Crazy Racer
Titolo originale: 疯狂的赛车 (Fēngkuáng de Sàichē)
Titolo occidentale: Crazy Racer
Titolo alternativo: Silver Medalist
Nazione: Repubblica Popolare Cinese
Anno: 2009
Versione: AC3-ViSiON NoRar
Genere: Comico / Commedia / Umorismo nero
Regia: 宁浩 (Ning Hao)
Con: 黄渤 (Huang Bo)
Durata: 110 min.
Lingua: Cinese (mandarino)
Trama - Hao Geng è un bravo ciclista, ma un giorno il ricco e malvagio Fala Li lo incastra, provocando una condanna per doping e la morte del suo amato coach. Mentre Hao Geng giura di dargli giusta sepoltura, assistiamo alle tragicomiche imprese di un manipolo di disastrosi gangster alle prese con il mancato traffico di droga ad opera di un misterioso e agilissimo spacciatore thailandese. Hao Geng nel frattempo assolda due killer da strapazzo per dare una lezione al truffatore. La polizia brancola nel buio e non capisce cosa sta succedendo, anche perché i finti soldi da bruciare al funerale verranno scambiati per veri dai gangster, il camioncino usato da Hao Geng per rifarsi una vita verrà scambiato per ben altro, il ricco truffatore che fregò Hao Geng avrà un litigio con l'insopportabile moglie grassona (vittima a sua volta di uno dei protagonisti) che finirà in maniera inaspettata, i due sicari da strapazzo finiranno per scambiare una vittima per un'altra... e molto altro!
Recensione - Ning Hao aveva già stupito il mondo con il suo delizioso Crazy Stone (forse prossimamente su questi schermi) dimostrando che forzando un po' la censura cinese si può riuscire oggi in Cina a fare nonostante tutto del sano umorismo intelligente. Qui si supera, dirigendo in maniera impeccabile la sceneggiatura più complicata con l'intreccio più a orologeria che si sia mai visto sugli schermi cinesi. I paragoni arrivano persino a scomodare Blake Edwards: non è probabilmente il caso, ma la tenuta stagna della complessissima trama (mi raccomando cercate di non perdere un solo secondo del film e annotate bene i personaggi!) che genera equivoci continui che si sommano stratificandosi in un parossistico e surreale coacervo inestricabile di tragicommedia è il vero protagonista del film. Ogni equivoco ne genera altri in ogni sottotrama, ed è tutto collegato magistralmente. Un lavoro davvero che trabocca ingegno, reso leggero, divertentissimo e ben comprensibile da una regia e interpreti in stato di grazia. Va detto che il film non è il "solito film cinese" che o piace agli occidentali e ai critici ed è di nicchia o piace alla censura e al popolo cinese ed è mainstream: si tratta di un prodotto popolare, di grande successo, che si prende anche qualche piccola inaspettata libertà nei confronti di una censura non più così feroce come un tempo (credo che sia la prima volta che in un film cinese mainstream ci sono dei poliziotti dipinti come cretini) e che mette d'accordo tutti.
Vidi il film al Far East di Udine. Lo valutai positivamente ma allora mi sfuggì la reale bellezza di questa pellicola, perché non ebbi modo e tempo di apprezzarne bene la complessità della trama, una specie di perfetto meccanismo a orologeria. Vuoi perché i sottotitoli erano troppo veloci (ho completamente risincronizzato quelli italiani), vuoi perché con la quantità di film che si vedono a Udine è difficile seguire attentamente un plot così complesso in cui sono i dettagli che contano. Il consiglio quindi è quello di vederlo attentamente e di rivederlo per apprezzare tutti i dettagli che probabilmente si perdono durante la prima visione (spesso a causa dei sottotitoli e della difficoltà a comprendere certi passaggi molto "cinesi").
Nota per la traduzione - Non è soltanto una traduzione dai sottotitoli inglesi, ma una revisione attenta realizzata insieme a una madrelingua cinese (la mia ragazza, NdR) e un adattamento piuttosto libero alla cultura italiana. Ho cercato di privilegiare l'effetto che una certa battuta fa su un cinese e di tradurre tale effetto in un contesto più conosciuto in Italia, più che tradurre letteralmente la battuta stessa (per esempio: se nell'originale vedi degli uomini vestiti in giacca e cravatta e ci si riferisce a loro con un modo di dire intraducibile derivato da un telefilm di mafia e polizia locale, in italiano diventa "i tizi tipo Infernal Affairs"). C'è anche un problema linguistico piuttosto complicato: gli aiutanti del malvagio Li Fala hanno delle magliette ognuna con un ideogramma diverso, che messi in fila danno uno slogan pubblicitario. Tali aiutanti dopo un paio di slogan ben composti, non si mettono più in fila bene, e l'inversione degli ideogrammi genera scritte grottesche e divertenti. In italiano ho cercato di inventare un gioco simile in cui scambiando le parole si ottengono significati molto vicini a quelli del film. Ma purtroppo il risultato non può essere materialmente efficace come in originale, anche perché il sottotitolo scorre via veloce in mezzo ai sottotitoli dei dialoghi, quindi cercate per favore di immedesimarvi nello spettatore cinese e al limite di fermare un secondo per leggere meglio... Infine: ho tradotto anche molte scritte che nei sottotitoli inglesi non c'erano, e ho corretto qualche evidente errore di traduzione dal cinese all'inglese. Sicuramente mi saranno sfuggite alcune imperfezioni o refusi tipografici, quindi vi esorto a segnalarmeli per future versioni rivedute e corrette.
Note culturali - Per la comprensione di uno dei punti chiave della trama è necessario sapere che nei funerali tradizionali si usa gettare in aria soldi (molto) finti. Inoltre occorre sapere che in Cina la polemica popolare nei confronti di chi fa affari nel mercato immobiliare e nelle contraffazioni è enorme, in generale nei confronti di tutti i nuovi ricchi che fanno fortuna sfruttando le necessità più umane della gente non abbiente (la casa, la tomba di famiglia, le medicine). In particolare, proprio all'inizio, il "cattivo" si presenta con il nome di Li Fala, plausibile ma evidentemente falso: invertendo il nome con il cognome si ottiene infatti la pronuncia cinese dell'italianissimo brand "Ferrari", di cui evidentemente con le persone più sprovvedute lo sfrontato truffatore si finge il presidente. Infine, non stupitevi se la sigla finale è "Bella Ciao": in Cina il motivetto è molto noto per motivi ben descritti su questa pagina di Wikipedia.
Note tecniche - I sottotitoli sono in codifica UFT-8, realizzati su piattaforma Linux. Sono da intendersi rilasciati sotto licenza Creative Commons BY-NC-SA da Stefano Droghetti e Xian Lu.
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Messaggio modificato da fabiojappo il 21 December 2014 - 05:26 PM