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[NEWS] "Cape No.7" è il nuovo cinema made in Taiwan?

Incredibile successo al botteghino per il film low budget

9 risposte a questa discussione

#1 Fei

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Inviato 01 October 2008 - 09:15 PM

L'industria cinematografica di Taiwan è riuscita a produrre un raro successo che al box office sta tenendo testa ai blockbuster made in Hollywood e a quelli sfornati dal continente cinese.

Secondo alcuni osservatori, la storia d'amore di "Cape No. 7" (海角七号) - prodotto con un budget di appena 1,6 milioni di dollari americani - può rappresentare il punto di svolta di un'industria cinematografica che ha ottenuto unanimi consensi per i suoi film d'autore, ma scarso riscontro dal punto di vista commerciale.

"Cape No. 7" ha fatto incassare più di 84 milioni di nuovi dollari di Taiwan (2,6 milioni di dollari U.S.A.) nella capitale Taipei in appena un mese dalla sua uscita - risultato mai raggiunto recentemente da un film taiwanese, attestandosi a pari merito con l'americano "Iron Man" e superando il film epico cinese di John Woo "Red Cliff" (2,5 milioni di dollari U.S.A.).

Diretto dal mai premiato regista Wei Te-sheng senza nessuna star come protagonista (Van Fan e Tanaka Chie), la pellicola a basso costo narra la storia d'amore tra un insegnante giapponese e una donna taiwanese al tempo in cui l'isola era una colonia giapponese negli anni '40 e una parallela storia d'amore dei giorni nostri.

Lee Kang, fratello minore del regista premio Oscar Ang Lee, e regista lui stesso, ha detto che è cosa rara che un film made in Taiwan riesca ad ottenere al botteghino più di 10 milioni di nuovi dollari di Taiwan (313.000 dollari U.S.A.), e il fatto non accadeva dal 1990.

Il successo di "Cape No. 7" è importante perchè segna la nascita di una nuova generazione di registi taiwanesi che è riuscita a farsi strada nel mondo cinematografico prendendo il largo dalla ricca storia dell'isola nel cinema di nicchia.

I primi registi taiwanesi, come Hou Hsiao-hsien e Edward Yang hanno entusiasmato i film festival europei con i loro lavori delicati e contemplativi, ma i loro film raramente hanno incontrato il gusto del pubblico dell'isola, dice il critico cinematografico Wen Tien-hsiang.

Ma "Cape No. 7" riesce a rompere questa tradizione.

"Tutti quanti aspettavano un film che fosse fatto per il pubblico, uno schietto e accessibile film commerciale", dice Lee Kang. "Non c'è mai stato un film che riuscisse tanto a coinvolgere il pubblico. I personaggi sono tutti amabili. Sono spensierati. Gli spettatori possono immedesimarsi in essi", continua Lee.

Wen ha detto che Wei, già aiuto regista per Yang, è tra i giovani registi che mostra più abilità e riesce ad affrontare al meglio le ampie riprese - come quella che mostra l'insegnante giapponese che parte da Taiwan in nave per andare in Giappone. "Il suo tranquillo modo di narrare una storia, il misto di tristezza e humor, il ritratto che fa dei comportamenti e degli atteggiamenti dei taiwanesi...sono cose che gli altri giovani registi non sono in grado di catturare", dice Wen.

Lo stesso Hou ha elogiato il film di Wei. Vincitore del Leone d'Oro a Venezia con "Città dolente" (1989), Hou in un'intervista pubblicata sul suo sito web, ha definito "Cape No. 7" "il miglior film taiwanese che ho mai visto da dieci anni a questa parte".

Fonte: Ap via Daily Yomiuri








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C'era una volta "News dal Giappone", adesso non c'è più.

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Sottotitoli per AW

Warau Tenki Mikaeru (2006 - regia Oda Issei, con Ueno Juri)

Funuke, Show Some Love, You Losers! (2007 - regia di Yoshida Daihachi, con Satou Eriko, Nagase Masatoshi)

Sad Vacation (2007 - regia di Aoyama Shinji, con Asano Tadanobu)

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Ueno Juri to itotsu no kaban (dorama, 2009, con Ueno Juri)


#2 asturianito

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Inviato 01 October 2008 - 09:31 PM

Visualizza MessaggioFei, il Oct 1 2008, 10:15 PM, ha scritto:


Lo stesso Hou ha elogiato il film di Wei. Vincitore del Leone d'Oro a Venezia con "Città dolente" (1989), Hou in un'intervista pubblicata sul suo sito web, ha definito "Cape No. 7" "il miglior film taiwanese che ho mai visto da dieci anni a questa parte".

Solo per ricordare al maestro che Yi Yi è del 2000...
Non si possono prendere quattro gol contro aversari
che passano tre volte nostra metà campo. (V. Boskov)


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#3 paolone_fr

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Inviato 02 October 2008 - 12:21 PM

...eh, io pure ne ho letto un gran bene. Chissà se uscirà con qualche sorta di sottotitoli inglesi, prima o dopo...

Visualizza Messaggioasturianito, il Oct 1 2008, 10:31 PM, ha scritto:

Solo per ricordare al maestro che Yi Yi è del 2000...

...ahahah, vabbè, ma magari a Hou non è piaciuto. E poi ci sono un po' di film di Tsai nell'ultimo decennio. Così, per dire :em66:

#4 shinji80

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Inviato 02 October 2008 - 07:55 PM

Scusate l' OT ragazzi ,fei per caso quell' attrice dell' avatar è Choi Jin Sil? Perchè mi sembra di riconoscerla, ho letto la notizia su Corriere.it che l' hanno trovata impiccata nella sua casa a Seoul alle 6.45 di stamane (ora locale coreana) se non è lei ho preso un abbaglio sorry :em73: :em41:

#5 Fei

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Inviato 02 October 2008 - 08:07 PM

No, si tratta dell'attrice giapponese Ueno Juri

C'era una volta "News dal Giappone", adesso non c'è più.

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#6 shinji80

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Inviato 02 October 2008 - 08:29 PM

ops cavoli mi scuso ho preso un abbaglio :em73:

#7 paolone_fr

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Inviato 27 December 2008 - 08:25 PM

...visto. essenzialmente, un melodramma personal-storico aggiornato e corretto. Tocca il tema dei rapporti tra Taiwan e le polpolazioni aborigene, e i cinesi, e i giapponesi, dopo l'onda della generazione che vide la rivuoluzione e l'esilio. Ma per me lo fa con una confezione facile facile. Ne esce un film per tutti, smielato a tratti e superficiale in molti altri. Però divertente e appassionante. Io non ho particolarmente apprezzato.

#8 François Truffaut

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Inviato 25 January 2009 - 03:53 PM

Il caso «Cape n. 7»: grande successo a Taiwan, vietato (per ora) a Pechino

L' ultimo litigio? Per un film d' amore
«Troppo indulgente con il Giappone»


PECHINO - Tra continente e isola si viaggia, i politici delle due sponde si abbracciano, si festeggia. Ma commuoversi sulla stessa storia d' amore può presentare ancora problemi, tra Cina e Taiwan. Qualche incomprensione, qualche sensibilità sfasata ha appannato gli entusiasmi. Il caso di "Cape n. 7" ha fatto da contrappunto alle settimane in cui Cina e Taiwan celebravano i nuovi collegamenti aerei e un nuovo calore reciproco. Il secondo film più visto nella storia dell' isola, preceduto solo da "Titanic", è una commedia romantica che ha inquietato i censori di Pechino. I quali prima hanno preparato il suo sbarco sul continente, poi si sono fermati, suscitando la reazione dei parlamentari taiwanesi di maggioranza e d' opposizione e persino del presidente Ma Ying-jeou.

Dopo un lungo tira e molla, "Cape n. 7" ("Capo numero 7": un indirizzo in una cittadina di mare) dovrebbe approdare nei cinema della Repubblica Popolare a San Valentino, 14 febbraio, con qualche limatura ai testi ma senza tagli. Nei cinema, appunto. Perché il dvd è già da mesi in circolazione sui due lati dello Stretto in copie contraffatte ma di ottima qualità: "È un onore che un film taiwanese venga piratato", è arrivato a dire il produttore Jimmy Huang. La ricetta del film è semplice. Così semplice che ciò che per Pechino è veleno - l' indulgenza verso il Giappone e il suo passato imperialista - è ben amalgamato con altri ingredienti. Attori giovani e volti familiari della scena taiwanese, un regista quarantenne (Wei Te-sheng): la storia è un intreccio di diverse trame e di diversi caratteri, imperniata su A-ga, rockettaro che lascia deluso Taipei e dopo una lunga cavalcata in moto torna a casa, in una quieta località costiera. I personaggi di contorno danno spazio a diversi aspetti della cultura taiwanese, ci sono un poliziotto aborigeno e un personaggio della minoranza hakka, si parla mandarino ma anche la lingua locale holo. Variegato anche l' aspetto musicale (decisivo), con tanto rock più sprazzi tradizionali e una vecchia canzone del Kuomintang che s' imparava a scuola.

L' aspetto che ha turbato Pechino è quello su cui ruota il film. A-ga, reinventatosi postino, si imbatte in un plico che contiene sette lettere. L' aveva scritte nel 1945 un insegnante giapponese che lasciava l' isola, fino ad allora colonia di Tokio, ed erano indirizzate alla studentessa taiwanese di cui si era innamorato, Tomoko. Contemporaneamente, A-ga si innamora di un' altra Tomoko, stavolta giapponese, la manager incaricata di organizzare il concerto rock che chiude il film. Tra i brevi flashback sul viaggio verso il Giappone nel 1945, le lettere i cui testi si ascoltano fuoricampo e la naturalezza dei rapporti fra taiwanesi e la giovane nipponica, l' antica potenza coloniale non è il nemico. Manca, cioè, uno degli stereotipi cinematografici che abbondano in Cina. Anzi, tutto contribuisce a un clima languido: "I miei nonni hanno nostalgia di quando qui c' erano i giapponesi. E le nuove generazioni sono appassionate del Sol Levante", ha ammesso Matthew Yen, autore dei testi di alcune delle canzoni del film. Né c' è politica, nella pellicola. Si parla d' amore. Dei 14 mila taiwanesi vittime della repressione giapponese non c' è traccia, nessuno invoca la mano liberatrice della Madrepatria. Da qui il disagio di Pechino e la lunga riflessione prima del suo via libera.

Il prossimo film di Wei Te-sheng ("Seediq Bale") racconterà le gesta di un eroe della resistenza anti-giapponese. Tema congeniale ai gusti di Pechino, stavolta, anche se l' eroe era aborigeno: ovvero taiwanese che più taiwanese non si può. (Marco Del Corona)
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#9 Zan

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Inviato 28 January 2009 - 04:07 PM

Sì, effettivamente qui (a Taiwan, dico) è uscito da secoli e ancora si sentono le canzoni della colonna sonora dappertutto. E anche i due attori comici che hanno partecipato al film sono super-richiestissimi in tutte le pubblicità (Malaaaasaaaaaan! XD) -> ma ci sta perché sono due miti assoluti, in effetti (il film vale la pena anche solo per la battuta su Slam Dunk fatta dal vecchio Maopo! XD). XD
Comunque, devo dire... è divertente e si lascia guardare.
E anche l'idea delle lettere non è male.
A parte la storia da drama romantico già visto, il contorno è più che gradevole.

E se andate in Kenting vedrete coi vostri occhi come a distanza di mesi e mesi e mesi come il fatto che il film sia stato girato lì venga ancora supersfruttato dai commercianti della zona (e infatti io ho anche comprato la mitica maglietta di Maopo, non potevo esimermi!).

E poi come non insegnare anche voi il "try your ass" in lingua taiwanese...?
Dite un bel: "Qi li ji kou gen" e avrete detto una roba del tipo "Provaci sto cazzo!" XD





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