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[RECE][SUB] The Man with Three Coffins


3 risposte a questa discussione

#1 creep

    antiluogocomunista

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Inviato 27 September 2013 - 10:28 AM

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Nageuneneun kileseodo swiji anhneunda

나그네는 길에서도 쉬지 않는다






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Un giorno, verso la fine del 1983, Sun-seok (Kim Myeong-kon) arriva a Mulchi, sulla costa orientale della Corea, al fine di spargere le ceneri di sua moglie (Lee Bo-hee), nativa di una città che ora si trova in Corea del Nord e scomparsa tre anni prima. Sun-seok vorrebbe seppellire i resti nel paese natio della moglie, ma non c’è modo di raggiungerlo, e viene addirittura cacciato via dalla guardia costiera mentre tenta di gettare le ceneri della moglie lungo la riva del mare. In una locanda locale, Sun-seok incontra un vecchio infermo e la sua infermiera (Lee Bo-hee). L’anziano, anch’egli originario di una regione del Nord, desidera morire il più vicino possibile al suo paese natale, ma suo figlio, il presidente di una società che ha fatto fortuna nel Sud, non riesce a comprendere il suo desiderio. Il locandiere chiede a Sun-seok di aiutarli, ma egli rifiuta. Durante la notte, Sun-seok fa la conoscenza di un escursionista che lo invita ad andare a letto con una prostituta che muore d’infarto dopo essere stata con lui. Il giorno dopo, Sun-seok si reca in un’altra locanda dove fa l’amore con un’altra prostituta (Lee Bo-hee) che muore qualche ora dopo. I tirapiedi del presidente riportano a casa il vecchio. L’infermiera confessa a Sun-seok che una sciamana le aveva predetto che avrebbe incontrato lungo la riva di un fiume, un uomo che trascinava tre bare, e che questi si sarebbe rivelato essere la reincarnazione del marito avuto nella sua vita precedente. Sun-seok si convince di essere quell’uomo e chiede all’infermiera di sposarlo appena si rivedranno. Sun-seok prende un traghetto per Seul e mentre si allontana dalla costa rimane sconvolto nel vedere l’infermiera posseduta da uno spirito.







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"Un film onirico che mette in mostra la tecnica elaborata e la precipua estetica visiva, sperimentale e avanguardistica del regista Lee Jang-ho"



Reso onirico e astratto attraverso tecniche come piani sequenza dalle tonalità dorate, riprese sfocate, lavoro di montaggio durante i flashback, slow motion ed effetti sonori sinistri, “A Wanderer Never Stops on the Road” di Lee Jang-ho ignora completamente la richiesta convenzionale di una narrazione esplicativa. Riflessi nella sua atmosfera unica, ritroviamo l’illogico e folcloristico mondo dello sciamanesimo e l’anelito profondo per il paese natìo, lasciato nell’ormai irraggiungibile nord. La sensazione misterica suscitata dallo sciamanesimo suggerisce che la divisione della Corea in Nord e Sud non è un problema individuale, ma che si interconnette e circola. Certamente una reale comprensione del dolore di un paese diviso con famiglie separate è fortemente alla base del film, ma ciò che risalta di più in “A Wanderer Never Stops on the Road” è la sua sperimentazione estetica surreale. L’uso di un filtro color ambra che restituisce una tonalità dorata per tutto il film; la tormenta di neve che si sovrappone all’immagine delle ceneri sparse; il vapore che esala dalla superficie del fiume; i flashback che si susseguono l’uno all’altro con effetti sonori misterici; la mano aperta che proibisce un felice connubio, impressa usando una doppia esposizione; e l’utilizzo della musica pansori per la colonna sonora, sono tutti elementi che mostrarono al pubblico nuovi esperimenti visivi e ritmi mai riscontrati nei film coreani. In particolare, la scena ripetuta all’inizio e alla fine del film, con il piano sequenza della lunga strada riempita dalla voce fuori campo di Lee Bo-hee e Kim Myeong-kon, cattura splendidamente il dolore di coloro che sono stati sradicati dalle loro città del Nord e sono condannati ad una vita raminga senza un posto da poter chiamare casa. Inoltre, il destino di un uomo condannato a trascinarsi e a trascinare le sue bare di vita in vita, inciso sul palmo della mano, riflette il destino di un paese che non troverà mai pace. Infine, Lee Bo-hee dimostra tutto il suo straordinario talento d’attrice interpretando tre diversi ruoli: la moglie defunta di Sun-seok, la prostituta, e l’infermiera.

Tratto da Korean Film Archive





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Regia e Sceneggiatura
Lee Jang-ho

Storia originale
Lee Je-Ha

Interpreti
Kim Myung-gon, Lee Bo-Hee,
Choo Sok-Yang, Ko Sul-Bong,
Cho Seou-Muk, Choi Kyung-A,
Kim Dae-Hwan, Kim Se-Chang,
Kim Seon-Ae, Kwon Soon-Chul,
Lee Un-Young, Lim Kyu-Ryun,
Nho In-Ryung, Oh Seung-Hwan,
Park Yong-soo


Corea del Sud, 1987, 117'



Altri film di Lee Jang-ho presenti su AsianWorld:

Good Windy Day
Declaration of Idiot





Per gentile concessione del Korean Film Archive, è possibile vedere il film con i sottotitoli in italiano di AsianWorld. Buona Visione!







Sottotitoli







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#2 fabiojappo

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Inviato 27 September 2013 - 07:24 PM

Grazie, sembra interessante. Mi devo decidere e approfondire il cinema coreano di quegli anni grazie a tutti i sottotitoli che stai rilasciando.

Messaggio modificato da fabiojappo il 27 September 2013 - 07:25 PM


#3 andreapulp

    Microfonista

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Inviato 28 September 2013 - 12:44 PM

Grazie infinite, un altro tassello fondamentale che descrive il cinema sud coreano "poco conosciuto" di quegli anni.
Il periodo storico che va dai '70 agli '80 è cinematograficamente ricco ed essenziale per ritrarre il contesto socio/politico della Corea del Sud, la cui storia mi ha sempre affascinato e colpito, per la straordinaria umanità e soprendente coraggio dimostrato da certi registi.

#4 creep

    antiluogocomunista

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Inviato 23 September 2014 - 10:44 AM

Per gentile concessione del Korean Film Archive, è possibile vedere il film con i sottotitoli in italiano di AsianWorld. Buona Visione!








L'incorporamento è stato disattivato. Per vederlo bisogna andare direttamente sul canale youtube del KOFA


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