grazie per i sottotitoli, ho saltato l'uscita!!!
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14 risposte a questa discussione
#10
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Inviato 31 July 2009 - 11:31 AM
grazie per i sottotitoli, ho saltato l'uscita!!!
Suntoryzzata ufficialmente in data 27/01/2007 Aisssshipal!!!!
"In viaggio il primo giorno ci si chiede perchè si è partiti, chi ce l'ha fatto fare. I giorni successivi ci si domanda come si farà a tornare indietro."
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Inviato 23 October 2009 - 10:28 PM
Visto, mi è piaciuto tantissimo, sarà che vado pazzo per il taglio documentaristico del nuovo cinema cinese (e in generale quello mondiale), questa possibilità di indagare mondi e realtà così lontane è uno dei motivi per cui amo il cinema.
Qualcuno ha visto Blind Mountain?
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Io non ho mai avuto talento per la vita normale.
#12
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Inviato 23 October 2009 - 11:45 PM
Truman Galapagos, il Oct 23 2009, 11:28 PM, ha scritto:
Qualcuno ha visto Blind Mountain?
Lo sto traducendo.
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)
#13
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Inviato 24 October 2009 - 01:09 AM
Oh che bella notizia, allora mi metto in attesaXD
Io non ho mai avuto talento per la vita normale.
#14
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Inviato 06 November 2009 - 12:14 AM
Bel film, sporco in tutti i sensi. 
Tanto cinico quanto realistico, davvero riuscito grazie a una regia efficace e ad attori molto bravi.
Tanto cinico quanto realistico, davvero riuscito grazie a una regia efficace e ad attori molto bravi.
«Sono venuti quelli dei Cahiers du cinéma, e mia figlia mi diceva che volevano sapere il tessuto connettivo tra quella targa che oscilla all'inizio del film Sei donne per l'assassino, dove c'è un temporale, e il telefono che casca quando la Bartok muore. Io non mi ricordavo neanche come finiva il film...»
(Mario Bava)
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#15
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Inviato 09 November 2009 - 02:48 AM
Be', che dire? L'ennesima brutta storia di una Cina in cui il denaro è diventato la misura di ogni rapporto, il rimedio alla mancanza di punti di riferimento. Yang Li fa film rischiosi: porta il suo sguardo in una realtà blind/cieca (ovvero priva di uscita, senza sbocchi) che fatica ad emergere in tutta la sua drammaticità. Due elementi ricorrono sempre nel suo cinema: l'analisi impietosa (e forse un pizzico moralistica) di una generazione di uomini che ha smarrito se stessa dal momento delle aperture della Cina alla modernità, e lo stile voyeuristico che fa da filtro tra i bradisismi del reale e lo spettatore. Confermo: gran bel film, per consapevolezza e concretezza.
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)
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