[RECE] Until the Lights Come Back

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Barka77 31 Jan 2009

Until the Lights Come Back

(大停電の夜に Daiteiden no yoru ni)

Immagine inserita

Genere - Drammatico/romantico
Regia - Takashi Minamoto
Sceneggiatura - CARRUADES (Takashi Minamoto & Tomoko Aizawa)
Fotografia - Tetsuo Nagata
Musica - Naruyoshi Kikuchi

Cast

Tsuyoshi Abe, Chikage Awashima, Tomoyo Harada, Kanata Hongô

Haruka Igawa, Yu Kashii, Koji Kikkawa, Tomoko Tabata

Tomorowo Taguchi, Shinobu Terajima, Etsushi Toyokawa, Ken Utsui

Uscita nelle sale - Giappone, 19 Novembre 2005
Sito ufficiale - http://www.daiteiden-themovie.com

Trama
Tokyo, sera della vigilia di Natale. Le strade affollate dallo shopping natalizio hanno le sfumature delle luminarie festive. Le vite di un gruppo di persone continuano lungo il cammino del proprio destino, all'apparenza inconsapevoli, come rette parallele che non potrebbero mai incontrarsi. Ma gli eventi a volte procedono secondo meccanismi irrazionali, ed allora ecco che un caso fortuito entra in scena dal cielo, come letterale "deus ex machina". Un guasto ad una centrale elettrica e le luci abbandonano improvvisamente Tokyo, la città resta immersa nel buio. La luce artificiale lascia posto al bagliore dimenticato delle candele, delle stelle, dell'anima. Ed il vicolo più nascosto di Tokyo diventa così il punto più luminoso della città.
Durante il grande blackout i destini di queste persone cambieranno per sempre. Un ex jazzista squattrinato, un impiegato, sua moglie e suo padre ricoverato in ospedale, un ragazzino appassionato di astronomia, una modella, uno yakuza appena uscito di galera, una donna incinta, un'amante, la proprietaria di un negozio di candele, una coppia di anziani coniugi, un fattorino cinese che lavora in un hotel di Tokyo. Come pezzi di un unico puzzle, le vicende personali dei protagonisti si intrecciano tra loro, svelando anche alcuni segreti.
Una sola candela non produce molta luce ma tante unite insieme potrebbero illuminare un'intera città.

Immagine inserita

-Commento-
"Daiteiden no yoru ni" è uno sguardo rassicurante sulle mille sfacettature dell'amore, osservato in tutte le sue diverse angolazioni attraverso l'esperienza dei protagonisti della storia.
Nonostante il film non innovi nel genere, riesce a rielaborare situazioni ed elementi già visti in una veste che forse potrà non essere rivoluzionaria ma ha il pregio di essere godibile e rilassante.
Confrontandolo con "Tokyo Tower" (film dello stesso regista, uscito sempre nel 2005), mantiene lo stesso stile e la stessa qualità nella fotografia pur acquisendo una maggiore profondità nella sceneggiatura e soprattutto nella sostanza dei personaggi e della loro credibilità (anche grazie alla buona prova offerta dagli interpreti).
La cosa che ho apprezzato di più è che pur trattandosi di una favola metropolitana non c'è il lieto fine. Tranne che in un caso, le vite di tutti gli altri personaggi, pur subendo un cambiamento drastico, rimangono in sospeso nel finale, lasciando così allo spettatore la possibilità di immaginare il seguito degli eventi.
Probabilmente c'è un eccesso di buonismo nei toni ma essendo una favola non potrebbe darsi altrimenti e comunque l'incedere sincero della narrazione stempera la stucchevolezza che potrebbe derivare da questa scelta. Il ritmo narrativo è costantemente jazz, all'apparenza lento ma mai soporifero e neppure scontato.
Per questo credo che il modo in cui il film è stato impostato sia anche un tributo alla musica di Bill Evans (citato più volte nel film stesso), uno dei fondatori del jazz "modale".

-Curiosità-
L'idea di fondo del film è stata tratta da un progetto dello stesso regista relativo a un documentario televisivo su una serie di blackout verificatisi in Canada e negli Stati Uniti nel 2003.

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