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[RECE][SUB] The Aimless Bullet

 foto creep 29 Nov 2008

The Aimless Bullet

(오발탄)


1,09 o CLiO




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In una borgata, un umile impiegato di nome Song Chul Ho (Kim Jin-kyu) vive in disgrazia con la propria famiglia. Sua madre (Noh Jae-shin) ha perso la ragione durante la guerra, sua moglie (Moon Jeong-suk) è incinta e soffre di malnutrizione, sua sorella minore Myong sook (Seo Ae-ja) perde la speranza di trovare un lavoro e di sposarsi con un ex soldato ormai disilluso dalla vita, suo fratello minore Yong ho (Choi Mu-ryong) è un reduce di guerra disoccupato, il fratello più piccolo, Min ho, è costretto a lavorare come strillone invece di studiare, e sua figlia Hae Ok non può nemmeno uscire di casa visto che non ha niente di decente da indossare. Sfortunatamente il magro stipendio di Chul Ho basta appena a mantenere la propria famiglia e neanche si azzarda ad andare dal dentista per farsi togliere i denti cariati che lo tormentano. Ma eventi tragici colpiscono la sua famiglia e, in preda allo sconforto totale, Chul Ho vaga alla deriva per la città, non sapendo cosa fare e dove andare.





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Indiscusso classico del cinema coreano, questo film del 1961 utlizza elementi stilistici del Neorealismo Italiano (Visconti su tutti) per gettare uno sguardo sulla realtà della società coreana del dopoguerra, fatta di impotenza nella lotta per la sopravvivenza, di personaggi alla deriva, di vite precarie e sconvolgimenti sociali dovuti ai mutamenti rapidi all’interno della società. Proprio per questo motivo fu politicamente osteggiato in Patria, tanto che il Governo lo bandì a causa della visione pessimistica che ne usciva della vita nella Corea del Sud post-armistizio. Una visione in cui non vi sono vie d’uscita, sia che si seguano le regole o si lotti contro il destino, in cui nemmeno il sacrificio di un soldato durante la guerra, di una ragazza che tenta di uscire da una vita misera con lo studio, o di un padre di famiglia che evita di andare dal dentista per risparmiare i soldi per la sua famiglia, garantisce a questi personaggi di sperare nel futuro, di ottenere una vita migliore, e ciò che resta loro è solo di assistere impotenti alle proprie disgrazie, senza possibilità di reagire, inutili pallottole vaganti sparate da un destino che non ha bersaglio. Fortunatamente un consulente americano della Korean National Film Production Center vide il film e persuase il governo a distribuirlo a Seul, in modo che potesse avere diritto di presentarsi al Settimo San Francisco International Film Festival nel Novembre del 1963 e si potesse così permettere di farlo arrivare, pur tra copie non originali e danneggiamenti, ai giorni nostri.

Obaltan fu votato dai critici locali come il miglior film coreano di tutti i tempi nel 1999, proprio all’inizio della new wave sudcoreana.




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Yoo Hyun-mok






E’ stato la figura più prominente nel cinema realista coreano ed è considerato l’erede del nazionalismo realistico di Lee Gyu-hwan. Raffigurò realisticamente la società coreana con Aimless Bullet (Obaltan) (1961), che è considerata una delle più grandi opere del cinema coreano. I suoi lavori includono film che mostrano un’attitudine critica verso la società come The Extra Mortals (Ing-yeo Ingan) (1964) e The Seizure of Life (Insaengcha-ab) (1958), e film che esplorano i temi legati alla religione e alla salvezza come The Martyrs (Sungyoja) (1965) e Son of a Man (Salam-ui adeul) (1980). Ma diresse anche film che spaziavano in ogni genere, commedie, horror, film d’epoca, melodrammi e film anticomunisti. Altri titoli importanti sono Kim's Daughters (Gimyakguk-ui Ttaldeul) (1963), Descendants of Cain (Cain-ui Huye) (1968), Flame (Bulkkoch) (1975) e Rainy Days (Jangma) (1979).





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Regia
Yoo Hyun-mok

Sceneggiatura
Lee Beom-seon

Interpreti
Choi Mu-ryong, Kim Jin Kyu, Moon Jeong-suk, Seo Ae-ja,
Kim Hye-jeong, No Jae-sin, Yoon Il-bong, Yu Gye-seon,
Nam Chun-yeok, Park Gyeong-hui, Ko Seol-bong, Ji Bang-yeol,
Choi Myung-soo, Lee Ryong, Choi sung, Mun Hye-ran

Produttore
Kim Seong-chun

Musiche
Kim Seong-tae

Fotografia
Kim Hak-seong

Montaggio
Kim Hui-su

Direzione Artistica
Baek Nam-jun, Lee Su-jin


Corea del Sud, 1960, 110'





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Altri film di Yoo Hyun Mok presenti su AsianWorld:

The Empty Dream
School Trip
Rainy Days





Per gentile concessione del Korean Film Archive, è possibile vedere il film in HD con i sottotitoli in italiano di AsianWorld. Buona Visione!







Sottotitoli




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 foto princerick 29 Nov 2008

ce l'ho in versione hard subbed da anni, mo me tocca vedello pefforza te possino creep ^^
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 foto Cignoman 30 Nov 2008

Odore di capolavoro...
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 foto paulus35 01 Dec 2008

Grazie, creep! :em10:
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 foto paolone_fr 11 Dec 2008

...mi pare un gran bel film, pur se rimaneggiato causa il tempo trascorso e la conservazione deficitaria. incroci di vite a mezzo tra il neorealismo (ma io ci metto De Sica, con quel finale) e il cinema classico della shanghai degli anni d'oro. tematiche familiari, nazionali e personali fuse e implose in personaggi vivi. bello il ritmo del racconto, che svampa in quel finale prolungato e straziante (al limite dello scassamento di marroni per durata, ma con me non c'è riuscito - m'ha fatto venite in mente i finali di Soi Cheang, ma molto meglio). come citava creep, lo dicono da più parti il miglior film coreano di sempre. sarà, quasi quasi mi fido...

Grazie per i sottotitoli.
:em81:
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 foto creep 07 Jul 2009

L'autore YU Hyun-mok è morto all'età di 83 anni



Uno dei più grandi registi della prima età d'oro del cinema coreano, YU Hyun-mok, è morto il 28 giugno, a pochi giorni dal suo 84esimo compleanno. Il regista è forse conosciuto ai più per il suo capolavoro The Aimless Bullet (1961), spesso acclamato dai critici locali come il miglior film coreano di tutti i tempi.



Altri classici degli anni 60 per i quali è conosciuto, sono gli adattamenti cinematografici di Daughters of the Kim Pharmacy (1963), Martyr (1965) e The Guests Who Came on the Last Train (1967). L'approccio intellettuale di YU nella regia e il suo occhio critico diedero vita a una ricca filmografia che ha rilevanza anche ai giorni nostri.



È stato un regista capace di districarsi tra vari generi, dal neorealismo all'espressionismo. Iniziò la sua carriera negli anni 50 con il suo film di debutto The Crossroad (1956). YU continuò ad essere attivo negli anni 70 e 80, producendo circa 40 film molto apprezzati come A Flame (1975), Rainy Days (1979) e Son of Man (1980).



Il suo ultimo film è stato Mommy, Star and Sea Anemone (1995). Viene spesso ricordato insieme ad altri grandi maestri del cinema che debuttarono negli anni 50, KIM Ki-young and SHIN Sang-ok. Yu nacque nel 1925 a Sariwon, nella provicnia di Hwanghae, in quella che ora è la Corea del Nord.




Fonte Nigel D’Sa (KOFIC)
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 foto battleroyale 02 Jan 2012

"Andiamocene via da qui".
è l'urlo disperato e straniante di una pazza che, paradossalmente, è forse l'unica ad avere sulla pelle e a focalizzare meglio degli altri la distruzione a cui la sua famiglia sta andando incontro. è l'urlo di una madre che ha subito gli orrori della guerra e il vorticoso rumore assordante dei bombardamenti. è l'urlo per una famiglia dove l'amore può essere una speranza per continuare. Ma come continuare in un paese dove il dopoguerra ha tolto ogni cosa anche agli eroi (il fratello reduce della guerra che, non ricompensato dei suoi sforzi neanche socialmente, distrugge le vetrine da ubriaco, credendolo suo diritto) e ai bambini (la figlia del protagonista, costretta a rimanere in casa perchè priva di vestiti decenti). Tutti, nel cuore, vogliono andarsene, cambiar vita, dare un taglio drastico alla loro sofferenza, ma come accade nel verismo, questo non fa che peggiorare la situazione.
è il sagace, perfezionista punto di vista di un autore coreano poliedrico, voltato a molte varietà di tecnica, espressione e genere e che qui si addentra con successo nel neorealismo, realizzandone un vertice, dove un ipotetico amore viene separato da un treno in corsa e dove i personaggi, veri e propri proiettili senza bersaglio, vagano senza meta perchè non potrebbero fare altro, dove vengono continuamente riprese ad altezza-piede, nel loro arrancare continuo, nel loro estenuante trascinarsi verso un orizzonte al crepuscolo.
è uno sguardo inquieto, che tocca vertici di commozione rarefatta, ma sanguinaria, soprattutto sul finale esasperato e lucido, bellissimo nel suo dolore palpabile, che ci strozza l'anima mostrandoci i sacrifici di un uomo che non vuole andare dal dentista per non sciupare i soldi della sua famiglia, ci mostra gli sguardi persi di realtà, una realtà dura, cruda, nerissima.
E, nonostante i danneggiamenti subiti alla pellicola, per via di una censura in Corea e il consequenziale menefreghismo all'opera solo recentemente restaurata e ridistribuita in Corea Del Sud e Stati Uniti con un ottimo riscontro, è un film che mantiene inalterato il suo valore e riesce ancora a far sanguinare. Splendido vertice del neorealismo. Da non perdere.
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 foto Dan 02 Jan 2012

Ottimo commento, battle. ;) Must assoluto del cinema.
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