13 risposte a questa discussione

[mizushima76]

Girl Thirteen a.k.a. The Wonder Years

Bifos



Soo-ah è una ragazzina di tredici anni, orfana di padre. Sua madre possiede una piccola tavola calda, ma è sempre troppo occupata col lavoro per stare dietro al disagio adolescenziale della figlia. Come reazione di fronte al generoso ma poco ricettivo cuore materno, Soo-ah comincia a sognare ad occhi aperti una realtà diversa...
Opera prima di una delle rare regista-donna del cinema coreano, questo piccolo film nasce come produzione semi-indipendente per poi approdare alla grande distribuzione. Racconta, in modo molto sobrio e senza tanta retorica, il mondo misterioso e problematico di una adolescente coreana di provincia. E' proprio in questo ambito che il lungometraggio dà il meglio di sé, ritraendo con grande sensibilità e delicatezza i sentimenti e i comportamenti di una pubertà tutta al femminile.
La regia è discreta, anche se un po' scolastica, e le piccole trasgressioni creative che si concede sono forse la parte meno riuscita del film. Inoltre, in un momento in cui il cinema coreano non 'mainstream' denuncia lo sgretolamento del modello tradizionale di famiglia sotto la pressione dei frenetici cambiamenti socio-culturali, Girl Thirteen ne ripropone sottovoce la validità ed elogia, piuttosto scopertamente, i valori consolidati del confucianesimo.
Ottima, d'altra parte, la prova recitativa degli attori e della protagonista, una sorta di 'enfant prodige' che aveva già fatto la sua apparizione in 'When I Turned Nine' (tradotto su AW da creep). Occorre inoltre segnalare il cameo della bravissima cantante dei Jaurim su cui è impossibile formulare un giudizio per l'esiguità della parte, ma la cui voce è sempre un piacere ascoltare.
Insomma, un film tutto sommato discreto, leggero e di breve durata (un ora e mezzo per un film coreano sono una piacevole eccezione) che cerca di far versare qualche sincera lacrima (e forse con i cuori più facili alla commozione ci riuscirà) ma che sconsiglio vivamente a chi ha totalizzato più di 25 punti al Tanaka's Test .



Titolo originale: Yeol-se-sal, Soo-ah (열세살, 수아)
Nazione: Corea del Sud
Regia: Kim Hee-jung (김희정)
Genere: Drammatico
Durata: 95'
Interpreti: Lee Se-yeong (이세영), Choo Sang-mi (추상미), Choi Myeong-su (최명수), Kim Yoon-ah (김윤아)

Sottotitoli

Ordinalo su

Messaggio modificato da Kiny0 il 12 October 2012 - 09:32 AM

[_Benares_]

Grazie Mizu, non sembra un film adatto ai miei gusti, ma il fatto che a dirigerlo sia una donna mi incuriosisce, quindi ne approfitto e lo guardo.

[paulus35]

Un film leggero di Mizu?
GRAZIE!

[Psicopatico]

L'ultima riga invano mi avverte..

[koroshiya 1]

mììì quanto miele!!!!
grazie mizu... stai facendo gli straordinari con le rece!!

[Mirash]

interessante!
grazie!

[mizushima76]

@Benares: Anche se la regista è una donna te lo sconsiglio vivamente

@Paulus:

@Psicopatico: Non dirmi poi che non ti avevo avvertito

@koroshiya: Hai visto? Questa volta solo testo e foto però, niente grafiche agghiaccianti !

@Mirash: :**

[Tanaka]

Cara donna di Mizu.
Ti consiglio una 'mise' come quella dell'ultima immagine in basso di questa rece. Se nemmeno quella distoglie l'incauto uomo dalle sue perversioni cinematografiche, sappi che anche tu puoi uscire dal tunnel e che fuori ti aspetta un mondo di gente 'normale'
Quanto a me, causa la stessa immagine, finirò per guardarla 'sta pizza annunciata.
Il romanticismo senza rete sarà la mia rovina.

Grazie Mizu.

[princerick]

siete fuori strada
pure tu mizu, mi meraviglio del fatto che metti le mani avanti
cioe il film non c'entra una mazza con le turbo minchiate da panda-lacrimoni addicted
e' un film abbastanza sui generis, e' indie e si vede
il problema e' soltanto che il film e' girato da una donna, e di per se esplora un mondo che apparentemene puo essere interessante anche per noi tripodi, ma che invece poi si rivela piu' infantile che altro
il film non e' male, l'ho visto con siwo a suo tempo, e in un certo senso ti lascia un po' di amarezza
la mia impressione e' che la regista non voglia assolutamente risultare commuovente o patetica, ma che voglia raccontare qualcosa di autobiografico , e che in fondo abbia fatto un film in parte piu' per se stessa che per chi lo guarda
perche ogni tanto ci sono delle scene veramente senza senso, per le quali appunto le uniche due motivazioni potrebbero essere o che la mente che le ha partorite e' di sesso femminile, o che ricalchino qualcosa di autobiografico o troppo personale del regista per essere capite
comunque di pizza o polpettone non si tratta, di sentimentalismo ci sono tracce soltanto lontane
consiglio vivamente la visione alle donne del forum, probabilmente verrete colpite dalla visione molto piu del sotto scritto (e ricordo di esser stato vicino all'essere wonder woman nel test dei super eroi)