thriller legale con intreccio simil politico caratterizzato da una regia poco all'altezza e da interpretazioni scialbe e macchiettistiche. c'è di buono però che, nonostante la soglia della noia superata più volte nella parte centrale, rimane sempre abbastanza interessante e ambiguo.
ma ambiguo fino a un certo punto, perché il finale e tutti i meteriali di promo (basta guardare anche i poster del film) la dicono lunga su chi sia il bersaglio del film
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10 risposte a questa discussione
#10
Inviato 10 January 2011 - 01:13 PM
#11
Inviato 11 January 2011 - 01:02 PM
Un ibrido non perfettamente riuscito tra film d'inchiesta e thriller legale. Tra i pregi una certa ambiguità che ben si concilia con l'assunto di base (i limiti dell'esercizio della legge ed il suo non essere una scienza esatta). Tra i difetti la scarsa personalità con cui vengono messi in scena gli eventi sul piano narrativo e visivo. I secondi pesano più dei primi, o almeno questa è la sensazione che ho avuto durante la visione del film inframmezzata da qualche sbadiglio di troppo. Un bel compitino, sì, ma senza particolari slanci cinematografici.
Ad ogni modo, ringrazio loony per gli ottimi sottotitoli.
Ad ogni modo, ringrazio loony per gli ottimi sottotitoli.
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)
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