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[NEWS] Sesta edizione del Festival del Film di Roma

I titoli asiatici in programma

13 risposte a questa discussione

#1 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 14 October 2011 - 12:44 AM

Cina, Corea e Giappone al Festival di Roma

Immagine inserita



Tutti i film asiatici in programma alla sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (dal 27 ottobre al 4 novembre):

In concorso

Love for Life (Mo shu wai zhuan), di Gu Changwei :em83:

Poongsang, di Jung Jaihong ;)

Extra - Documentari in concorso

Dead Man Talking, di Robin Newell :em72:

Alice nella Città - Concorso

From Up on Poppy Hill (Kokurikozaka kara), di Goro Miyazaki :em66:

---

Poca roba, non proprio recente (i film di Miyazaki, Jung e Gu sono tutti usciti prima dell'estate, alcuni addirittura in DVD). Eppure c'erano diversi titoli appetibili transitati nel circuito dei festival che contano (speravo nella presenza di Kim Ki-duk, passato di recente a San Sebastian), ma niente, i selezionatori di Roma preferiscono prendere film 'vecchi' anziché quelli più recenti ma di seconda mano. Cio detto, è sempre un piacere ritrovare Gu Changwei (di cui avevo apprezzato Li Chun) e lo Studio Ghibli.
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#2 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 16 February 2012 - 01:27 PM

Muller - la cui candidatura è ancora in bilico - già al lavoro per riformare il festival capitolino: http://www.screendai...5038114.article
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#3 sobek

    雪狐

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Inviato 16 February 2012 - 02:16 PM

Fransuas, ho la netta e sgradevole sensazione che tutto finirà in una burla: Muller come la neve a Roma, oggetto di polemiche tra fazioni politiche che, continuo a ribadire, con una rassegna cinematografica non hanno nulla a che vedere e i cui rappresentanti avranno visto sì e no 5 film in vita loro.
Se dovesse essere mai Muller a dirigere il Festival si fortifichi le spalle altriementi dura un mese.

#4 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 16 February 2012 - 07:35 PM

Provo le stesse sensazioni.
Siamo ancora un Paese di guelfi e ghibellini. Vuoi ridere? Dopo che l'Anica si è pronunciata a favore di Muller, ecco il partito pro-Detassis: http://news.cinecitt...er.asp?id=7417. Ma dico, questi signori del cinema italiano sono davvero contenti della gestione della Detassis?

Purtroppo l'ingerenza della politica non può che fare solo danni. Nel caso di Muller hanno sbagliato tempi e modi della candidatura: d'altronde, cosa potevamo aspettarci da gente che sa solo fare propaganda, che pensa a difendere i propri interessi elettorali e che non capisce una ceppa di cultura?

Credo che Muller non ce la farà: lo stanno cuocendo a fuoco lento.
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#5 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 28 February 2012 - 06:02 PM

Rondi si è dimesso, intanto Muller muove i primi passi da direttore ancor prima della sua nomina tra mille polemiche e avversità (alcune giustificate).

Amelio "Müller vuole uccidere
il Torino Film Festival"


Il direttore: un atto di arroganza, le date di Roma coincidono con le
nostre


FULVIA CAPRARA
roma
Cancellare il Torino Film Festival. Se il piano di date annunciato per la kermesse romana dal prossimo direttore Marco Müller dovesse essere messo in atto, il risultato sarebbe questo. La nuova edizione del Festival di Roma è fissata dal 15 al 21 novembre, il Tff 2012, come da comunicati diffusi in questi giorni, inizierà il 23 per concludersi il primo dicembre. La distanza tra le due rassegne è di un solo giorno. E nei prossimi anni dovrebbe andare ancora peggio, con l’ultima settimana di novembre puntualmente occupata da Müller. Nel grido di dolore del direttore del Tff Gianni Amelio, al suo ultimo anno di mandato, non c’è alcun segno di resa, ma anzi, la precisa intenzione di non arrendersi.

In che modo la nuova collocazione del Festival di Roma influirà sul Tff?
«Periodi così ravvicinati determinano l’impossibilità di diversificare le fonti a cui attingere film. Mi metto prima di tutto nei panni del pubblico, di chi ama il cinema, se lo scopo principale di un festival è informare, mostrare delle opere, dare visibilità a film che altrimenti non l’avrebbero, è ovvio che in questo modo tutto questo diventerà impossibile. Anche perché il Festival di Roma è una corazzata carica di soldi, mentre noi andiamo avanti in una condizione dura. Ci mangerebbero in un boccone».

A informarla delle nuove date è stato proprio Müller, può dire esattamente come è andata?
«Venerdì scorso, intorno alle 17, ho ricevuto una mail in cui non solo mi venivano confermate le date della prima edizione, ma erano indicate quelle dei prossimi anni. Cosa piuttosto singolare, visto che il mandato di Müller, il quale per altro non è stato ancora ufficialmente nominato, credo sia di 4 anni. Nella lettera, invece, sono elencati i periodi in cui si svolgerà il Festival di Roma fino al 2018 compreso. Tutti coincidenti con l’ultima settimana di novembre. Altro particolare, Müller mi ha chiamato per dirmi che la mail era diventata pubblica. Ma in quale modo, visto che io non ne avevo ancora parlato con nessuno?».

Lei che reazione ha avuto?
«Mi ha inquietato subito il tono, che non era interlocutorio, ma perentorio, contrario a qualunque spirito da “gentlemen agreement”, in assoluto contrasto con i rapporti che abitualmente esistono tra realizzatori di manifestazioni di questo tipo. Anche con la precedente direzione del Festival di Roma c’erano stati confronti sulle date, ma erano stati risolti con quei toni di cui parlavo. E poi loro non si sono mai buttati aggressivamente su di noi».

Che cosa ha pensato di fare?
«Ho ovviamente avvertito della cosa le maggiori autorità cittadine che sostengono il Festival, dal Museo del Cinema, nelle persone del presidente Ugo Nespolo e del direttore Alberto Barbera, agli interlocutori di Regione e Comune, gli assessori Coppola e Braccialarghe. Mi sento aggredito, devo consultarmi con i miei collaboratori, in modo da poter prendere decisioni collegiali».

Con Müller ha parlato?
«Sì, ci siamo visti brevemente, gli ho detto che mi trovavo nella condizione di dover prendere atto e basta, perché nella sua mail non c’era nessun punto interrogativo. Il comportamento era da prendere o lasciare, ma io non ho intenzione di subire. È come se fossimo andati a teatro, avessimo acquistato i posti migliori, poi, dopo di noi, fossero arrivate altre persone decise a sedersi su quelle stesse poltrone».

Quindi ora la guerra è inevitabile.
«È una guerra che non vorremmo, ed è anche una guerra impari. Lo scontro tra Venezia e Roma era in qualche modo nell’ordine delle cose, noi, invece, siamo un Festival di struttura piccola che viene trattato in un modo che ci offende, non considerato, come se non esistessimo. E invece ci siamo da 30 anni, abbiamo una nostra identità, e tutto il diritto di continuare ad esserci».

Questo è il suo ultimo anno di mandato, pensa che la vicenda potrebbe allontanarla definitivamente dalla città?
«Non sto facendo questa lotta per conservare il mio posto, il mio non è un problema personale. Penso che il Festival e la città di Torino non meritino questo disprezzo, questo atteggiamento di superiorità e di arroganza, e non voglio che venga sminuito il valore di una rassegna che tutto il mondo ci riconosce. Che cosa vorrebbero che facessimo? Sparire, dimenticare le nostre date, andarcene chissà dove? No, io non mi arrendo».

Come pensa che il mondo del cinema stia reagendo alla vicenda?
«Sento intorno sconcerto, dispiacere, autentica incredulità, e non vedo nessuno allineato sull’idea dell’accettazione, del “va bene così”...».

Cosa chiede in questo momento?
«Il diritto di continuare a esistere, il sostegno e l’aiuto della città di Torino, non voglio prendere decisioni da solo. Il punto non è solo quest’anno, ma i sei a venire. Vorrei che il mio successore non si trovasse in condizioni peggiori delle mie, vorrei lasciare un’eredità non compromessa».
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#6 polpa

    It’s Suntory Time!

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Inviato 28 February 2012 - 06:36 PM

Ahò, ma questi sono uno più becero dell'altro. Se le cose stanno davvero così, massima solidarietà al TFF. E che il festival di Roma vada un po' a cagare, una volta per tutte: parola di capitolino.

#7 sobek

    雪狐

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Inviato 29 February 2012 - 11:25 AM

Premessa ad ogni discorso: l'impressione è che la cosa stia assumendo i connotati di una vicenda privata, nel senso che Muller si è legato al dito con triplo nodo l'atteggiamento ricevuto da Venezia e quindi voglia prendersi una serie di rivincite.
Per il resto sembra il solito siparietto italiano fatto di campanilismi beceri e di cadreghe da occupare.
Il vero problema semmai è capire cosa voglia diventare il Festival di Roma: se ambisce, come la nomina di Muller farebbe pensare, a diventare a tutti gli effetti un Festival classico in stile Venezia o Cannes, non si capisce di cosa abbia da lamentarsi Amelio visto che si risponde da solo qui:

Citazione

Lo scontro tra Venezia e Roma era in qualche modo nell’ordine delle cose, noi, invece, siamo un Festival di struttura piccola
Appunto, se Roma ambisce ad una struttura tipo quella di Venezia, non si capisce in cosa possa fare concorrenza sleale a Torino che a detta del suo direttore è un festival di nicchia.
Vero le date sarebbero ravvicinate, ma anche Toronto si sovrappone a Venezia e grossi problemi non ne porta.
Poi alla peggio per fare contenti tutti si ascoltino le proposte di Venezia, Torino, Pesaro, Bergamo,Bellaria, Udine, Reggio Emilia etc etc (qui la lista di tutti i festival italiani) e facciano sapere dove gradiscano che venga collocato quello di Roma.
Una cosa è certa: questo è il solito modo di pensare provinciale e gretto che si mette in atto ogni qualvolta ci sia qualche decisione da prendere; mi piacerebbe sapere se in America (nostro inveterato modello) ad esempio avvengano cose simili.

#8 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 29 February 2012 - 03:20 PM

Vero sobek, ma il guaio è che Roma attirerebbe su di sé tutti i riflettori mediatici e la gran parte dei film che transitano a Torino, il che porterebbe alla chiusura di una realtà importante come appunto quella del festival piemontese, che ha una tradizione non trascurabile ed una identità complementare a quelle degli altri festival italiani ed europei (cosa che Roma non ha ancora per incapacità delle passate gestioni).

Credo che ci sia spazio per tutti (basta essere bravi), a patto che ciascuno non alimenti una guerra per pura ambizione personale o politica. Quello di cui devono preoccuparsi Roma e i suoi organizzatori è trovare un'identità, ovvero ritagliarsi uno spazio non occupato da altri e costruire un progetto credibile e alternativo a quanto si vede in giro nel circuito dei festival. Ecco, mi preoccuperei di questo, prima di inviare mail quasi minatorie e di fare proclami che lasciano il tempo che trovano. Fare un festival che sia una copia di altri festival non ha senso.

Quanto a Muller, è il più bravo su piazza ma il meno adatto per Roma, una città dove sarà molto difficile per lui avere una certa autonomia.
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#9 Tsui Hark

    洪 天

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Inviato 29 February 2012 - 03:37 PM

 François Truffaut, il 28 February 2012 - 06:02 PM, ha scritto:

Cancellare il Torino Film Festival.
Che schifo. Ma non perchè perchè son torinese, oltre all'importanza del festival, ci lavorano tante persone come maschere, addetti ai servizi, operai, tecnici che non penso saranno assunte dal festival di Roma.

Film tradotti per AW: Meat Grinder Die a Violent Death Naked Killer Shanghai Blues(con asturianito) August in the Water Mutant Girls Squad Tokyo 1958(con cignoman) Female Yakuza Tale: Inquisition and Torture

L'abilità di chi traduce non sta soltanto nella comprensione di quello che si legge, ma nella capacità di renderlo correttamente in italiano.

La Cina è un paese incredibile, l'idea comune che si ha in occidente dell'Impero Celeste è completamente sbagliata.

星期五:欢迎我来中国!!!






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