[RECE][SUB] An Inlet of Muddy Water
fabiojappo 31 Jan 2020
An Inlet of Muddy Water
Nigorie
Anno:1953
Durata: 129 min.
Genere: Drammatico
Regia: Tadashi Imai
Cast:
Yatsuko Tanami, Akiko Tamura, Ken Mitsuda (1° episodio)
Yoshiko Kuga, Nobuo Nakamura, Noboru Nakaya (2° episodio)
Chikage Awashima, So Yamamura, Haruko Sugimura (3° episodio)
Ambientato nel periodo Meiji, il film è diviso in tre parti. Nella prima, intitolata “La tredicesima notte”, una donna torna a casa dai genitori e confessa loro i problemi con il marito. Nella seconda, “L’ultimo giorno dell’anno”, la servitrice di una ricca famiglia deve chiedere alla padrona della casa in cui lavora un prestito per aiutare i suoi parenti in difficoltà. La terza, “Acque torbide”, è incentrata intorno a una donna di piacere di Yoshiwara, divisa tra un affascinante uomo facoltoso e un ex cliente ridotto in povertà che è ossessionato da lei.
Il film è basato su tre racconti della scrittrice Ichiyo Higuchi (1872-1896), nome importante della letteratura giapponese del periodo Meiji anche se morta a soli 24 anni. Tra le caratteristiche dei suoi scritti, l’attenta e sensibile descrizione dell’universo femminile in particolare in contesti poveri e difficili. Aspetto che, ovviamente, si ritrova nel film di Tadashi Imai che attraverso il cinema ha espresso in diverse occasioni le sue idee progressiste, puntando sul realismo sociale. Un regista che si inserisce pienamente nella Golden Age del cinema giapponese anche se il suo nome non è conosciuto come quello di altri maestri che hanno realizzato i loro capolavori nello stesso periodo. Con questo film Imai partecipò al festival di Cannes e ottenne diversi riconoscimenti in patria. Il titolo, “Nigorie” (Acque torbide), è anche quello del terzo episodio che risulta quello più strutturato. Dura infatti circa un’ora, come in pratica gli altri due messi insieme. Tra di loro non c’è una vera connessione, il legame principale riguarda la sofferenza delle donne. E, evidente soprattutto nei primi due, l’insensibilità delle classi più agiate.
Traduzione: Meiko Kaji
Messaggio modificato da fabiojappo il 31 January 2020 - 03:59 PM
Iloveasia 01 Feb 2020
Grazie per questo ritorno ai grandi classici!
Il primo episodio, molto bello, sembra ricordare il cinema di Naruse nella denuncia della subalternità della donna nella società giapponese dell'epoca. Poi, man mano, il film si sposta verso una criitica sociale che sottolinea la disparità di condizioni fra benestanti (arroganti e supponenti) e la classe povera e disagiata (spesso ridotta alla disperazione). Imai, soprattutto nel terzo episodio, non teme la sgradevolezza, attraverso una discesa agli inferi del degrado e dell'abiezione. E lo fa con uno stile aspro e scabro, quanto mai incisivo ed efficace.
Il primo episodio, molto bello, sembra ricordare il cinema di Naruse nella denuncia della subalternità della donna nella società giapponese dell'epoca. Poi, man mano, il film si sposta verso una criitica sociale che sottolinea la disparità di condizioni fra benestanti (arroganti e supponenti) e la classe povera e disagiata (spesso ridotta alla disperazione). Imai, soprattutto nel terzo episodio, non teme la sgradevolezza, attraverso una discesa agli inferi del degrado e dell'abiezione. E lo fa con uno stile aspro e scabro, quanto mai incisivo ed efficace.
fabiojappo 01 Feb 2020
Meiko Kaji 05 Feb 2020
D'accordo con tutti i commenti. Direi che anche la colonna sonora di Ikuma Dan, abbia contribuito in grande percentuale alla riuscita delle fantastiche atmosfere del film. Risentendone anche solo i primi secondi, capisco perchè non ho potuto fare a meno di adorare questo film.
https://www.youtube....h?v=uBF6_CuwVxE
https://www.youtube....h?v=uBF6_CuwVxE
ggrfortitudo 27 Mar 2020
E' stato un piacere vedere questo film; i sub italiani aiutano tantissimo perché, spesso, i dialoghi solo serrati.
Che dire? Tre storie così tristi da far male... anche se la seconda, forse, ha un lieto fine.
Colpisce molto il talento di Imai di narrare con profondità l'amore infelice, disperato, privo di sbocchi.
Ma un grazie enorme va, in primis, a Ichiyo Higuchi e alle sue storie: una donna che ha creato donne di grande animo.
Messaggio modificato da ggrfortitudo il 27 March 2020 - 11:02 PM
Che dire? Tre storie così tristi da far male... anche se la seconda, forse, ha un lieto fine.
Colpisce molto il talento di Imai di narrare con profondità l'amore infelice, disperato, privo di sbocchi.
Ma un grazie enorme va, in primis, a Ichiyo Higuchi e alle sue storie: una donna che ha creato donne di grande animo.
Messaggio modificato da ggrfortitudo il 27 March 2020 - 11:02 PM