[RECE][SUB] Silence
fabiojappo 10 Mar 2017
Silence
Chinmoku
Anno: 1971
Durata: 129 min.
Genere: Drammatico / Storico
Regia: Masahiro Shinoda
Cast:
David Lampson, Don Kenny, Mako Iwamatsu
Eiji Okada, Shima Iwashita, Tetsuro Tanba
Presentazione di ggrfortitudo
Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Shusaku Endo del 1966. Le vicende narrate fanno parte della storia reale del Giappone e della chiesa: nel XVII, l’arrivo dei missionari gesuiti venne visto dalle autorità nipponiche come un’invasione religiosa e culturale, una minaccia da estirpare con la violenza. I magistrati giapponesi non consideravano il Cristianesimo una falsa dottrina, bensì un pericolo per la millenaria tradizione della loro terra. Non è una lotta contro la religione, ma una guerra contro l’intero mondo occidentale accusato di aver corrotto e di corrompere ancora la storia e la cultura giapponese.
Due gesuiti portoghesi, Garpe e Rodrigues, sbarcano sulle rive del Giappone, spinti dal desiderio di compiere due missioni: evangelizzare i villaggi più poveri del Giappone e scoprire che fine abbia fatto il loro mentore, padre Ferreira, del quale non si hanno più notizie ormai da cinque anni; è giunta loro voce che sia morto a causa delle persecuzioni o che sia stato fatto prigioniero e che sia stato costretto all’apostasia. Scopriranno – anche sulla loro pelle – la più amara verità. Il silenzio del titolo è conduttore di vari significati: per i giapponesi è portatore di verità, per Rodrigues e Garpe sarà simbolo di abbandono e disperazione.
È una storia oscura di tradimenti e cadute, eroismo e cedimento. Le crudeltà narrate non riguardano solamente le persecuzioni ai danni dei Cristiani, ma concernono anche la vita dei poveri contadini e agricoltori giapponesi, le cui vite “valgono meno degli animali che allevano”. Endo prima e Masahiro Shinoda poi mostrano al lettore e allo spettatore i vari volti che può assumere il sacrificio: un atto che è impossibile da giudicare, qualunque azione esso comporti.
SOTTOTITOLI
(versione: dvd)
Traduzione: ggrfortitudo
Messaggio modificato da fabiojappo il 10 March 2017 - 07:08 PM
fabiojappo 10 Mar 2017
Grazie ggrfortitudo ! Ci voleva questa proposta su AW dopo il recente remake di Scorsese. Per chi magari è andato al cinema a vederlo, ma non conosceva il film originale, è una bella occasione di confronto. Io, pur apprezzando anche il lavoro fatto dal grande regista americano (che è stato, come dire, abbastanza "filologico" rispetto a questo), trovo il film di Shinoda meno enfatico e quindi più credibile. Da sottolineare anche il contributo alle musiche del grandissimo Toru Takemitsu e la fotografia firmata da un'altra leggenda come Kazuo Miyagawa.
Messaggio modificato da fabiojappo il 10 March 2017 - 06:57 PM
Messaggio modificato da fabiojappo il 10 March 2017 - 06:57 PM
ggrfortitudo 12 Mar 2017
Era da tanto tempo che non vedevo un film così colmo di disperazione. Il messaggio lanciato dal romanzo è quasi opprimente. Vengono minate certezze che pensavo incrollabili. È più importante l'uomo o l'atto di fede?
È proprio in casi come questi che è impossibile avere un giudizio inappellabile.
Io credo che sia un film che tutti i cristiani dovrebbero vedere.
È proprio in casi come questi che è impossibile avere un giudizio inappellabile.
Io credo che sia un film che tutti i cristiani dovrebbero vedere.
Iloveasia 13 Mar 2017
Scorsese non è nuovo a queste operazioni. Ricordo che anche "The departed" (pioggia di Oscar) era il remake di "Infernal affairs". E spesso (come in questo caso) il fatto che trattasi di un remake è taciuto anche dai maggiori critici. Comunque questo non l'ho ancora visto. Tornando a Shinoda, nonostante il tema impegnativo, efferatezze e violenze, dubbi e tradimenti, conserva sempre il suo "aplomb" e il suo distacco, pur attraverso una cupa, tetra amarezza. Forse, come dice GGFortitudo (grazie!), la chiave è che il silenzio in Oriente è un valore, per l'Occidente il silenzio di Dio è invece una tragedia: e in questo senso mi è mancato un tocco di visonarietà in più nel finale, anche se la domanda se vale di più un atto di fede o di carità è potente. Vuol dire che mi toccherà vedere anche il film di Scorsese....
Shimamura 14 Mar 2017
In realtà la visione del silenzio di Dio data da Shinoda è estremamente occidentale, perché mutuata da quella di Endo, uno dei pochissimi cattolici presenti in Giappone. Diciamo che io ho trovato la versione di Shinoda più coerente di quella di Scorsese, ma non riuscirei a dirti quale dei due è più bello. Ti correggo però sul "remake". Quello americano non è assolutamente un remake del film giapponese. La fonte comune ad entrambi è il romanzo, non dimenticarlo, per cui non è corretto parlare di remake.
Messaggio modificato da Shimamura il 14 March 2017 - 12:18 AM
Messaggio modificato da Shimamura il 14 March 2017 - 12:18 AM
François Truffaut 14 Mar 2017
Shimamura, il 14 March 2017 - 12:15 AM, ha scritto:
Ti correggo però sul "remake". Quello americano non è assolutamente un remake del film giapponese. La fonte comune ad entrambi è il romanzo, non dimenticarlo, per cui non è corretto parlare di remake.
Esatto, Scorsese ha tratto spunto dal libro, era da 30 anni che pianificava di realizzarlo, ben prima la moda dei remake.
Iloveasia 14 Mar 2017
Grazie a Shimamura e François Truffaut per le news e la precisazione. Come dicevo, il film di Scorsese non l'ho ancora visto, ma mi propongo di farlo. Anche se sul silenzio di Dio si son spesi già molti grandi, da Dostoevskij alle domande del dopo-Auschwitz. Resta interessante l'incrocio Oriente-Occidente, sia nel fatto storico narrato, sia nello sguardo dell'autore (Endo era un cristiano, non lo sapevo, altra commistione) sia dei due registi narranti.
fabiojappo 14 Mar 2017
Shimamura, il 14 March 2017 - 12:15 AM, ha scritto:
In realtà la visione del silenzio di Dio data da Shinoda è estremamente occidentale, perché mutuata da quella di Endo, uno dei pochissimi cattolici presenti in Giappone.
Aggiungo come informazione, per chi non lo sapesse, che Endo ha lavorato anche all'adattamento con Shinoda
Citazione
Diciamo che io ho trovato la versione di Shinoda più coerente di quella di Scorsese
In particolare direi nel ritratto del magistrato Inoue. Nel film di Scorsese secondo me è troppo perfido, sadico.
Messaggio modificato da fabiojappo il 14 March 2017 - 09:03 PM