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The Hateful Eight



beh???
Nessuno commenta l'ultimo film di Tarantino?
Senza spoiler (spero... )
Pur non essendo un suo fan accanito (ma nemmeno dell'ultima ora), ho apprezzato molto queste sue ultime incursioni nel western e nella seconda guerra mondiale... più degli omaggi al cinema orientale infilati in Kill Bill...
Western? Sì, ci sono le pistole e i cowboy ma fosse stato ambientato nello spazio o nel medioevo, poco sarebbe cambiato...
Parte come un road movie, diventa un giallo (la camera chiusa), vira sul grottesco e qui torna a prendere la caratteristica personalità dei film di Tarantino, con dialoghi sul nulla e sul tutto messi in bocca a personaggi che sono magnifici per via degli attori (o forse il contrario... attori magnifici per via dei personaggi...) e violenza a volte catartica a volte disturbante, sia verbale che fisica (soprattuto sulla povera e luciferina Jennifer Leigh)

Mi sono stupito nel realizzare che più di due ore e mezza erano volate senza accorgermene...

Ho adorato Kurt Russel e Samuel Jackson, ma tutti gli attori sono stati magnifici (Walton Goggins assolutamente sornione). Soffermarmi su tutti mi è impossibile qui.
La parte centrale del film mi ha ricordato tantissimo la struttura di quel classico di Carpenter che è "La Cosa" (un nemico si nasconde/mimetizza nel gruppo e Kurt Russel in più o meno gli stessi panni... che sia stato voluto?)

La scena che mi è piaciuta di più? Quella che vede il vecchio generale sudista confrontarsi con l'ex ufficiale nordista di colore interpretato da Samuel Jackson...

Meglio di Django Unchained? Beh, è come chiedersi a quale di due tuoi figli vuoi più bene...

AsianPat, il 10 February 2016 - 09:32 PM, ha scritto:

A me devo dire ha pesato - dopo il fighissimo inizio con la musica di Morricone, la statua di Cristo, l'arrivo della diligenza - tutta quella prima parte, che funge da premessa, con dialoghi fittissimi. Poi nella resa dei conti ci ho ritrovato il Tarantino più conosciuto e mi sono anche divertito. Più in generale chiudere tutto in pratica in un ambiente mi ha un po' "rovinato" la passione western (anche se qua in effetti è quasi fuorviante identificarlo così, trovi almeno tre generi...), film dove normalmente gli spazi sono una caratteristica fondamentale.
Messaggio modificato da fabiojappo il 11 February 2016 - 12:33 PM

Lui è tornato (2015), di David Wnendt, basato sull'omonimo romanzo di Timur Vermes.
Hitler si risveglia nella Berlino contemporanea, moderna e multietnica. Disorientato dalla strana situazione, quando viene scambiato per un imitatore, decide di sfruttare la popolarità acquisita per apparire in televisione, dove ha intenzioni di "conquistare" l'opinione pubblica per poter ricominciare la sua ascesa al potere.
Il film è composto in gran parte da scene improvvisate, in cui Adolf Hitler (interpretato dall'attore Oliver Masucci) interagisce con passanti ignari.
Secondo me è un film da non perdere. Dal trailer sembrava abbastanza stupido (alla Borat per esempio), invece mi sono ricreduto quasi da subito. Andando avanti con la visione si ha sempre più chiaro che la commedia è solo la superficie di un film grottesco. Tratta temi veramente attualissimi, non solo in Germania ma anche in tutto il mondo "occidentale", in modo perfetto, le varie testimonianze dei "cittadini ignari" sono per la maggior parte veramente agghiaccianti, e mostra in modo inconfutabile che dalla Storia non si è imparato nulla e che un "Hitler 2.0" può arrivare in qualsiasi momento trovando terreno fertile per la propria propaganda. Una possibilità veramente agghiacciante.

AsianPat, il 10 February 2016 - 09:32 PM, ha scritto:

Eccomi. Be', purtroppo devo dire che il buon QT non mi aveva mai annoiato così tanto. Riporto il mio blando commento di oggi su FB:
Sentendomi molto in minoranza (fra gli amanti di Tarantino) dirò che a me The Hateful Eight ha lasciato un po' così. I dialoghi, un pallido riflesso della ricchezza e poliedricità di quelli dei suoi film migliori (che per me restano, da questo punto di vista, Le iene, Pulp Fiction, Jackie Brown e Inglorious Basterds), così come il montaggio ad incastro e le esplosioni grandguignolesche: tutto già visto, e meglio, in passato. La tanto celebrata colonna sonora di Morricone? Spiacente, non pervenuta. Infine, è interessante senz'altro il sottotesto (neanche molto "sotto") politico di cui QT sta improntando i suoi ultimi film, però a conti fatti a me il tutto non sazia, la fame mi passa più per noia che per soddisfazione. Il che mi dispiace alquanto, dato che il Nostro impiega un discreto lasso di tempo fra una fatica e l'altra. Spero di rifarmi col prossimo. Resta, ovviamente, un cast della madonna, ma su quello avevo pochi dubbi.
(PS: No, purtroppo non l'ho visto al cinema nel formato originale richiesto da Egli, e perdipiù l'ho visto doppiato, per cui lo riguarderò sicuramente almeno in V.O.)
Messaggio modificato da polpa il 21 May 2016 - 10:40 AM

Cavolacci, inizio a dubitare di aver visto lo stesso film...
Di sicuro è interessante notare come i nostri background cinefili e i nostri gusti personali influiscano sulla visione e valutazione di un film...
si potrebbe aprire un topic parallelo sull'argomento

Florence Foster Jenkins - titolo originale - di Stephen Frears (UK, 2016)

Film che ripercorre la vita della "cantante" di opera lirica che dà il titolo al film. La stessa divenne famosa per essere totalmente negata a livello artistico ma dietro questa palese incapacità si celava un passato decisamente particolare.

Di Frears ho apprezzato soltanto Liam ma vorrei recuperare qualcos'altro del passato per farmi un'idea migliore del regista in questione.
Florence è a mio avviso un film mediocre a livello di scrittura che si regge più che altro sulla solita ottima interpretazione della Streep e anche di Simon Helberg (qui nelle vesti del docente di pianoforte/accompagnatore musicale).
Da guardare proprio se non si ha altro in mano.
Messaggio modificato da JulesJT il 06 January 2017 - 08:42 PM