LOVER
Titolo: Lover
Titolo Originale: Aein
Titoli Alternativi: Aein, Intimate, The Intimate Lover, Lovers
Produzione: Corea Del Sud, 2005
Genere: Drammatico- Romantico- Erotico
Regia: Eun-tae Kim
Con: Hong-hyuk Jo, Ye-ryeong Kim, Hyeon-a Seong
Durata: 88'
Versione: Cayenne
Traduzione: battleroyale
Revisione: Tony Brando
imdb: 5.9 (187 voti) http://www.imdb.com/title/tt0492533/
Due persone si incontrano e scoprono di essere legate dal destino. Il loro amore sboccerà, però, proprio il giorno prima del giorno in cui le loro vite cambieranno per sempre: lei sta per sposarsi con un uomo d'affari che non le dedica abbastanza tempo, lui sta per partire per l'Africa per svolgere dei progetti di design. I due passeranno un giorno intero a giocare, ad amarsi, a fare l'amore...finchè non giungerà la fatidica ora x in cui le loro vite cambieranno per sempre.
Intenso melodramma amoroso coreano, girato come sempre in modo impeccabile (in fatto di tecnica la Corea non è seconda a nessuno) e recitato in gran parte da professionisti, "Aein" si discosta notevolmente dalla patina hollywoodiana melensa e dai cambi di registri (da commedia a polpettone) di molto cinema romantico coreano. Non siamo più dalle parti di "My Sassy Girl", ma in un cinema che si interpone tra d'autore e mainstream, ricreando una salsa nuova e emozionante, priva di fronzoli. ANche le due ore fisse di molti film coreani si riducono a un'ora e ventisette, perchè non c'è più niente da dire: è tutto asciutto, coerente, sincero. Sembra di trovarsi di fronte alla spontaneità fatta in cinema: privo di ogni pretesto, di ogni abbellimento, di citazioni. Tutto avviene sotto lo sguardo impassibile di una telecamera (il cuore) che fruga in emozioni sì cinematografiche, ma paradossalmente vitali e quindi reali.
"Aein" è un'opera sublime, mai tendente al patetico e diretta, fluida, emozionante, poetica. Niente patetismi, pochi luoghi comuni, una trama affascinante legata ai segni del destino, ma SEMPRE coerente ad un certo realismo, seppur non rinunciando a scene di sublime poesia (le due mani disegnate sulla panchina come ricordo di un amore destinato a morire). E' un film sulla vita, sull'amore e sull'imprevidibilità del destino, che non prevede conclusioni fiabesche o illusorie.
Il finale teso, lieve, drammatico e morboso è la ciliegina sulla torta. Quasi perfetto.
Menzione speciale alla bravissima Hyeon-a Seong, anche qui dolcissima e bellissima: poliedrica perchè ha fascino in ruoli difficili come quelli della pazza (Time), alla madre-mummia (Cello), riuscendo sempre a svolgere performance forse non memorabili, ma comunque dolenti ed emotivamente coinvolgenti. Anche qui, in "Aein", la Seong offre un'interpretazione non priva di fascino. Brava e bella.
BUONA VISIONE
posto ora la rece perchè sto per andare ad una festa
e dubito che domani avrò la stessa lucidità/attività di ora per pensare a come fare la rece.
Quindi sorridete e godetevi questo OTTIMO film.