The Sensualist
Titolo originale:
Kōshoku Ichidai Otoko
(好色一代男)
Versione: MNAUCE / 422
Nazione:Giappone
Regia: Yukio Abe 阿部 行夫
Anno: 1991
Durarata: 55 minuti
Genere: Animazione – Erotico – Storico
Sceneggiatura: Eiichi Yamamoto 山本 暎一
Character Designer: Mikiharu Akabori
Trama
Epoca Tokugawa (1600 – 1867). Juzo ha scommesso ingenuamente sulla sua virilità che sarebbe riuscito ad amare la concubina più famosa di Edo al primo incontro. Il distinto mercante Yonosuke, esperto di donne e amori, lo accompagnerà per aiutarlo nel suo intento.
The Sensualist è un anime per adulti quasi del tutto sconosciuto, basato sul racconto del XVII secolo di Ihara Saikaku "Vita di un libertino" della categoria dei Koshokumono, la narrazione dell'amore dei sensi. Per quale motivo l'opera sia stato buttata presto nel dimenticatoio non ci è dato sapere, tant'è che non esiste una versione in DVD. Ma dopo una prima occhiata non si può che rimanere affascinati dalle immagini, dai colori e dall'ambientazione che il regista Yukio Abe, direttore artistico delle opere della Sanrio degli anni '70/'80, il character designer Mikiharu Akabori e lo sceneggiatore Eiichi Yamamoto, meglio conosciuto per aver girato lo sperimentale "Kanashimi no Belladonna", hanno saputo creare.
Approfondimenti
La storia ambientata nel pieno della fioritura economica dell'epoca Tokugawa 徳川, ha come sfondo un Giappone nel fermento dei cambiamenti sociali. I protagonisti sono dei Chōnin 町人 ovvero "cittadini", classe sociale emersa nel primo periodo Tokugawa, di cui fanno parte i mercanti che durante gli anni precedenti hanno potuto arricchirsi e godere degli agi guadagnati all'interno di una scala gerarchica sociale che li aveva sempre denigrati. Secondo la dottrina confuciana infatti, la popolazione, eccetto gli aristocratici, si suddivideva in quattro categorie; dal gradino più alto i guerrieri, poi gli agricoltori, gli artigiani e infine i mercanti. In questa gerarchia si richiedeva che ogni membro delle diverse classi rimanesse per sempre in quella in cui era nato.
L'urbanizzazione aveva portato alla crescita della città di Edo, l'odierna Tokyo, che da piccolo villaggio di pescatori crebbe fino a diventare la città moderna dei nostri giorni. Si riversarono così per la giovane città tanti tipi di personaggi, chonin, prostitute, artigiani, funzionari, samurai senza impiego, ecc... che diedero vita alla vitale e complessa stratificazione sociale dell'epoca. Grazie a questo dinamismo fiorirono cultura e arte, tra cui nel XVIII secolo spicca la pittura di genere, l'Ukiyo-e, o immagini "del mondo fluttuante", che tanto affascinò gli impressionisti francesi. Con il suo edonismo, l'ukiyo-e si fece interprete dei piaceri e dei passatempi della nuova classe media materialista. Erano opere commerciali che non riscuotevano l'interesse di coloro che venivano considerati veri artisti e la vera arte come poteva esserlo la scuola Nanga 南画 o Bujinga 文人画 oppure la scuola Rimpa 琳派. I temi maggiormente trattati dall'Ukiyo-e erano gli attori Kabuki, di cui alcuni artisti si occupavano di disegnare le locandine, e le figure femminili dei quartieri di piacere di Edo. Tra questi esistevano anche le xilografie rappresentanti paesaggi tra cui spiccano Katsushiga Hokusai 葛飾北斎 e Utagawa Hiroshige 歌川広重, e le xilografie erotiche, chiamate shunga 南画o 春画, in cui si cimentarono diversi artisti ukiyo-e tra cui lo stesso Hokusai con la celebre stampa "Tako to ama" (lett. "La piovra e la pescatrice subacquea"). Al contrario, mai vennero rappresentati personaggi e tematiche politiche, a causa della forte censura del regime Tokugawa. A tal proposito, consiglio caldamente il film di Kenji Mizoguchi "Cinque donne intorno a Utamaro" del 1946, dove il protagonista Kitagawa Utamaro 喜多川 歌麿 è un famoso artista ukiyo-e esistito veramente.
L'epoca Edo fu una delle più libere e illuminate società che si possano conoscere quando si parla di sessualità, omosessualità compresa. La prostituzione era legale e lecita, "Qui si possono trovare comuni prostitute in ogni bordello" dice uno dei protagonisti. Spieghiamo bene cosa intende per "comuni prostitute". Esistevano infatti diverse figure. La protagonista è una Tayū太夫 [1], il rango più alto delle Oiran 花魁. Le oiran fanno parte delle yūjo (遊女) "donna di piacere", prostituta, ma si distinguono sia da questa poiché intrattiene i clienti con le arti, che dalla rinomatissima geisha che non è una prostituta.
Infatti, la geisha 芸者 (lett. "persona d'arte") non è una prostituta di lusso come spesso viene confusa in Occidente ma anche in Cina, dove è tradotta con il termine yì jì (艺妓), dove jì (妓) ha il significato, appunto, di "prostituta". Sono invece considerate delle grandi artiste che nei formali e ritualizzati incontri coinvolgono musica, arte e poesia.
Le oiran nascono nel periodo Edo, in cui furono emanate leggi che limitavano i bordelli ai quartieri di piacere, che sorgevano a una certa distanza dal centro della città. Tra questi c'erano il quartiere di Shimabara a Kyoto, Shinmachi a Osaka e lo Yoshiwara a Edo. Al loro interno, si rispettava una rigida gerarchia che si basava sulla bellezza, le capacità artistiche, il carattere e l'istruzione delle concubine. Le Tayū, che vantavano il più alto rango, erano considerate idonee per i ricchi e potenti daimyo, i potenti signori feudali del Giappone pre-moderno. Intrattenevano con arte, poesia, musica e preservavano un linguaggio adottato nella Corte Imperiale piuttosto che con un linguaggio comune. Si necessitava un invito formale, assolutamente non da parte di gente comune o clienti occasionali, e la Tayū si recava all'appuntamento passando in processione per la strada insieme ai suoi servitori. Indossava splendidi costumi in un'ostentazione crescente durante l'epoca Edo. L'acconciatura Hyogo, che necessitava ore di preparazione, si distingueva da quella della geisha e della maiko 舞妓, l'apprendista geisha. I capelli sulla parte anteriore avevano un largo Bekkou, otto ornamenti chiamati Kougai, altri sei pezzi di ornamenti Mae-bira, Tome e Hana-kanzashi. Per un totale di 3 kg di peso!
Anche le calzature erano oltraggiose come l'acconciatura. Quando camminavano in pubblico, con passi lenti e ritualizzati, indossavano degli alti geta下駄 , i sandali tradizionali, laccati di nero, con tre denti invece di due come era consuetudine.
I kimono着物 erano sfarzosi e portavano l'obi帯, おび, la cintura del kimono, allacciato sul davanti, probabilmente perché, spogliandosi spesso, era più pratico slacciarlo e allacciarlo.
Con l'ascesa della geisha declinò e finì l'era delle oiran. Le geisha praticavano i divertimenti comuni di cui godeva il popolo di quel tempo ed erano molto più accessibile per il visitatore occasionale. Inoltre, le oiran ormai vivevano in un mondo sempre più chiuso, inaccessibile e distaccato. La popolarità della geisha crebbe rapidamente ed eclissò quella delle oiran. L'ultima registrazione oiran risale al 1761. Mano a mano tutti i quartieri di piacere chiusero, i pochi che sono rimasti aperti sono utlizzati e considerati musei. Le poche donne che restano attualmente a praticare le arti delle oiran (senza l'aspetto sessuale) lo fanno come conservazione del patrimonio culturale, piuttosto che come una professione o stile di vita. Una di queste è Tsukasa Tayū.
The Sensualist riesce a rappresentare tutto questo nei suoi 55 minuti di visione, rispettando tutte le usanze, i modi e i costumi di quel piccolo e ricco mondo. Il tratto rispecchia perfettamente quello usato nelle xilografie dell'ukiyo-e. Sembra di guardare le stampe dell'epoca in movimento. Infatti ci sono continui omaggi a moltissime stampe e animali simboli. Ad esempio, una delle stampe della serie "Trentasei vedute del monte Fuji" di Katsushika Hokusai, Il bagliore mattutino a Nihonbashi e Il lago di Hakone della serie "cinquantatre stazioni dellaTōkaidō"(la strada che collegava Edo a Kyoto) di Utagawa Hiroshige, o ancora la tartaruga simbolo fallico. La tigre e il drago, simboli di forza, sono ben visibili sui pannelli scorrevoli shōji 障子, che durante l'epoca Muromachi 室町時代 i daimyo commissionavano nei loro castelli, insieme al leone e al gallo. Persino le ceramiche sono state riprodotte dettagliatamente nello stile raffinato del periodo Edo. Un esempio è la teiera in lacca nera con disegni raffiguranti fiori e forme geometriche.
Le musiche che accompagnano le immagini sono tipiche del Sol Levante, senza mancare qui e là di una sfumatura moderna.
Un anime che si discosta di molto dai soliti che siamo abituati a vedere. La storia semplice e scorrevole, viene interrotta solamente da una voce femminile che narra la storia di Yonosuke accompagnata da immagini di corpi di donna circondati da crisantemi e fiori di ciliegio in movimento, in pieno stile ukiyo-e. Durante un'esibizione di musica e danza è stato inserito il dialogo attraverso il testo, come nei film muti. I colori vivi, specie il rosso, giocano sulle sinuose linee delle vesti e dei morbidi corpi femminili, protagonisti indiscussi dell'opera. Sebbene ci siano scene esplicite e metafore a sfondo sessuale, (il fiore rosso che trema e si muove a rappresentare la donna nel vortice del piacere), gli organi sessuali non sono mai ben definiti o spoporzionalmente grandi, nè ci sono penetrazioni in primo piano, come avveniva per gli shunga. Definirlo un hentai 変態 sarebbe riduttivo e offensivo (niente gridolini eccessivi!), per un opera unica, rara e visivamente meravigliosa. Insieme a "Belladonna of Sadness" fa parte di una piccola cerchia di perle rare. Un anime autenticamente e genuinamente giapponese.
Note:
[1] Nell'opera Komurasaki viene indicata e chiamata Tayū. Onde evitare spiegazioni eccessive o troppo brevi ho trascritto con il termine "cortigiana", prendendomi qui la responsabilità di approfondire e rendere comprensibili le dinamiche.
Bibliografia:
De Becker, J. E. (1899). The Nightless City or the History of the Yoshiwara Yukwaku. Max Nössler & Co.
Avery, Anne Louise (2006). Flowers of the Floating World: Geisha and Courtesans in Japanese Prints and Photographs, 1772–1926
Allega File(s)
Messaggio modificato da Kiny0 il 13 October 2012 - 11:37 AM