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Titolo originale: Hanai Sachiko no Karei no Shogai
Regia: Meike Mitsuru
Soggetto: Nakano Takao
Sceneggiatura: Nakano Takao
Interpreti: Kuroda Emi, Hotaru Yukijiro, Ito Takeshi, Matsue Tetsuaki, Hayami Kyoto
Genere: Pink eiga (erotico)
Paese: Giappone
Anno: 2005
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TRAMASachiko è una procace ragazza squillo un po' svampita.
Un giorno assiste ad un omicidio ad opera di un killer koreano il quale le spara un proiettile il testa.
Questo però non la uccide, ma la renderà estremamente intelligente...
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COMMENTOUn' ora e mezza di deliranti follie, sesso ogni dieci minuti, bassezze tipicamente giapponesi che fanno tanto ridere, una protagonista che quasi crede a quello che fa. Il regista ( come altri ) approfitta della totale libertà che questo genere permette ( basta inserire ogni tanto qualche scena soft - core ) per mettere in campo tutto quello che ha sognato la notte dopo aver mangiato molto pesante. Ne viene fuori un film sconclusionato, terribilmente divertente, con una presa in giro di Bush e compagnia che solo un disturbato potrebbe pensare di mettere in pratica. Nulla di più comunque e come se non bastasse i 90 minuti si fanno sentire, sopratutto verso la fine, causa un calo di delirio normale, ma che qua avrebbe potuto essere evitato. Vale comunque la pena di vederlo almeno una volta, sopratutto per il ditalino di Bush dal televisore e per un finale che fa tanto ridere, ma che fa anche tanto pensare...
Tratto da Altrocinema.com
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Molti i debiti con registi occidentali: da Tarantino per il mix di generi e l’amore per i B-movies, a Woody Allen. Di quest’ultimo si avvertono gli echi non solo nei dialoghi intellettualoidi durante le scene di sesso col professore, che si eccita a sentir nominare Chomsky e il “situazionismo”, ma anche nello spirito sarcastico e pungente, l’amore per il paradosso e persino per certe trovate apparentemente naif. Ma, soprattutto, si avverte visivamente l’influsso del manga, da cui sembra uscita in carne e ossa l’attrice protagonista; manga rivisto e corretto, però, con effetti comici esilaranti tipo la soggettiva di un seno che preme letteralmente contro la telecamera o la soggettiva sfocata della donna in situazioni incredibilmente scabrose. Una maliziosa ironia, insomma, che intelligentemente trasforma le scene di sesso in scene surreali, condite da un non sense originale e bizzarro. Tutti elementi che hanno fatto parlare la critica internazionale di “classico minore” e “nuovo cult”, reso oggetto di studio persino dall’Università di Yale, dove il regista è stato invitato per un ciclo di lezioni sui pink.Tratto da frameonline.it
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Messaggio modificato da Kiny0 il 13 October 2012 - 11:30 AM