L'Ombra degli Avi Dimenticati
di Sergei Paradjanov, 1964 - colori, 93 min.
Ogni popolo ha il suo Romeo e la sua Giulietta, il suo Tristano e la sua Isotta. I Gutzul hanno Ivan, figlio di un taglialegna, e Maritchka, figlia di un uomo ricco. Questo popolo ha conservato i riti e le tradizioni medievali dove magia e metafisica spesso collimano e si scontrano. Lo scenario dei Carpazi e la sua natura rigogliosa, protagonista assoluta, risveglia sensazioni eternamente assopite dentro di noi ed è teatro dell'eterna lotta dell'uomo dinanzi alle forze elementari. L'acqua, il fuoco, tornano ad essere elementi primordiali e simbolici, la magia incarna il male, e l'amore puro trionfa sulla morte.
Il film che lanciò Paradjanov, nonché il suo primo lungometraggio che rivelò lo stile di un regista unico: movimenti di macchina mozzafiato, attenzione per la fotografia, esaltazione cromatica quasi pittorica. Stile che egli portò all'esasperazione nelle sue opere successive (Sayat Nova, La Legenda della Fortezza di Suram, Ashik Kerib) in cui ricorrerà tuttavia sempre più alla staticità della poesia visiva per trasmettere un senso di estasi sensoriale nello spettatore.
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Messaggio modificato da JulesJT il 14 October 2014 - 01:45 PM