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[CINEMA] Perpetual Motion, di Ning Ying

Sesso, rivoluzione ed edonismo

3 risposte a questa discussione

#1 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 10 March 2007 - 01:43 PM

Anteprima a Udine della pellicola che offre uno spaccato diverso del dopo-Mao

Sex and Revolution alla cinese

Quattro donne in carriera tra business e tradimenti

MILANO - Metti un giorno a pranzo quattro amiche: belle, ricche, famose. Donne in carriera, tra i 40 e i 50 anni, un' editrice di riviste di moda, un' attrice, una manager immobiliare, una musicista-scrittrice. Appuntamento in casa di una di loro, tra divani di seta, mazzi di fiori, porcellane antiche. Catering raffinato, flute di champagne, ma in tavola arriva anche una mail che scotta, scoperta dalla padrona di casa sul telefonino del marito: «Sono in attesa del tuo magnifico trapano, del nostro interminabile strofinio. Voglio che tutte possano invidiare il mio piacere...» Parole inequivocabili che innescano un gioco crudele di bugie e verità, gelosie e tradimenti. Chi tra loro è andata letto con lui? Tutte, naturalmente. All' insegna del sesso e volentieri, senza preclusioni nè esclusioni. Chi pensa di trovarsi sullo scostumato fronte occidentale di Sex and the City sbaglia. «Siamo in Cina, Repubblica Popolare di oggi. Più che Sex and The City, parlerei di Sex and Revolution», precisa Ning Ying, regista di Perpetual Motion, ritratto di signore in una Cina inedita, lontana anni luce dai cliché rivoluzionari di una «metà del cielo» in pigiama grigio, tutta campi, fabbrica e partito. Santini colorati, finiti in soffitta insieme con le spillette di Mao e i dischi di canzoni patriottiche che le nostre quattro signore, alla fine del loro spettegolare erotico, vanno a rispolverare in una botta d' ironica nostalgia. E guardando il cagnolino di casa, un pechinese da esposizione, commentano: «la sua faccia ingrugnata ricorda tanto l' epoca "lotta di classe"». Il film, che in Cina ha suscitato polemiche, scatenato censure, ma anche messo in coda le donne, è uno degli eventi di «Cina Ros(s)a», festival di arte e cultura cinese nell' ambito di «Udine porta a Oriente». Progetto ideato dall' Assessorato alla Cultura del Comune di Udine con il CEC, Centro Espressioni Cinematografiche e il CSS, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, che rende omaggio all' universo femminile cinese e in particolare a Ning Ying, già assistente di Bertolucci per L' ultimo imperatore e autrice di altri film di denuncia sociale, di scena a Udine fino al 10 marzo. Il più recente, girato nel 2005, Perpetual Motion, è anche quello destinato a sconvolgere di più giudizi e pregiudizi su un Paese lanciato nel futuro a rotta di collo. Dove la lunga marcia delle donne, dai tempi di Mao a oggi, è passata in mezzo secolo dalla ferrea etica comunista ai molto malleabili valori del libero sesso in libero mercato. Dove c' è posto per tutto tranne che per i tabu. «Per ora, a viverlo in modo esplicito sono solo un gruppo ristretto, l' "alta società", dove tradimenti, omosessualità e bisessualità sono ormai merce comune. Ma domani...» prevede Ning Ying. «Sono andata a letto con miriadi di uomini ma non ho mai avuto un rapporto sessuale soddisfacente. Non sono abbastanza sexy o sono troppo tesa?», si interroga perplessa una della nuova banda delle quattro. «E' vero che dopo 2000 ore di rapporti la vagina avvizzisce?», chiede preoccupata un' altra. Per fortuna, le risponde una terza «le donne in menopausa sono le più sexy». «E le rivoluzionarie restano giovani per sempre», conclude la quarta. «Una rivoluzione archiviata troppo in fretta da un Paese teso solo in avanti, a rincorrere il boom economico - avverte la regista -. Il vero tabu della Cina di oggi è il suo passato recente. Nessuno vuol fare i conti, anche i grandi del cinema, come Zhang Yimou o Cheng Kaige si rifugiano in storie remotissime. Tre delle quattro donne del film non sono attrici, interpretano se stesse. Una di loro, Liu Sola, musicista famosa, viene da una famiglia rivoluzionaria molto nota. Suo zio prese parte alla Lunga Marcia di Mao». Cosa direbbe vedendo oggi questo film? (Giuseppina
Manin)

Qualche bravo cinefilo di Udine lo ha visto? :em41:
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#2 Siwolae

    Annyon

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Inviato 10 March 2007 - 01:48 PM

Sembra interessante purchè non si perda in banalità luogocomuniste pseudo-consumistiche :em41:

#3 asturianito

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Inviato 07 January 2009 - 08:43 PM

Visualizza MessaggioFrançois Truffaut, il Mar 10 2007, 01:43 PM, ha scritto:

Qualche bravo cinefilo di Udine lo ha visto? :em05:
Beh, non so se interessa ancora, ma....... IO!!! :em15:

L'ho visto e al tempo è balzato immediatamente nella top 3 dei film più brutti che io abbia mai visto. Bastano le battute riportate (perché c'è veramente poco altro) a capire di che film si tratti: supponente, tragressivo-perché-fa-figo, spesso volutamente volgare (eh, ma le "classi alte" parlano così...), vorrebbe parlare di qualcosa di nuovo e in modo nuovo (forse) e invece riesce solo a comunicare tanto vuoto e un discreto fastidio. Come se buttar lì quattro siore che parlano sguaiatamente di sesso bastasse a toccare dei tabù (in Cina ne sentivano senz'altro l'esigenza...). O a fare un film (una volta magari sì...).
Inoltre ha delle scene piuttosto disgustose (il pranzo con le zampe di gallina ad esempio). Insomma sto film fa veramente schifo.

Citazione

banalità luogocomuniste pseudo-consumistiche
Sì, ecco, più o meno così. Solo che bisogna aggiungerci il generale senso di Immagine inserita.

Invece dopo ho visto un documentario della stessa regista (persona simpatica, parlava anche italiano) che si intitolava "Railroad of Hope" e seguiva il viaggio lungo due giorni di un treno stracolmo di cinesi del sud che andavano nel nord-ovest (mi pare) per farsi assumere come braccianti per raccogliere il cotone. Sacrifici, prime volte lontano da casa, ricongiungimenti, paura di perdersi, tante storie (qualcuna inventata, e va beh...) all'interno di una grande migrazione collettiva per guadagnarsi qualcosa durante la stagione.
Non si possono prendere quattro gol contro aversari
che passano tre volte nostra metà campo. (V. Boskov)


Immagine inserita



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#4 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 09 January 2009 - 03:23 AM

Visualizza Messaggioasturianito, il Jan 7 2009, 08:43 PM, ha scritto:

Beh, non so se interessa ancora, ma....... IO!!! :em16:

L'ho visto e al tempo è balzato immediatamente nella top 3 dei film più brutti che io abbia mai visto. Bastano le battute riportate (perché c'è veramente poco altro) a capire di che film si tratti: supponente, tragressivo-perché-fa-figo, spesso volutamente volgare (eh, ma le "classi alte" parlano così...), vorrebbe parlare di qualcosa di nuovo e in modo nuovo (forse) e invece riesce solo a comunicare tanto vuoto e un discreto fastidio. Come se buttar lì quattro siore che parlano sguaiatamente di sesso bastasse a toccare dei tabù (in Cina ne sentivano senz'altro l'esigenza...). O a fare un film (una volta magari sì...).
Inoltre ha delle scene piuttosto disgustose (il pranzo con le zampe di gallina ad esempio). Insomma sto film fa veramente schifo.

Ho capito: non lo vedrò.
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)





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