Soundless Wind Chime
(Il Silenzioso Rintocco Del Vento)
Titolo : Soundless Wind Chime
Titolo Originale: Soundless Wind Chime
Regia: Wing Kit Hung
Interpreti : Yulai Lu, Bernhard Bulling, Wong Siu Ying, Li Fong, Wella Zhang, Hannes Lindenblatt, Gilles Tschudi, Ruth Schwegler
Produzione: Hong Kong, 2009
Genere: Drammatico
Durata: 102'
imdb: 6.4/10 (158 voti) http://www.imdb.com/title/tt1360832/
Versione compatibile: 697
Traduzione: battleroyale
Hong Kong. Due stranieri, il Cinese mainland Ricky e lo Svizzero Pascal si incontrano nella caotica metropoli. Il primo lavora nelle spedizioni a domicilio di un piccolo ristorante, il secondo vive di piccoli crimini e giochi di prestigio. La loro amicizia si trasforma ben presto in amore, nonostante i numerosi litigi tra i due, che faranno inevitabilmente naufragare la relazione. Poi accade qualcosa. Pascal scompare. Un anno dopo, Ricky partirà per la Svizzera, alla ricerca del suo primo vero amore scoprendo una verità che non avrebbe mai voluto sapere.
"Mi ripeti come si dice TI AMO in tedesco?".
Il cinema cinese torna a indagare l'insicurezza della giovinezza, l'amicizia ambigua, la ricerca di un rapporto stabile, per cercare anche sè stessi, una propria identità ( i due protagonisti sono, infatti, stranieri in terra straniera). E ci riesce alla perfezione Hung, al suo esordio nel lungometraggio (dopo un mediometraggio sentimentale passato quasi inosservato), al quale ha lavorato per ben cinque anni, spesi nella ricerca dell'inquadratura perfetta, dove ogni immagine diventa un quadro, alla ricerca della capacità di mettere a nudo personaggi veri e non straordinari, nel raccontare il loro disagio, il loro amore impossibile e conflittuale.
Un film bellissimo, per nulla scontato, dove non c'è niente (o quasi) che sia romanzato ed è disperatamente realista nella narrazione, giungendo vette nel finale, dove riesce persino a commuovere senza cercare lacrime.
Poetico a dismisura (a volte, invero, abbastanza gratuito), elegantissimo nella tecnica, con una fotografia spiazzante, un finale straordinario e una colonna sonora di una bellezza sovrumana. Un film bellissimo scovato quasi per caso, attento alle piccole cose, bellissimo anche nello spiegare l'altra storia d'amore parallela, quella tra due anziani svizzeri (i genitori di Pascal) che dichiarano il loro amore in un magnifico paesaggio naturale. Arte.
commento di Matteo Brotugno:
“I cinesi credono che quando qualcuno viene mancare, la sua anima ritorni a casa il settimo giorno dopo la morte. Ad essa viene offerta una zuppa per eliminare i ricordi come preparazione per la rinascita. Dopo aver bevuto la zuppa, tutti i ricordi vengono cancellati e l’anima si reincarnerà ed inizierà una nuova vita”. Con queste parole Kit Hung spiega la chiave per leggere Soundless wind chime, opera dalle atmosfere sospese e delicate, affascinante quanto respingente e non completamente riuscita.
Il film, se visto dal punto di vista delle vicende trattate, può essere raccontato in poche parole : l’ambigua storia d’amore fra un ragazzo cinese ed un giovane svizzero fuggito ad Hong Kong, è il perno di un’opera stilisticamente raffinata ed elegante che, per quanto riguarda le modalità narrative, presenta indubbiamente degli aspetti molto interessanti. Tramite un uso del montaggio volto a scombinare la linearità cronologica dei fatti, la storia si svolge su tre linee parallele. In una troviamo i due ragazzi ad Hong Kong, nell’altra il giovane cinese a Pechino e, nella terza, una storia d’amore parallela che si svolge in una piccola località nella Svizzera tedesca. I protagonisti di quest’ultima sono il ragazzo cinese ed un sosia perfetto dello svizzero, morto in realtà ad Hong Kong dopo essere stato investito da un’automobile.
L’interesse di Kit Hung non sembra essere quello di cadere nella facile provocazione (posto il fatto che non crediamo che una storia d’amore gay in quanto tale, possa essere in qualsiasi modo provocatoria : solo nella nostra Repubblica delle Banane fa ancora paura l’innocuo Brokeback mountain !). Il cineasta cinese, con largo uso di piani stretti illuminati da luci calde ed umide e accompagnati da una colonna sonora minimalista particolarmente riuscita, accenna senza mai spiegare, ricrea atmosfere e situazioni più che accompagnare per mano lo spettatore. Se da una parte questo procedimento, che porta a mescolare realtà, sogno e ricordo, tende spesso a far concretizzare una sorta di onirica magia, dall’altra rischia di sfilacciare le trame del racconto oltre a generare una sequenza finale al limite della tollerabilità.
Pregi e difetti per un’opera riuscita solamente in parte. Malgrado tutto, però, prendiamo atto della classe di un regista giovane che pur avendo ancora molto da affinare, ha dimostrato il coraggio e l’ambizione di voler dimostrare a tutti i costi le sue grandi doti e la voglia di trarsi fuori dalle logiche del melodramma targato Hong Kong.
Un grande grazie ad anna90 che si è impegnata per la revisione!
BUONA VISIONE
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Messaggio modificato da fabiojappo il 27 December 2014 - 05:33 PM