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[RECE] The Berlin File


5 risposte a questa discussione

#1 creep

    antiluogocomunista

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Inviato 27 July 2013 - 09:06 AM

The Berlin File

Be-reul-lin

베를린


Mbaro

Traduzione e Recensione di demoniaca





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Il mondo sta cambiando, ed anche l’ultimo vero baluardo della cosiddetta guerra fredda, la Corea divisa tra Nord e Sud, sembra manifestare i segni di un mutamento che sembra inarrestabile.
A Berlino Pyo Jong-seong (Ha Jung-woo), un agente del servizio segreto nordcoreano di stanza all’ambasciata deve coordinare la vendita di armi di contrabbando con un gruppo terrorista arabo guidato da un certo Assim. L’incontro avviene in un Hotel alla presenza di un intermediario russo. Quello che Pyo Jong-seong non sa è che lo scambio è tenuto sotto controllo anche dal servizio segreto sudcoreano, capitanato dal Jung Jin-soo (Han Suk-kyu), un veterano animato da un viscerale anticomunismo.
A causa di un imprevisto lo scambio fallisce, lasciando sud e nordcoreani con un nulla di fatto, ma innescando così tutta una serie di nefaste conseguenze.
Jung Jin-soo viene incolpato del fallimento dell’operazione di sorveglianza e la sua squadra smobilitata, ma nonostante ciò non si dà pace e chiede aiuto ad un amico della CIA per scoprire chi è l’agente nordcoreano e portare ugualmente a termine la missione.
Da Pyongyang, invece, verrà mandato a Berlino un altro agente, Dong Myung-soo (Ryu Seung-beom). Il Partito si è infatti convinto che il fallimento dello scambio è dovuto ad una fuga di notizie interna all’ambasciata e le prove sembrano portare alla moglie di Pyo Jong-seong, Ryeon Jung-hee (Jeon Ji-hyun), che lavora come interprete all’ambasciata.
Stretto in una situazione quasi indecidibile, tra fedeltà alla patria e fedeltà alla propria famiglia, Pyo Jong-seong si scoprirà al centro di una cospirazione che va ben al di là di una mera fuga di notizie e di un’operazione di contrabbando, arrivando così a comprendere che dal momento che la nuova leadership nordcoreana ha assunto il potere, la lealtà è diventata un concetto molto più fluido e vago di quanto gli era stato insegnato.





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Genere
Action-Thriller

Regia
Ryoo Seung-wan

Interpreti
Ha Jung-woo, Han Suk-kyu, Ryoo Seung-bum, Jeon Ji-hyu

Titolo Originale
베를린 ; Bereullin

Corea del Sud, 2013, 120'

Subber
demoniaca

Revisione
creep

Versione Sincro
Mbaro





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The Berlin File di Ryu Seung-wan è un film che non vuole nascondere la propria vocazione commerciale, cioè quella di offrire un action-thriller al fulmicotone confezionato in una veste di pregio. E non è un caso che quello che riteniamo essere il maggior pregio di The Berlin File sia proprio questo: il ritmo. E su questo crediamo che The Berlin File difficilmente deluderà, poiché le due ore che lo compongono scorrono quasi senza accorgersene.
In questo senso è possibile definire The Berlin File un film classico nella sua costruzione narrativa e (post)moderno nella sua composizione formale.
Moderno perché non fa mistero del suo voler riprendere gran parte del linguaggio visivo della new wave action occidentale degli anni duemila, quella di un “24”, di un Bourne e dello 007 in salsa Daniel Craig. Starà alla sensibilità di ognuno decidere se riesce a reggere il confronto con tali prototipi deciderlo, ma secondo noi ci riesce, ed a quanto pare anche secondo il pubblico coreano, dato che The Berlin File ad oggi è il secondo successo ottenuto in patria nel 2013 (dietro al fenomeno Miracle in Cell No.7 ), con più di 7 milioni di spettatori e 50 milioni di dollari d’incasso.
Classico perché a differenza dei recenti film occidentali da cui formalmente trae ispirazione, la narrazione di The Berlin File non viene ad essere completamente sacrificata sull’altare di una spettacolarizzazione fine a se stessa, cercando sempre di coniugare l’esigenza di scene d’effetto con una realtà diegetica in se stessa coerente ed compiuta, al fine di non lasciare che la sola cosmesi delle scene d’azione arrivi a definire l’essenza stessa della pellicola in sé e per sé. Per noi, soprattutto di questi tempi, è un pregio.
Per questa ragione, se da una parte The Berlin File non evita i vari cliché del genere, e neanche vuole farlo, dall’altra gli autori, così ci è apparso, riescono bene a padroneggiarli, offrendo sì delle semplici ma interessanti variazioni di tema, le quali però risultano sufficienti per fare in modo sia che il film riesca a mantenere alta la tensione, sia che lo spettatore non percepisca un letale e continuo déjà vu in salsa coreana.
Certo, anche in The Berlin File diverse soluzioni narrative più che a creare una coerente consequenzialità logica con l’universo che fa da sfondo alle vicende, sono realizzate in vista di una mera creazione dello spunto per far proseguire la narrazione (si pensi alla figura dell’ambasciatore o all’improbabile meeting iniziale per il contrabbando delle armi), oppure sono volte unicamente a rafforzare la poetica scelta dagli autori. Ma tali criticità non arrivano quasi mai ad inficiare il cuore stesso della trama, limitandosi ad infettare elementi secondari e così non diventando decisive nel trasformare il film in una sincopata farsa.
Quindi si ottiene un intreccio che ricorda la solida costruzione narrativa del genere spionistico degli anni settanta, pur con tutti i suoi limiti, aggiornato però all’attuale estetica postmoderna. Per questo The Berlin File ci sembra funzionare, perché non vuole evitare i topoi del genere o proporre più di quello che il soggetto permetta, ma riesce – appunto attraverso una manifesta padronanza tecnica dell’attuale estetica action – di offrirli in una maniera in qualche modo originale, o quantomeno non per come lo spettatore medio si aspetterebbe.
In questo senso The Berlin File per noi è un film di genere più che buono, un film da 7 insomma. Allo stesso tempo, però, esso ci è sembrato funzionare meglio di uno spy-movie come Skyfall, che citiamo sia perché in alcune scene ci è parso di ritrovarvi alcuni punti in comune. e sia perché per noi rappresenta uno dei punti più bassi della recente cinematografia occidentale, un vero e proprio manifesto della scientifica idiozia con la quale oggigiorno vengono scritte le sceneggiature. Allo stesso tempo Skyfall sembra evidenziare come gran parte del pubblico e della critica sia oramai ben disposta a sacrificare ogni qualsivoglia barlume di logica narrativa sull’altare di presunte intenzioni pseudo autoriali artatamente inserite in contesti che ben poco si prestano a tali operazioni, e le quali – intenzioni – solo per il fatto di essere tentate dovrebbero nobilitare l’opera e renderla immune da ogni critica.
Al contrario The Berlin File, nonostante le criticità, le esagerazioni (un esempio, peraltro minore ma che francamente sta venendo a noia, concerne il dover trovare in ogni film di questo tipo una scena in cui si vede l’eroe che riesce a sfilare all’avversario lo slide della pistola mentre questi la impugna, cosa invero impossibile) e cliché accennati poco sopra, riesce a creare un universo narrativo sì più circoscritto e semplice (appunto di genere), ma sempre coerente e credibile, con personaggi caratterizzati in maniera altrettanto credibile e coerente. Insomma, per quanto sia, almeno in The Berlin File non si assiste ad un continuo crescendo di sempre più iperboliche assurdità ed incongruenze.
Ovviamente va segnalato l’ottimo cast, nel quale ognuno ci è apparso perfettamente in parte, anche se l’eccellente Ryoo Seung-beom crediamo riesca primeggiare sugli altri. Dal canto suo Jeon Ji-hyun continua a mostrare la propria innata capacità di cambiare drasticamente registro stilistico da un film all’altro (quando non nello stesso film). Non è infatti un’esagerazione definire Ryeon Jung-hee come l’esatto opposto emotivo e caratteriale del personaggio di Yenicall visto in The Thieves ed in tutti i due casi Jeon Ji-hyun riesce a rendere in maniera convincente da una parte, una personalità sopra le righe e apparentemente frivola e svampita, dall’altra, una dimessa personalità fatalmente schiacciata dal peso del proprio ruolo, dall’impossibilità di uscirne e delle situazioni in cui viene ad essere coinvolta.
Ultima menzione all’eccellente colonna sonora di Jo Yeong-wook, la quale contribuisce in maniera decisiva a mantenere alta la tensione ed a suscitare una continua sensazione di mistero e minaccia per l’intera durata della pellicola.
Il film di Ryu Seung-wan è quindi ottimo cinema di genere, che vuole sì intrattenere e coinvolgere, ma vuole farlo in maniera intelligente e con professionalità, senza presumere cioè che lo spettatore sia un demente, o quantomeno uno spettatore pronto sempre a barattare la coerenza ed il coinvolgimento di una bella storia (fosse anche di intrattenimento) per una serie di scene coatte e nulla più. In questo, come evidente nella complessa scena della struttura in vetri e dei cavi della corrente o nell’oramai salda padronanza della grammatica filmica, viene anche a mostrarsi una decisa evoluzione del linguaggio d’azione della cinematografia coreana rispetto al capostipite del genere, cioè Shiri, all’epoca ancora titubante tra la pretesa di una Hollywood fatta in casa, e la realtà di un’immatura padronanza del dispositivo espressivo, la quale non permise di proporre qualcosa di più che un’estetica da telefilm di fascia media.
Un vecchio buon film di genere, ed in tempi di idiozie incoronate d’alloro, come a nostro modo è definibile il citato Skyfall, non ci sembra affatto una cosa da poco.





ATTENZIONE
Questo titolo è ora reperibile nei migliori negozi e store-on line.
Asian World si prefigge la promozione e la diffusione della cultura cinematografica asiatica.
Per questo motivo i sottotitoli relativi a questo film sono stati ritirati.
Supporta anche tu il cinema asiatico, acquistando questa pellicola in dvd.

The Berlin File







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#2 ekokyaro

    PortaCaffé

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Inviato 27 July 2013 - 11:52 AM

Grandi, lo aspettavo con impazienza....

#3 Skanfalug

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Inviato 27 July 2013 - 08:57 PM

Questo lo vidi grazie alla collaborazione tra Mymovies e il FEFF
Mi era piaciuto abbastanza anche se l'avevo trovato un po' intricato(c'è da dire però che non ho grossa esperienza con le spy story)
Grazie per i sub comunque!

Messaggio modificato da Skanfalug il 27 July 2013 - 08:58 PM

http://www.filmperpochi.it/ piccolo blog di film ignorati dal mondo!

#4 beppu

    PortaCaffé

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Inviato 31 July 2013 - 08:07 PM

grazie mille!

#5 Darkou

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Inviato 03 August 2013 - 10:29 PM

di Ryoo Seung-wan devo ancora vedermi Die Bad, cmq metto in lista anche questo. Grazie!

>>AIUTATEMI, CONSIGLIATEMI DEI FILM!!<<


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Traduzioni "Cinema Asiatico": Legend of the Wolf (Hong Kong; 1997); Shaolin Mantis (Hong Kong; 1978); Crippled Avengers (Hong Kong; 1978); Five Element Ninjas (Hong Kong; 1982); Opium and the Kung Fu Master (Hong Kong; 1984); Rikidōzan (Corea del Sud; 2004); Empress Wu Tse-Tien (Hong Kong; 1963); Shaolin and Wu Tang (Hong Kong; 1983); The Shaolin Temple (Hong Kong; 1982); The Kid from the Big Apple (Malesia; 2016); Slice (Thailandia; 2009); Tiger on the Beat (Hong Kong; 1988); Hand of Death (Hong Kong; 1976);

Traduzioni "L'altro Cinema": Dancehall Queen (Giamaica; 1997); Khadak (Belgio; 2006); Dragon Ball Z: Light of Hope (USA; 2014); Sleeping Dogs: Live Action (USA; 2012); One Love (Giamaica; 2003);


"Escape from Babylon"


#6 Blindevil

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Inviato 21 November 2013 - 01:22 AM

"Teso poliziesco coreano d'ambientazione tedesca, una spy-story serrata e incalzante sorretta da un buon numero di colpi di scena e da una componente action di primo piano, con alcune sequenze suggestive e avvincenti. Leggermente confuso nella prima parte, dove vengon tirati in ballo intrighi che riguardano diversi paesi (Israele, la Russia, gli stati Arabi, le stesse due Coree), è totalmente devoto all'azione nella seconda, con un finale anche meno scontato del solito. Buone le performance degli attori, tra cui anche la splendida Gianna Jun (My sassy girl) in un ruolo drammatico finalmente convincente. Azzeccato."
Noi samurai,siamo come il vento che passa veloce sulla terra,ma la terra rimane e appartiene ai contadini.





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