14 risposte a questa discussione

[Magse]

Tornando su questo film, vorrei lanciare un disperado grido d'appello alla sua visione.
Probabilmente non piacerà a molti, ma almeno agli amanti di HK, delle storie tragiche con (apparente) eccessività emotiva, o solo per i curiosi: questo è un Johnnie To che VA visto.
Non voglio tediarvi dilungandomi ad esaltarlo (e forse se mai lo vedrete, mi sputerete in faccia), ma lo giudico uno dei suoi migliori lavori.
Non freddo, calcolatore e poser come The Mission, non lucido e descrittivo come Election, non variegato e filosofico come Running on Karma, non commerciale e adrenalinico come Running Out of Time, non notturno e sviluppato orizzontalmente come PTU.
Eppure A Hero Never Dies è tutto questo messo insieme al massimo livello di lirismo. Uno straziante grido che si staglia nella notte.

ç_ç

[elgrembiulon]

Io accolgo il tuo accorato grido e prometto ke a breve lo vedrò, visto che ultimamente mi sto hkizzando non poco. A presto!

[kunihiko]

Siccome sono in un momento di rispolveramenti (che brutto termine!) ho deciso di recensire (che sbruffonata!) questo capolavoro di Johnnie To. Uno dei suoi noir più atipici, dove sembra prevalere per una volta, il lato romantico del regista, più che quello marcatamente algido. E' infatti l'opera che proietta To ad affiancarsi all'estetica di John Woo, dove in antitesi al suo cinema minimalista, come i successivi (The Mission, Election I e II e Breaking News) ricicla l'uso delle sparatorie mozzafiato, dei personaggi stritolati nella morsa dell'onore, (temi ripresi in Exiled) degli eroi antieroi, che preservano intatto il loro codice etico, seppure malavitosi. Leon Lai e Lau Ching Wan, hanno ruoli simili e opposti, il primo taciturno replica se stesso con stile (il suo modo d'essere ricorda il killer di Fallen Angel), in un ruolo cucitogli sopra, il secondo gigioneggia senza mai essere fastidioso. E' un film lineare e semplicissimo, che però scrosta ogni banalità con eleganza, senza ricadere nel già visto. To ha trasformato un soggetto che nel cinema di HK ha girato migliaia di volte in un film che nel suo genere ha fatto epoca e rilanciato lo stesso action- noir che aveva perduto un po' dell'antico smalto, dopo i "funerali" della new wave. Epocale la scena del night, quando i due protagonisti si sfidano nel loro singolare duello alla monetina. E ovviamente la scena finale, il tutto sostenuto da un tema musicale da far venire la pelle d'oca. Un film nostalgico e triste che sembra preludere al cambiamento delle tematiche del regista, riprese poi due lustri dopo con Exiled.

[AsianPat]

A Hero never dies è un film di personaggi. E' un film di sentimenti. E' un film di destini. Sin dall'inizio si capisce bene come finiranno i protagonisti, eppure i colpi di scena arrivano comunque. Secchi. Il regista evita sempre di calcare la mano e ci risparmia molta della sofferenza che colpisce i protagonisti e i loro compagni, concentrandosi sulla purezza dei protagonisti. L'eroe puro del titolo originale. Si rimane intrappolati nelle connessioni tra i protagonisti e le loro compagne, i loro amici e i loro nemici. Finché un filo si rompe e tutto inizia a crollare.

Spesso viene confrontato con The Killer, di John Woo, e molte linee guida sono le medesime. L'onore e il rispetto tra tutte. L'onore che si manifesta tramite il rispetto. Emblematiche su tutte due scene:

Spoiler

La prima sparatoria notturna, in cui un uomo della fazione di Martin viene decapitato, e Jack, pur sapendo di essere sotto il tiro di Martin, va a raccogliere la testa per riportarla vicino al corpo, gesto che colpirà Martin e gli farà risparmiare la vita.
La seconda sparatoria vedrà Martin decimare la fazione di Jack. In due casi, dimostrerà rispetto per la lealtà e il coraggio dimostrato dagli uomini di jack, abbrevviandone le sofferenze.

Johhnie To e John Woo riprendono queste tematiche da Chang Cheh, loro maestro, per cui è naturale vederne le similitudini, ma al di là di questo gli stili sono piuttosto diversi. Spesso le sparatorie di To sono caotiche e più "normali", rispetto quelle orchestrate da Woo che puntano sull'esagerazione e sulla spettacolarità. Trovo che Johnnie To sia stilisticamente una via di mezzo da John Woo e Takeshi Kitano.

Film molto scorrevole, mai eccessivo e con una bella fotografia.

Non ho apprezzato particolarmente la colonna sonora, che non mi è sembrata nè particolarmente efficace nè con i ritmi giusti.
Molto belle invece alcune trovate narrative, come quella che coinvolge i due protagonisti nell'atto finale.
E comunque questo è un film più su Martin che su Jack, che viene quasi relegato in secondo piano se vogliamo dalle vicende che coinvolgono un grandissimo Lau Ching Wan ( e la sua degna compagna Fiona Leung), senza nulla togliere ad un molto convincente Leon Lai .

7.5

[paolone_fr]

AsianPat, il 04 March 2012 - 05:17 PM, ha scritto:

7.5

addirittura?
ma non ti sarai sbilanciato troppo?

[AsianPat]

beh, se vedi gli altri miei voti, per il sottoscritto è già un votaccio
Mad Detective e Running Out of Time mi sono piaciuti di più.
Per quanto sia importante nella cinematografia di To e nel panorama HKese dell'epoca, averlo visto con 14 anni di ritardo (colpa mia) pesa abbastanza...