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Il Tempo Del Raccolto Del Grano
Giappone, 1951. Di Yasujiro Ozu. Genere: Commedia/Drammatico

La bellezza dell'intimità familiare del cinema di Ozu in un film che è, insieme, tenero e divertente. Da non perdere. Bellissimo il finale. 8.0
Messaggio modificato da fabiojappo il 01 December 2016 - 11:54 AM

Capolavoro quell'Ozu.


ps. ma Kobayashi?

Dan, il 01 January 2013 - 08:02 PM, ha scritto:

Io e il mio ragazzo abbiamo optato per Ozu e Totoro, perché volevamo qualcosa di leggero e easy dopo i fiumi di lacrime per "Sansho The Bailiff". La maratona di Kobayashi ,credo, questo weekend.

THE BROTHER
An Zhanjun, 2012

storia di fratelli, legami di sangue, giustizie e ingiustizie che monta un dramma personale su un pretesto poliziesco, ma prende come vero protagonista pechino e la sua gente, soprattutto nella storia del protagonista, ottimanete ritratto da guo jinglin (l'abbiamo visto già fare recentemente in beijing blues di gao qunshu). manca il ritmo del racconto e quindi un po' di presa per la storia, ma è interessante per come ritrae i suoi protagonisti macinati dalla vita senza quasi poter fare nulla, che si attaccano ai legami del sangue anche quando questi potrebbero non voler dire nulla e portare anzi guai.

9 NAGA
Rudy Soedjarwo, 2006

altro giro, altro crime movie che in realtà diventa in breve tempo un dramma personale e famigliare, ma stavolta siamo in indonesia, dove un terzetto di amici che campano uccidendo su commissione viene sconvolto dalla morte accidentale di uno dei tre per mano di un compagno. nulla di nuovo sotto al sole, ma la naturalezza con cui sono ritratti i personaggi vale la visione

FLOATING LIVES
Phan Quang Binh Nguyen, 2010

perso al feff del 2011, ho recuperato questo bel drammone rurale vietnamita che incanala la fobia dell'aviaria i drammi di una famiglia abbandonata dalal madre e di unaprostituta scacciata dal suo villaggio in un unico flusso narrativo cucito addosso ai paesaggi di risaie e camapagna assolata.
grandi sono i due protagonisti Dustin Nguyen 8conosciuto più per i suoi calci volanti che per le doti recitative, a torto forse) e Do Thi Hai Yen (già vista in bei film di quei lidi come solstizio d'estate e adrift)

THE MACABRE CASE OF PROMPIRAM
Manop Udomdej, 2003

prendendo le mosse da una storia vera dell'omicidio di una ragazza in un villaggio della provincia thailandese, nel 1977, il film imbastisce pian piano e per accumulo un disegno tra il grottesco e il tragico delle bassezze umane e degli inestricabili labirinti di complicità e silenzi in una comunità chiusa e retriva. una versione thailandese di memories of murder, col quale condivide, oltre allo spunto e all'ambientazione remota, il nero della vita di provincia e l'anno di produzione

e qualche ri-visione natalizia eccellente:
A CHINESE GHOST STORY TRILOGY
Ching Siu Tung, 1987-1990-1991

era un po' che non li riprendevo in mano, ma è sempre un piacere rivedere joey wong una e trina, una doppia versione del povero funzionario di leslie cheung e il fantastico monaco di tony leung chiu wai. raro caso di una trilogia in cui si fatica a dire quale dei tre episodi sia il meglio riuscito

A CHINESE ODISSEY: PANDORA'S BOX & CINDERELLA
Jeff Lau, 1995

più li guardi e più si confermano capolavori senza tempo, della commedia, del fantastico, del romantico.

Yôtô Monogatari: Hana No Yoshiwara Hyakuningiri (1960)

Quarto Uchida per il sottoscritto, e senz'altro finora il migliore che abbia visto. Bellissimo l'uso del colore e del cinemascope, gran cura nella composizione dell'immagine. Un Chiezô come sempre eccezionale in una storia di fiducia non ripagata. Inaspettato il bel finale, anche se la coreografia non è proprio impeccabile. Un jidaigeki da riscoprire il prima possibile.

Poi rivisto lo Zatôichi di Kitano, dopo secoli, che ricordavo bellissimo... l'ho quasi odiato, dagli effetti speciali imbarazzanti a delle situazioni "comiche" (o meglio, che avrebbero dovuto esser comiche) altrettanto cringeworthy, a dei personaggi di discutibile utilità. Quel finale poi... va be', lasciamo perdere.

visto ieri Sonatine di Kitano...veramente sublime nn c'e che dire

voto 9.5

Rent-A-Cat
Giappone, 2012. Di Naoko Ogigami. Genere: Commedia

Non c'è trama in questo film della bizzarra Ogigami, ma non è altro che una composizione di piccoli episodi di gente strana, sola, straniata e in cerca di affetto. Il filo rosso che collega le storie è la giovane protagonista che affitta gattini alle persone che cercano di tappare i buchi, apparentemente incolmabili, delle loro esistenze. é un cinema che può piacere o che può irritare, ma a me è un film che è piaciuto. Ironico, leggero, coinvolgente e dolcissimo, oltre che ricco di gatti bellissimi OVUNQUE (e io sono un gattofilo perso). Certe volte riesce anche a strappare una risata. Finale un po' buttato lì, ma non insoddisfacente. Per i fans della regista e dei gatti è OBBLIGATORIO. VOTO: 7.5

A Flame at the Pier (Shinoda, '62)

Uno dei primi Shinoda. In b/n, già emergeva una certa originalità per quanto riguarda l'aspetto visivo/editing. Diciamo che vale più per quello che per il resto, lascia parecchio a desiderare: solita vicenda del tipo "buonanulla" che commette reati minori per un boss finché... Mi ha ricordato in diversi momenti Rokudenashi ('60), l'esordio di Yoshida.
Visto in sala, una copia peraltro in stato quasi ottimale per dettaglio, pulizia e scale di grigi. Non necessario, ma da dargli un'occhiata. Kaga Mariko era già lei...

FIGHTING FISH
Julaluck Ismalone, 2012

mike arriva in thailandia con un passato oscuro sul ring, conosce per caso yo che lo coinvolge in un giro di incontri clandestini di thai boxe, ma senza regole. vabbe poi si crocchiano un po' in modo vario.
film di arti marziali piuttosto grezzo anche nei combattimenti, senza troppi stunt improbabili ma molto verosimili, che non appassiona molto e ha le migliori carte da giocare nel finale prolungato con carneficina.
mi ha fatto sentire la mancanz di fireball e mi ha fatto chiedere: ma che fine ha fatto thanakorn pongsuwan?
thanakorn torna tra noi!!!