DEADLY OUTLAW: REKKA
Versione
Vomit
Subs
Deadly outlaw Rekka (ita) by fuckarolla
Regia: Miike Takashi;
Sceneggiatura: Takechi Shigenori;
Fotografia: Ito Kyoshi;
Montaggio: Shimamura Yasushi;
Musica: Yamanaka Joe;
Interpreti: Takeuchi Riki, Ishibashi Renji, Uchida Yuya, Chiba Sonny, Endo Kenichi, Yamanaka Joe.
Durata: '96
Trama
Quando l'anziano leader della gang mafiosa Sanada è brutalmente assassinato da due sicari, il boss Hijikata del gruppo Otaki (loro rivali storici) propone, ai due nuovi reggenti dei Sanada, una tregua per evitare sanguinose guerre tra tutte le gang. Hijikata (Sonny Chiba), apparentemente imparziale mediatore delle negoziazioni tra le gang, in realtà mira ad assorbire sia i Sanada sia gli Otaki nel suo gruppo Bando. Quando l'accordo sembra vicino solamente un uomo appena uscito di prigione, appartenente al clan Sanada, si oppone all'accordo perché desidera innanzi tutto vendicarsi dell'uccisione del suo boss. Inizia così una violenta guerriglia tra Kunisada (Riki Takeuchi), aiutato solo da il suo inseparabile braccio destro, e tutte le gang della città.
Commento
Cosa dire di un film che parte con una scena epica - un omicidio cruento con il sangue che bagna l'obiettivo, in sottofondo musica noise-metal - e si conclude in un bloodbath all'insegna di una sfida a chi sfoggia l'arma da fuoco più potente? Che è un capolavoro, se è diretto dal versatile genio di Miike Takashi. Sempre capace di stupire, in grado di cambiare registro e di sfoggiare una padronanza tecnico-tattica - le sue sceneggiature sono sempre croce e delizia, sogno e incubo, desiderio e negazione - che solo lui, in questo momento, può permettersi di ostentare senza cadere nel ridicolo. Ancora gangster inarrestabili, desiderosi di vendicarsi e di cancellare i tradimenti subiti. Nella fattispecie è un due contro tutti, senza esclusione di colpi. Stavolta Miike non ricorre al digitale, come in City of Lost Souls, non guarda al passato, come in Graveyard of Honor, né pensa a un'ibridazione di generi, come nel seminale Fudoh; ma si rinnova usando la camera come scudo e i corpi dei suoi personaggi come carne da macello. Deadly Outlaw: Rekka è un oscuro atto di nichilismo, un capolavoro di intransigenza, di violenza esibita e al tempo stesso psicologicamente repressa. In tutto questo c'è anche l'ironia e il gusto per il grottesco, il gore buttato lì, tanto per non scontentare i palati più fini, e un protagonista assolutamente - e genialmente - fuori luogo. Appesantito, tronfio, Kunisada è la degenerazione dello yakuza: ovviamente uscirà trionfante, ma anche i suoi nemici avranno la possibilità di dire la loro. Ride bene chi ride ultimo. Qui sghignazzano tutti, pubblico compreso: compiaciuti, felici e, con la raccapricciante consapevolezza di aver assistito all'ennesimo acutissimo oltraggio a bersaglio, pienamente appagati. Dieci e lode.
Matteo Di Giulio
Preso da: http://www.asiaexpress.it/
Messaggio modificato da fabiojappo il 05 June 2014 - 08:10 PM