Vai al contenuto

IP.Board Style© Fisana
 

[RECE] Three

Traduzione di Haran

1 risposta a questa discussione

#1 Haran

    PortaCaffé

  • Membro
  • 28 Messaggi:
  • Location:/home/haran
  • Sesso:

Inviato 01 April 2004 - 01:31 PM

Immagine inserita

THREE

  • Anno: 2002
  • Durata: 128 min
  • Nazionalita': Thailandia, Hong Kong, Korea
  • Lingua: Thailandese, Cantonese, Koreano
  • Regia: Kim Ji-Wun / Peter Chan / Nonzee Nimibutr
  • Cast: Suwinit Panjamawat / Leon Lai / Jeong Bo-Seok, Kim Hye-Su
  • Genere: Horror/Mistero
  • Web Site::::: three ::::
Trama e Recensione
Kolossal dell'orrore, prima grande coproduzione tra Hong Kong, Corea del Sud e Thailandia, THREE raccoglie in tre episodi esperienze convergenti e importanti. Apre Memories di Kim Jee-woon (THE FOUL KING), forse il migliore dei tre, a conferma di come i coreani siano avvezzi al cortometraggio (d'autore). Storia di violenze - moglie scomparsa, marito in pena -, con scene di grande impatto visivo e gli occhi luccicanti di Kim Hye-soo a inquietare. Lo sguardo distaccato non implica freddezza, ma consapevolezza di un punto di vista non umano. Molto elegantemente, Kim cita AUDITION e RING, senza abusare, per poi percorrere una strada propria, del tutto personale. Segue The Wheel di Nonzee Nimibutr (JAN DARA, NANG NAK), che continua il suo approccio estetizzante, ambizioso e orgoglioso di essere l'unico vero cineasta thai. Ricco di suggestioni, di tradizioni (non sempre di facile presa: qui Ì ripreso il mondo dei burattinai e degli artisti da strada, con maledizioni e omicidi misteriosi di contorno), girato molto bene anche se un po' lento - le carrellate laterali, marchio di fabbrica del regista -, con grande attenzione ai costumi. Dietro la patina e l'autocompiacimento intellettuale c'Ì un mondo difficile da comprendere, ancora sconosciuto e misterioso. Chiude il toccante Going Home del redivivo Peter Chan (di nuovo a Hong Kong come regista dopo il fallimento hollywoodiano). Dei tre Ì l'unico frammento a raggiungere minutaggio sufficiente per arrivare alle soglie del mediometraggio: tanto che a Hong Kong Ì uscito anche in solitaria - come THREE: GOING HOME - per poter concorrere agli importanti premi locali (politica premiata agli Hong Kong Film Award e ai Golden Horse). La scrittura raffinata - rispettosa di Hitchcock, rivisto in chiave spiritica - si sposa alla ricchezza produttiva e alla grande cura formale. E' la storia di un poliziotto che, appena trasferitosi in un palazzo praticamente disabitato, vede prima scomparire il figlio e, sulle sue tracce, fa la conoscenza del suo unico misterioso vicino di casa. Regia superba, come la fotografia di Christopher Doyle, la colonna sonora di Cho Sung-woo e Peter Kam, la supervisione artistica di Hai Chung Man e Pater Wong e la recitazione. Oltre ai due veterani Leon Lai e Eric Tsang, abili nel duetto ripetuto, si sono guadagnati un posto al sole il piccolo Li Ting-fung e la coraggiosa Eugenia Yuan. (Recensione Hong Kong Express)


Immagine inserita

Immagine inserita

Immagine inserita




ATTENZIONE
Questo titolo è ora reperibile nei migliori negozi e store-on line.
AsianWorld si prefigge la promozione e la diffusione della cultura cinematografica asiatica.
Per questo motivo i sottotitoli relativi a questo film sono stati ritirati.
Supporta anche tu il cinema asiatico, acquistando questa pellicola in dvd.

Three


Messaggio modificato da fabiojappo il 23 April 2013 - 12:36 PM

I miei Subs:
Inner Senses [R] ~ Visitor Q [R] ~ Three [R] ~ Electric Dragon 80.000 Volts [R] ~ Tenshi No Tamago a.k.a. Angel's Egg [R] ~ Fist of Legend 85%

#2 Blindevil

    Cameraman

  • Membro
  • 966 Messaggi:
  • Location:Genova
  • Sesso:

Inviato 16 October 2010 - 11:37 PM

"Film a episodi che mette insieme tre grandi nomi del cinema orientale. Ciò nonostante a convincere sono soltanto il primo e l'ultimo episodio, mentre il secondo di Nonzee è davvero dimenticabile, se non a tratti addirrittura ridicolo, sia per messa in scena che per recitazione. Kim Ji-woon dipinge un'inquieto disagio dell'anima che sfocia in un colpo di scena finale intenso e potente, per una visione profonda. Stupendo invece l'episodio di Peter Chan, ossessivo, intriso di una speranza ostinata e abilmente oscillante tra classici stereotipi dell'horror d'Oriente e una vena intimista di grande commozione. Corrente alternata."
Noi samurai,siamo come il vento che passa veloce sulla terra,ma la terra rimane e appartiene ai contadini.





1 utente(i) stanno leggendo questa discussione

0 utenti, 1 ospiti, 0 utenti anonimi