Vai al contenuto


[RECE][SUB] Holiday


4 risposte a questa discussione

#1 creep

    antiluogocomunista

  • Amministratore
  • 5694 Messaggi:
  • Location:Rome
  • Sesso:

Inviato 03 October 2014 - 12:22 PM

Immagine inserita




Hyuil


휴일





Immagine inserita






È una domenica d'inverno, e lo spiantato Heo Wuk s'incontra con Ji-yeon, la sua ragazza. I due versano in pessime condizioni finanziarie e non possono permettersi di costruire una famiglia. Una gravidanza imprevista li convince a scegliere la soluzione dell'aborto, anche perché Jee-yun non è nelle condizioni fisiche di sostenere una gravidanza e non sopravvivrebbe al parto. Ma per sostenere i costi dell'operazione serve del denaro, e Heo Wuk vaga per la città in cerca di un prestito, ma riceve solo rifiuti. Disperato, Heo Wuk deruba uno dei suoi amici. Mentre Ji-yeon entra in sala operatoria, Heo Wuk lascia l’ospedale e si rifugia dentro un bar, in cui v’incontra una donna sola con cui passa la serata tra bevute e effusioni, cercando di esorcizzare la sua angoscia.



 


Immagine inserita






"Una perla rara senza tempo del cinema moderno" (Heo Moon-young)

Se una pietra miliare del cinema è il risultato di una miscela propizia tra il consenso dei contemporanei e il riconoscimento dei posteri, l’inclusione di Holiday in questa cerchia potrebbe risultare come una devianza dalla norma: Holiday non uscì mai al cinema a causa della censura, ed è venuto alla luce solo nel 2005 attraverso il Korean Film Archive. Nonostante sia arrivato a noi a 37 anni dalla sua realizzazione, Holiday è talmente moderno da non sentire il peso degli anni. Con una superba sensibilità artistica, il film mostra la realtà desolante in cui si trovava a vivere la gioventù coreana durante la fine degli anni 60, quando il paese si avviava verso la revisione costituzionale imposta dal Presidente Park Chung-hee per garantire la longevità del suo governo. In Holiday, l’atmosfera soffocante e distorta della società coreana del tempo, viene drammaticamente descritta attraverso la tragica giornata di “riposo” trascorsa da una coppia di amanti squattrinati, costretti a compiere un aborto. Il film cattura, meglio di qualsiasi altro, il clima oppressivo e violento del tempo. Holiday venne girato al culmine della “fase autoriale” del Cinema di Lee Man-hee, quando la sua abilità registica aveva raggiunto l’apice. Un fatto interessante da ricordare è che la redazione di Cine 21 nominò Holiday miglior film del 2005 tra tutti i film realizzati durante quell’anno.

Secondo lo sceneggiatore Baek Kyeol, la sceneggiatura originale di Holiday includeva un prologo e un epilogo. Nel prologo, il protagonista, interpretato da Shin Seong-il, viene trovato annegato, e la storia comincia da un monologo del cadavere. Nell’epilogo, gli amici del protagonista non sono in grado di riconoscere il suo corpo in decomposizione, e il film si chiude con un agente di polizia che scrive sul suo rapporto che l’identità della vittima annegata è sconosciuta. Questa sceneggiatura non fu mai girata per via del suo contenuto eccessivamente cupo.

Durante il processo di revisione da parte della censura, seguito alla realizzazione del film, il Ministero della Cultura e dell’Informazione dichiarò che avrebbe consentito l’uscita nelle sale di Holiday solo se il finale avesse subito delle modifiche che avessero mostrato il protagonista mentre si andava a tagliare i capelli e si arruolava nell’Esercito. Tuttavia, il regista, lo sceneggiatore, e perfino il produttore, rifiutarono di accogliere la richiesta, e il film non venne mai proiettato.

Holiday è stato riscoperto e proiettato per la prima volta nel 2005 dal Korean Film Archive, ed è stato conosciuto dal pubblico di casa e internazionale grazie alla retrospettiva su Lee Man-hee tenutasi al Festival Internazionale del Cinema di Pusan nel 2005.



Tratto da Korean Film Archive




 


Immagine inserita




 


Recensione basata sul commento del critico cinematografico Chung Sung-ill sul film, che potete vedere e ascoltare associando il file srt A.Day.Off.1968.AAC.commento.ITA.AsianWorld.it scaricabile dal file zip dei sottotitoli alla traccia video e selezionando la traccia audio 2.



"A Day Off" è il trentaseiesimo lungometraggio di Lee Man-hee. Esordì alla regia nel 1961 con "Kaleidoscope". Il 1961 fu l'anno in cui Yu Hyun-mok diresse "The Aimless Bullet", Kim Ki-young diresse "The Housemaid", e Shin Sang-ok diresse "Mother and a Guest". In altre parole, Lee Man-hee esordì durante l'età d'oro del Cinema Coreano. Mentre dirigeva film di genere, diede inizio simultaneamente all'era del Cinema Moderno nella storia del Cinema Coreano. Sono convinto che A Day Off sia con tutta probabilità il vertice del Cinema Moderno di Lee Man-hee. "A Day Off" è un film del 1968 e allo stesso tempo del 2005. Ovviamente c'è dell'ironia in questa affermazione. Questo film fu girato tra l'Ottobre e il Novembre del 1968 e fu completato lo stesso anno. Tuttavia, i censori del tempo pensarono che il film difettasse di un'atmosfera troppo cupa e pretesero, in cambio dell'autorizzazione alla proiezione del film, l'aggiunta di una nuova scena finale in cui Huh Wook sarebbe entrato nell'Esercito dopo essersi tagliato i capelli. Dal momento che sia il regista Lee Man-hee, che il produttore e lo sceneggiatore, declinarono l'offerta, il film non passò la revisione, e ciò comportò che non poté essere proiettato in pubblico. Alla fine della fiera, "A Day Off" finì con l'essere chiuso nel dimenticatoio. Siccome le cronache del tempo documentavano solo film distribuiti pubblicamente, "A Day Off" divenne una sorta di film fantasma che non esisteva nella filmografia di Lee Man-hee. Di conseguenza, non eravamo neanche a conoscenza dell'esistenza del film e "A Day Off" venne completamente obliato dalla storia del Cinema. Poi, nel 2005, mentre il Korean Film Archive stava inventariando copie di film, venne miracolosamente trovata una copia di "A Day Off". Poiché non era stato mai proiettato, paradossalmente, "A Day Off" era rimasto conservato in condizioni eccellenti, mentre altre copie di film coreani degli anni 60 risultavano gravemente danneggiate. Il film vide di nuovo la luce nel ventunesimo secolo.

"A Day Off" fu realizzato quando la cifra artistica di Lee Man-hee aveva praticamente raggiunto il massimo livello. Nel 1966 Lee Man-hee aveva girato un film ormai andato perduto, chiamato "Full Autumn", e un altro capolavoro adattato da un romanzo, "A Water Mill". Nel 1967, fu la volta di "Train Whistle" e "Homebound". Nel 1968 girò quattro film: "A Journey", "Living in the Sky", "Outing", e "A Day Off". In base ai documenti del tempo, "A Day Off" venne girato a Seul tra Ottobre e Novembre. Dopo questo film, il Cinema di Lee Man-hee perse molto del suo vigore. È presumibile che il problema della censura, la crisi dell'industria del Cinema Coreano e la situazione socio-politica nel 1969, contribuirono a privarlo di ogni ispirazione. In "A Day Off" traspare un senso del vuoto che un'artista potrebbe aver provato a quel tempo, disperazione, apatia, la fatica di vivere nell'epoca del capitalismo, un senso di desolazione tipico dell'era moderna, accidia, irrequietezza e smarrimento, osservazioni su un momento della vita letteralmente situato fuori dal tempo.

Nel contesto artistico degli anni 60, il Cinema raffigurò la fatica della modernità attraverso il nome di Lee Man-hee. Il ruolo di Lee Man-hee nel Cinema combacia alla perfezione con quello dello scrittore Kim Seung-ok nella letteratura. Lee Man-hee aprì le danze della tradizione del Cinema Moderno. Si ispirò al Neorealismo Italiano, il punto d'inizio del nuovo Cinema o della storia del Cinema mondiale, adattandolo all'identità del Cinema Coreano. I film di Lee Man-hee avevano una qualità estremamente contemporanea. Ad esempio, possiamo notare alcune similitudini tra i film di Lee Man-hee e certo Cinema moderno Europeo, come quello di Michelangelo Antonioni. Infatti, possiamo affermare che "A Day Off" ha molto poco dramma. Lee Man-hee cerca di evitare il dramma per quanto possibile. Sebbene la sceneggiatura del film e la tecnica di recitazione convenzionale degli attori trattengano il film nell'ambito delle convenzioni del genere, Lee Man-hee persevera nel tirarlo fuori. E in "A Day Off", questa tensione tra le due opposte concezioni pervade tutto il film. Il film non segue nessuna delle due concezioni in particolare. Sarebbe più esatto dire che il film rivela la sua identità attraverso la dialettica tra queste due concezioni. È risaputo che il Cinema Coreano dell'epoca era completamente isolato e desincronizzato dal panorama del Cinema mondiale. Quando il Cinema del resto del mondo conosceva il progresso del Cinema moderno, ad esempio, la Nouvelle Vague, il Neorealismo Italiano, e i film giapponesi della Shochiku, il Cinema Coreano era completamente isolato dalle nuove tendenze del Cinema mondiale. In tal senso, l'importanza di Lee Man-hee ci obbliga a riflettere sulla sua originalità all'interno della tradizione del Cinema Coreano. I segni caratteristici di Cinema Moderno che riscontriamo nel suo film traggono totalmente origine dall'illuminazione artistica di Lee Man-hee e da una trovata personale di Lee Man-hee. Baek Gyeol, lo sceneggiatore di "A Day Off", espresse il mondo artistico di Lee Man-hee nella maniera più efficace, ed era a sua volta collega e amico di Lee Man-hee. Una volta Baek Gyeol affermò in un'intervista che "A Day Off" era il più grande capolavoro del Cinema di Lee Man-hee, anche più di "Full Autumn". Si può dire quindi che state guardando una delle più grandi pietre miliari della storia del Cinema Coreano, e uno dei capolavori di Cinema Moderno degli anni 60 della storia del Cinema Mondiale.

L'impronta autoriale di Lee Man-hee è qualcosa di incostante. Infatti, nessuno può considerare i film di Lee Man-hee come film dotati di una forma coerente. Questo è il motivo per cui i film di Lee Man-hee dovrebbero essere analizzati differentemente da quelli di Yu Hyun-mok o Kim Ki-young. Il Cinema di Kim Kiyoung in un certo qual modo è ben definito. Sebbene i film di Kim Ki-young siano totalmente indipendenti dai canoni formali dell'epoca e completamente eccentrici rispetto agli altri film, Kim Ki-young ricercava un'impronta autoriale ben definita. Diversamente, quando vediamo i film di Lee Man-hee, essi sviluppano una loro identità durante il loro corso, o suscitano la sensazione che ricomincino da una certa scena, in un certo momento. Sembrano dei film in lavorazione. " Day Off" mostra le caratteristiche del Cinema di Lee Man-hee meglio di qualsiasi altro suo film. Lee Man-hee non scindeva due modi totalmente diversi di fare Cinema, quello moderno e quello di genere, e lasciò che in "A Day Off" l'uno si confondesse con l'altro. Sembra che non pensasse ad essi come a due metodi differenti.

La prima scena inizia con una ripresa dal basso di una cattedrale. Tuttavia, questo non è un film religioso, né parla di salvezza. Dio non ha niente a che vedere con questo film, e inoltre nessuno entra nella cattedrale. Ciò sta a significare che non vi è speranza all'interno di questo film e non c'è luogo verso cui fuggire. "A Day Off" è un film ambientato in un tempo e in un luogo ben circoscritto e contemporaneamente un film sullo stato generale delle cose.

Il film non smette mai di mostrare la povertà in cui versa la coppia. Cos'è la Domenica? Huh Wook incontra continuamente gente per la strada. In questo continuo svolgersi d'incontri, ogni persona menziona la parola Domenica. Oggi è Domenica. La Domenica in questo contesto non è un giorno di riposo. Al contrario, di Domenica si prova solo un senso di fatica. Per loro, la Domenica è il giorno in cui sentono la fatica; la fatica della modernità, la fatica del capitalismo, la fatica di vivere. La società coreana stava attraversando un periodo di sfruttamento della manodopera mostruoso a quel tempo, ed era il periodo poco prima che Chun Tae-il s'immolò.

Huh Wook e Ji-youn stanno uscendo insieme, ma non parlano molto tra di loro. La maggior parte della loro conversazione sembra sterile. Ji-youn parla del loro futuro, ma noi lo intuiamo; quel genere di futuro non sarà mai alla loro portata. Sono tutte bugie. Sono costretti a sognare il loro futuro nella forma di una bugia.

Dopo aver lasciato Ji-youn da sola sul Namsan, Huh Wook cerca di farsi prestare dei soldi. Entra nel caffè, ma il suo amico non si fa vedere. Non può aspettare l'amico perché non può permettersi una tazza di caffè. Lee Man-hee osserva le persone che passano le Domeniche nei caffè perché non hanno soldi o altro posto dove andare. Non stanno né riposando, né passando il tempo. È una scena sul come ammazzare il tempo la Domenica. Ammazzare il tempo significa essere ammazzati dal tempo. In tal senso, i personaggi di questo film uccidono loro stessi. O possiamo dire che, ammazzando il loro tempo, i personaggi di questo film simulano un suicidio.

Huh Wook fa visita ai suoi amici imbattendosi nelle più varie e disparate classi sociali. Lee Man-hee non parla assolutamente in maniera esplicita delle contraddizioni del capitalismo. Sebbene abbia cercato di menzionare in maniera critica la guerra o la divisione un paio di volte, non ha rivelato le contraddizioni sociali in maniera esplicita. La questione che ci pone, o ciò che ci meraviglia, è che nessuno di quelli a cui fa visita, al di là che vivino in cielo o sulla terra, in paradiso o all'inferno, ha una propria casa o vive in una propria casa. Nessun personaggio in questo film ha una famiglia. In una Corea fondata sulla famiglia, Lee Man-hee vede il 1968 come un periodo di modernità senza famiglie. La Domenica è l'unico giorno della settimana che la gente può trascorrere insieme alla proprie famiglie. Ma in "A Day Off", è la famiglia stessa a non esistere. Il periodo in cui la famiglia è scomparsa, il periodo in cui la famiglia non è visibile. Lee Man-hee ritrae la nostra solitudine, la nostra alienazione, il nostro isolamento, in un periodo privato della famiglia.

Dopo aver mangiato insieme, Huh Wook e Ji-youn si recano in clinica. La clinica risuona di urla. Non si sente la gioia della nascita di un bambino, non si vede neanche un neonato. Una madre che ha appena dato alla luce un bambino non è affatto felice. Perfino in ospedale, la famiglia non esiste. Questo film confonde lo spettatore quando l'ostetrico fornisce i risultati dell'esame. In un momento del genere, di solito si chiede prima se sia il caso di salvare comunque il bambino, e poi si invita a prendere una decisione basata su questa questione etica. Ma "A Day Off" lascia intendere che dovrebbero prima uccidere il bambino, e poi pensare alla donna. Questo significa che non c'è possibilità che il bambino di Ji-youn sopravviva. Il film non chiede mai di prendere una decisione a questa povera coppia. La coppia è privata del diritto di scegliere, che gli viene come rubato. Non ci sono questioni etiche, né alcuna scelta attraverso cui prendersi delle responsabilità. Mentre il film va avanti, c'è solo la fine ad attenderli. Non c'è alcun futuro. La fine del mondo. È come se siano stati condannati all'annichilimento.

Appena il tram giunge al capolinea, il film termina come se avesse raggiunto anch'esso il capolinea. La Domenica sta volgendo al termine, e il Lunedì sta per iniziare. Appena inizia il Lunedì, aspetteremo di nuovo che arrivi Domenica. La Domenica tornerà di nuovo. Cosa farà quest'uomo la prossima Domenica? Ci domandiamo. Ma non sappiamo se si recherà di nuovo sul Namsan, visto che la donna non c'è più. Non siamo sicuri che incontrerà qualcun'altra. Non sappiamo se incontrerà un'altra donna e si innamorerà di lei, o se nascerà una nuova relazione. Non sappiamo cosa faranno i suoi amici la Domenica seguente. Solo una cosa è sicura. Non cambierà nulla. Vi è solo ricorrenza eterna e infernale. Si ritroveranno nello stesso luogo a vivere in ansia. Una settimana dopo la fine di questo film, "A Day Off" comincerà di nuovo esattamente nello stesso posto.
"A Day Off" è un capolavoro di Lee Man-hee, ed è un classico della storia del Cinema Coreano, ma, più di questo, "A Day Off" è un film contemporaneo che tocca ancora le nostre anime. Anche quando "Full Autumn" fosse riscoperto, "A Day Off" non perderebbe la sua valenza artistica.


Ciò che mi sorprese di più, quando vidi "A Day Off" per la prima volta nel 2005, era che il film era molto simile a "Tale Of Cinema" di Hong Sang-soo, nonostante gli anni di differenza. Non è possibile che Hong Sang-soo possa aver visto " A Day Off" prima. "Tale of Cinema" uscì prima di "A Day Off". "A Day Off" fu scoperto dopo che "Tale of Cinema" concorse al Festival di Cannes. Sebbene "A Day Off" sia stato prodotto prima di "Tale of Cinema", e considerando che "A Day Off" svanì tra gli archivi e improvvisamente riapparve nuovamente, e che "A Day Off" comparve come l'arrivo di un fantasma, nessuno poteva aver visto "A Day Off" prima di "Tale of Cinema". Eppure in "A Day Off" e "Tale of Cinema", il ritmo dei due film che ritraggono il vagare intorno a Seul, è pressoché identico. Due protagonisti vagano continuamente per il centro di Seul, senza uno scopo preciso. Al centro del loro mondo c'è Namsan. Entrambi gli uomini salgono sul Namsan. Uno di loro non può ottenere nulla. È il caso di "A Day Off". L'altro guarda Namsan in "Tale of Cinema". Poi dice tra sé e sé che è visibile da dovunque. I due uomini scendono dal Namsan. Entrambi incontrano la morte. Dopo aver visto la morte, entrambi lasciano la persona morta. Non sono devastati dal dolore. Non sono immersi in quell'emozione. Appena lasciano quel posto, parlano a sé stessi. La morte li domina. La morte domina Hong Sang-soo, Lee Man-hee, "A Day Off" e "Tale of Cinema". Tuttavia, la morte non è qualcosa di triste. La morte è solo la prosecuzione di una certa situazione a loro data.




 


Immagine inserita

(Una scena tratta da Tale of Cinema di Hong Sang-soo)




 


Genere
Drammatico

Regia
Lee Man-hee

Sceneggiatura
Baek Gyeol

Produzione
Hong Ui-seon

Interpreti
Shin Seong-il, Jeon Ji-yeon,
Kim Seong-ok, Kim Sun-cheol,
An Eun-suk, Kim Kyung-ran,
Kim Ki-bum, Kim Kwang-il,
Jo Hyang-min, Jo Hyang,
Son Jun

Direttore della Fotografia
Lee Suck-ki

Luci
Yun Chang-hwa

Montaggio
Hyeon Dong-chun

Musiche
Jeon Jong-kun



Corea del Sud, 1968 (2005), 73'




Immagine inserita




Altri film di Lee Man-hee presenti su AsianWorld:


The Marines Who Never Returned
The Midnight Sun
Road to Sampo




Per gentile concessione del Korean Film Archive, è possibile vedere il film in HD con i sottotitoli in italiano di AsianWorld. Buona Visione!






Sottotitoli





Ordina il DVD su

Immagine inserita


Immagine inserita


#2 feder84

    Direttore del montaggio

  • Membro+
  • 2610 Messaggi:
  • Location:Brescia
  • Sesso:

  • I prefer: cinema

Inviato 03 October 2014 - 12:54 PM

WOW, sembra molto interessante!

Grazie mille
In una notte della tarda primavera del quinto anno dell'era Meiwa, finisco di scrivere quest'opera, accanto alla mia finestra, mentre, cessata la pioggia, è apparsa la luna appena velata; perciò, nell'affidarla al tipografo, la intitolo Racconti di pioggia e di luna.


Firmato: Seishi kijin
Sigillo: Shikyo kojin
Yugi Sanmai

#3 Darkou

    Cameraman

  • Membro
  • 904 Messaggi:
  • Location:Saffattirrella
  • Sesso:

  • I prefer: cinema

Inviato 03 October 2014 - 01:00 PM

Grazie creep!

Visualizza Messaggiofeder84, il 03 October 2014 - 12:54 PM, ha scritto:

sembra molto interessante!

>>AIUTATEMI, CONSIGLIATEMI DEI FILM!!<<


Immagine inserita


Traduzioni "Cinema Asiatico": Legend of the Wolf (Hong Kong; 1997); Shaolin Mantis (Hong Kong; 1978); Crippled Avengers (Hong Kong; 1978); Five Element Ninjas (Hong Kong; 1982); Opium and the Kung Fu Master (Hong Kong; 1984); Rikidōzan (Corea del Sud; 2004); Empress Wu Tse-Tien (Hong Kong; 1963); Shaolin and Wu Tang (Hong Kong; 1983); The Shaolin Temple (Hong Kong; 1982); The Kid from the Big Apple (Malesia; 2016); Slice (Thailandia; 2009); Tiger on the Beat (Hong Kong; 1988); Hand of Death (Hong Kong; 1976);

Traduzioni "L'altro Cinema": Dancehall Queen (Giamaica; 1997); Khadak (Belgio; 2006); Dragon Ball Z: Light of Hope (USA; 2014); Sleeping Dogs: Live Action (USA; 2012); One Love (Giamaica; 2003);


"Escape from Babylon"


#4 JulesJT

    Wu-Tang Lover

  • Moderatore
  • 4849 Messaggi:
  • Location:Valhalla degli Otaku
  • Sesso:

  • I prefer: cinema

Inviato 04 October 2014 - 03:23 PM

Visualizza Messaggiocreep, il 03 October 2014 - 12:22 PM, ha scritto:

È una domenica inverno, e lo spiantato Heo Wuk s'incontra con Ji-yeon, la sua ragazza. I due versano in pessime condizioni finanziarie e non possono permettersi di costruire una famiglia. Una gravidanza imprevista li convince a scegliere la soluzione dell'aborto, anche perché Jee-yun non è nelle condizioni fisiche di sostenere una gravidanza e non sopravvivrebbe al parto. Ma per sostenere i costi dell'operazione serve del denaro, e Heo Wuk vaga per la città in cerca di un prestito, ma riceve solo rifiuti. Disperato, Heo Wuk deruba uno dei suoi amici. Mentre Ji-yeon entra in sala operatoria, Heo Wuk lascia l’ospedale e si rifugia dentro un bar, in cui v’incontra una donna sola con cui passa la serata tra bevute e effusioni, cercando di esorcizzare la sua angoscia.

Wow! Questa sì che è una trama coi fiocchi! L'apoteosi della sofferenza e della sfiga cosmica! :em41:
Lo guarderò di sicuro. Thanx a lot, creeeeeeeep! :South_Korea:

Immagine inserita


Cinema Asiatico:
Welcome to the Space Show, Udaan (2010), Goyōkin, Fuse, Dragon Town Story, The River with No Bridge, ILO ILO, A Time in Quchi
Still the Water, Norte - the End of History, The Terrorizers, Yi Yi, Stray Dogs, Tag,
Cemetery of Splendour, A Brighter Summer Day,
Labour of Love,Double Suicide, Japanese Girls at the Harbor, Nobi (Fires on the Plain), The Postmaster, Radiance, Liz and the Blue Bird
Modest Heroes,
The Seen and Unseen, Killing, Dwelling in the Fuchun Mountains, The Woman Who Ran,


L'Altro Cinema:
Kriegerin, Chop Shop, Marilena de la P7, Kinderspiel, Kes, Abbas Kiarostami (special), Hanami, L'enfance nue, Short Term 12
Mamasunción, The Rocket, The Selfish Giant,
Argentinian Lesson, Holubice, The Long Day Closes, Mon oncle Antoine, O som do Tempo
Mammu, es tevi mīlu, Skin, Une histoire sans importance, Couro de Gato, Los motivos de Berta, Ne bolit golova u dyatla, Valuri, Club Sandwich
, Whiplash, The Strange Little Cat, Cousin Jules, La fugue, Susa, Corn Island, Beshkempir, The Better Angels, Paul et Virginie, Im Keller, Ich Seh Ich Seh, Harmony Lessons, Medeas, Jess + Moss, Foreign Land, Ratcatcher, La maison des bois, Bal, The Valley of the Bees, Los insólitos peces gato, Jack, Être et avoir, Egyedül, Évolution, Hide Your Smiling Faces, Clouds of Glass, Les démons, On the Way to the Sea, Interlude in the Marshland, Tikkun, Montanha, Respire, Blind Kind, Kelid, Sameblod, Lettre d'un cinéaste à sa fille, Warrendale, The Great White Silence, Manhã de Santo António, The Wounded Angel, Days of Gray, Voyage of Time: Life's Journey,Quatre nuits d'un rêveur, This Side of Paradise, La jeune fille sans mains, La petite fille qui aimait trop les allumettes, CoinCoin et les Z'inhumains, Brothers, Permanent Green Light, Ryuichi Sakamoto: Coda, Travel Songs, Reminiscences of a Journey to Lithuania, Retouch, Barn, Fauve, Fragment of an Empire, Ravens, The Trouble with Being Born, Without, Limbo (2020), The Girl and the Spider, Earwig,

Drama: Oshin, Going My Home
Focus: AW - Anime Project 2013, Sull'Onda di Taiwan, Art Theatre Guild of Japan, Allan King, Jonas Mekas,

#5 andreapulp

    Microfonista

  • Membro
  • 161 Messaggi:
  • Sesso:

  • I prefer: cinema

Inviato 06 October 2014 - 04:50 PM

Grazie mille, un altro gioiello del cinema sud-coreano <3 lo guarderò senz'altro!





1 utente(i) stanno leggendo questa discussione

0 utenti, 1 ospiti, 0 utenti anonimi