In definitiva se io trovo arigatou gozaimasu (la variante è con gozaimashita se si ringrazia per qualcosa nel passato prossimo o lontano) al posto di un semplice "arigatou", nella traduzione aggiungo solo un "mille" vicino al grazie.....anche perchè non puoi tradurre con un "grazie a lei" se si stanno ringraziando tra loro con "gozaimasu" due bambini. Un'ultima aggiunta: se un giapponese vuole aggiungere ulteriore riconoscenza aggiungerà "doumo" arigatou gozaimasu e qui ci si può sbizzarrire su come tradurlo, anche se un semplice "grazie mille" va sempre bene
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OT @yamaArashi: giusto yama. La forma di rispetto che hanno i giapponesi tra loro all'infuori della cerchia dei parenti e amici veramente stretti equivale al rispetto che abbiamo noi verso le persone che non conosciamo e a cui diamo del lei. Questo diventa un problema nel tradurre perchè va a scontrarsi con la nostra cultura che non tiene cosiderazione di tutta questa deferenza verso il prossimo. Per noi la cerchia di gente che cosideriamo di pari grado è molto più ampia rispetto a quella che può avere un giapponese con i suoi compatrioti. E' come se io iniziassi a dare del lei ai miei compagni di università.
Da questo punto di vista penso che nel tradurre non sia necessario rendere tutto questo con un linguaggio troppo eccessivo, cioè si deve usare il tu quando ci sta meglio secondo la nostra cultura, magari usando una comunicazione più formale ad indicare una certa distanza. Comunque questo problema non è tanto presente dal momento che quasi tutti noi traduciamo dall'inglese
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fine OT