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Giappone, eruzione del vulcano Ontake

Morti e feriti recuperati, Abe mobilita JSDF

I 30 escursionisti recuperati sul vulcano Ontake, nel Giappone centrale, non presentano "segnali vitali" ed i soccorritori hanno parlato di "arresto cardiaco e respiratorio". Le autorità non confermano ufficialmente la morte dei 30.

Le operazioni di soccorso sono ripartite in mattinata dopo il rallentamento di sabato per i timori di nuove eruzioni e per l'emissione di gas tossici. Sulle pendici del vulcano, il secondo più alto del Giappone con i suoi 3.067 metri, si stimava ieri sera che ci fossero oltre 40 persone, tra lavoratori dei rifugi ed escursionisti.

Il vulcano Ontake si è risvegliato a sorpresa sabato dopo sette anni con un'eruzione spettacolare di cenere e sassi, ma senza segni di lava.

Il primo ministro Shinzo Abe ha mobilitato l'esercito per aiutare i soccorsi, mentre gli aerei sono stati dirottati in altri aeroporti.

L'ultima grande eruzione del vulcano è avvenuta nel 1979, ove ha emesso 200.000 tonnellate di cenere. Poi nel 1991 che ha poi innescato molteplici terremoti vulcanici nel 2007.

La montagna è famosa perché è la meta prediletta dagli appassionati e non di escursionismo, è soprattutto frequentata nel periodo autunnale per via del bellissimo paesaggio che esso offre durante la stagione.

Fonte: japantimes

Messaggio modificato da fabiojappo il 28 September 2014 - 05:25 PM
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Poveri giappo, ogni anno succede qualche calamità naturale.. e quando non succede ci si mette il nucleare

Ahimé il Giappone è considerato un paese ad alto rischio sismico e le calamità naturali sono frequenti anche a causa delle discontinuità della crosta terrestre che lì sono particolarmente concentrate. Chiaramente sono all'avanguardia in termini di sistemi/strategie per affrontarle ma a poco serve poterle rilevare (anche con precisione).
I danni (ovviamente) non saranno mai quantificabili preventivamente così come la striscia di dolore e sofferenza che si porteranno dietro ogni volta. Possono soltanto conviverci sperando di limitare i danni.