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[RECE][SUB] Ashfall

 foto creep 29 May 2020

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baek-du-san

백두산


MTeam






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Mentre gli Stati Uniti si apprestano a completare la denuclearizzazione della Corea del Nord appropriandosi del suo arsenale nucleare, il vulcano del monte Baekdu erutta e l’intera penisola coreana subisce ingenti danni. Ma è solo l’inizio di una sequenza di eruzioni la cui ultima sarà la più catastrofica e devastante.

Yoo-Kyung (Jeon Hye-Jin), segretario del Presidente, cerca di convincere il Professor Kang Bong-Rae (Ma Dong-Seok), che aveva avvertito dell’imminente disastro senza essere ascoltato, a studiare per conto del governo una strategia che possa impedire l’ultima più deflagrante esplosione.

Il Capitano degli artificieri Jo In-Chang (Ha Jung-Woo) viene reclutato per condurre la missione che prevede di sottrarre le 6 testate nucleari incapsulate nei missili balistici intercontinentali in dotazione alla Corea del Nord e di inserirle in un ordigno che possa far breccia nella camera magmatica del vulcano per poi annullare la pressione del flusso piroclastico.

Ad indicare agli artificieri sudcoreani il luogo in cui sono stoccati i missili può essere solo Lee Joon-Pyeong (Lee Byung-Hun), un ex agente speciale del Ministero delle Forze Armate del Popolo della Corea del Nord, rinchiuso in prigione per aver tradito il proprio paese. Nel frattempo, la moglie di Jo In-Chang, Choi Ji-Young (Bae Suzy), aspetta un bambino e attende che suo marito faccia ritorno prima che inizi l’evacuazione a bordo di una nave statunitense.





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Genere
Catastrofico, Azione, Avventura

Regia
Kim Byeong-seo, Lee Hae-joon

Sceneggiatura
Kim Byeong-seo, Kim Tae-yoon,
Kwak Jeong-deok, Lee Hae-joon,
Lim Joon-hyung


Interpreti
Lee Byung-hun, Ha Jung-woo,
Ma Dong-seok, Jeon Hye-jin-II,
Suzy, Lee Sang-won-I,
Ok Ja-yeon, Han Soo-hyun,
Kang Shin-chul, Lee Kyung-young,
Jo Han-chul, Choi Kwang-il,
Kim Si-ah, Im Hyeong-gook,
Jeon Do-yeon




Corea del Sud, 2019, 128′





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Sotto la diarchia registica di Kim Byeong-seo e Lee Hae-joon si dipana questo spy movie politico e catastrofista che risente dell’influenza delle varie anime che lo compongono. Il primo, regista di Cold Eyes, coordina l’impalcatura spionistica e action, determinando un susseguirsi degli avvenimenti avvincente e coinvolgente, mentre il secondo, fautore dell’acclamato Castaway on the Moon, fornisce una forte dose d’ironia che umanizza i protagonisti a tal punto da renderlo quasi un buddy movie. Come se non bastasse, la sceneggiatura si avvale dell’apporto non solo dei due registi, ma anche del Kim Tae-yoon di Mr. Zoo: The Missing Vip, Kwak Jeong-deok, responsabile dell’adattamento di Hard Day, e Lim Joon-hyung, che ha contribuito alla stesura di niente meno che Oldboy.

Il genere catastrofico apre e chiude il film tra terremoti che fanno crollare grattacieli ed eruzioni vulcaniche. Nel mentre, a fare da sfondo alla missione salva-armageddon della squadra artificieri è l’annosa questione coreana eternamente in sospeso dal 1953. In un ideale presente in cui si è firmato un patto di non aggressione e la Corea del Nord è disposta a smantellare definitivamente il proprio arsenale nucleare, il vero nemico è l’impotenza, l’incapacità di decidere il proprio destino, di agire in autonomia liberandosi dal giogo delle due superpotenze cinese e statunitense che non hanno mai smesso di ingaggiare nella penisola coreana un’implicita e sotterranea guerra per procura. Che un cataclisma si abbatta su un’intera nazione, seppur divisa in due, non importa a nessuno. L’importante è accaparrarsi l’ordigno nucleare, arma deterrente e strumento di negoziazione. Al massimo l'”alleato” può garantire un aiuto per la ricostruzione o un salvataggio di alcuni coreani durante l’evacuazione, sempre dopo i cittadini a stelle e strisce, ovvio, e sempre se c’è spazio. Dopotutto anche l’evacuazione è prerogativa statunitense. Emblematica la scena in cui una speaker coreana avverte i propri concittadini che stanno violando la sovranità degli Stati Uniti (in territorio sudcoreano). Alla fine la ricostruzione sarà sulle spalle delle due Coree, che unendo le loro forze si rialzeranno in piedi, in un auspicio anch’esso sempre covato di una riunificazione ancora di là da venire.

A muoversi su questo sfondo è un cast sontuoso di attori di prim’ordine, come Ma Dong-seok (nome d’arte Don Lee), novello James Spader di Stargate, che interpreta per la prima volta un personaggio totalmente distante dai ruoli muscolari a cui ci ha abituato, ma sempre dotato di un’efficace ironia (non riesce ad aprire un cassetto, non nasconde fragilità caratteriali). Ad ogni modo i due veri e propri mattatori sono i personaggi di Ha Jung-woo e Lee Byung-Hun: il primo, ingenuo e volitivo, il secondo diffidente e interessato a rimediare ai propri errori. Entrambi condividono la questione della paternità, da raggiungere per In-Chang, da recuperare per Joon-Pyeong, e il film diventa principalmente un palcoscenico in cui si confrontano i caratteri dei due protagonisti in un ironico (doppio)gioco del mi fido/non mi fido, concedo se concedi (ti dico di che sesso è il tuo bambino se mi riveli come va a finire il drama Damo), costellato da trovate comiche e avventurose alquanto efficaci e spettacolari, come il taser che non funziona o funziona troppo durante una corsa spericolata, o come l’inseguimento sul ponte che crolla mentre trascinano la bomba su un carrello della spesa. Piccolo ma rilevante cameo per Jeon Do-yeon nei panni della moglie di Joon-Pyeong, che aggiunge quel poco di dramma previsto in un film catastrofista destinato comunque al lieto fine.













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 foto JulesJT 02 Jun 2020

Grazie per questa proposta.
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