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[NEWS] Quella sera dorata

il nuovo film di Ivory

7 risposte a questa discussione

#1 feder84

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Inviato 14 October 2010 - 05:29 PM

Omar Razaghi è un giovane dottorando iraniano-canadese della University of Colorado, fidanzato con l'ambiziosa e algida Deirdre, insegnante di letteratura straniera. La sua borsa di studio e la sua relazione sentimentale sono allacciate e vincolate alla stesura della biografia “da autorizzare” di Jules Gund, autore sudamericano morto suicida dopo il successo del suo unico romanzo. Impedito a proseguire nel progetto dal diniego dei Gund, è indotto dalla fidanzata a partire alla volta dell'Uruguay per incontrare gli eredi e dissuaderli. Arrivato a Ochos Rìos la realtà avrà la meglio sul libro, innamorandolo e invischiandolo nel labile equilibrio della famiglia Gund.
Guardando Quella sera dorata non si può che dire “Merchant-Ivory”, la casa di distribuzione a cui appartengono e fanno capo i film patinati del regista James Ivory. Primo autore a rappresentare la Old England delle good manners e a proporre una compiaciuta rappresentazione del passato, Ivory non smentisce e non ritratta il suo cinema, adattando per lo schermo il romanzo omonimo di Peter Cameron, idealmente prossimo alla cifra stilistica del regista californiano. Il viaggio di Omar e Deirdre, infatti, li condurrà in seno a una famiglia di origine europea, fuggita molti anni addietro dalla Germania nazista e rifugiatasi in una vita immobile e avulsa dal mondo esterno.
Il vizio esistenziale dei Gund rende il libro di Cameron adatto e adattabile alle immagini di Ivory, alla sua regia leziosa, all'imperturbabilità del suo sguardo e al suo impeccabile gusto per la teatralizzazione del sociale. Naturalmente il film non si risolve nell'analisi antropologica di una famiglia borghese ma indaga piuttosto l'area del controllo delle emozioni e della disumanizzazione della vita ridotta a puro impulso al dovere. Deirdre, come il maggiordomo di Quel che resta del giorno, è il modello perfetto di una costruzione del sé su un'identità di ruolo, un modello comportamentale di conformità all'ordine che impatta violentemente con l'anarchia magica dei Gund. Omar, invece, naviga a vista fino al confine col mondo pericoloso ma anelato delle emozioni, sbloccando l'anacronismo dei Gund e il loro tempo involto nelle maglie del passato.
L'osare del personaggio centrale di Cameron ha ricadute interessanti (anche) sul cinema di Ivory: le sue ossessioni per il décor, l'eleganza dell'ambiente e la bellezza delle immagini si convertono in strumenti della materia narrativa, non celebrano più il buon tempo antico ma ne rivelano l'interna corruzione. Dietro al culto dell'antiquariato c'è il vuoto e il rimpianto per quel che avrebbe potuto essere. Il tardivo confronto con la vita provoca inevitabilmente malinconia e rimorsi. Meglio vivere d'un fiato ed amare pienamente il giorno piuttosto che soffermarsi su che “quel che ne resta”.

(mymovies.it)

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...dolce e poetico come solo ivory sa essere...

Messaggio modificato da feder84 il 14 October 2010 - 05:29 PM

In una notte della tarda primavera del quinto anno dell'era Meiwa, finisco di scrivere quest'opera, accanto alla mia finestra, mentre, cessata la pioggia, è apparsa la luna appena velata; perciò, nell'affidarla al tipografo, la intitolo Racconti di pioggia e di luna.


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Yugi Sanmai

#2 Cignoman

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Inviato 14 October 2010 - 05:46 PM

Io lo vedrò presto, sono affezionato al vecchio James.

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#3 Mr. Noodles

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Inviato 14 October 2010 - 07:31 PM

a me "The city of your final destination" è piaciuto molto. anche se può essere facilmente criticato dai prevenuti e da chi non conosce Ivory, il film ha in sè tutta la cifra autoriale del regista americano. oltre a un amore per i personaggi che riesce trasportarti e a immergerti nell'atmosfera straniente di "Ocho rios". qui ne ho scritto più approfonditamente.

#4 Blindevil

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Inviato 15 October 2010 - 12:31 AM

Il mondo è bello perchè è vario. A me non ha convinto del tutto, e se vogliamo paragonarne i commenti posto anche la mia analisi qui :em66:
Noi samurai,siamo come il vento che passa veloce sulla terra,ma la terra rimane e appartiene ai contadini.

#5 Shimamura

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Inviato 15 October 2010 - 11:37 AM

Neanche a me ha convinto del tutto, però la mano di Ivory c'è, e si vede...

Hear Me Talkin' to Ya




Subtitles for AsianWorld:
AsianCinema: Laura (Rolla, 1974), di Terayama Shuji; Day Dream (Hakujitsumu, 1964), di Takechi Tetsuji; Crossways (Jujiro, 1928), di Kinugasa Teinosuke; The Rebirth (Ai no yokan, 2007), di Kobayashi Masahiro; (/w trashit) Air Doll (Kuki ningyo, 2009), di Koreeda Hirokazu; Farewell to the Ark (Saraba hakobune, 1984), di Terayama Shuji; Violent Virgin (Shojo geba-geba, 1969), di Wakamatsu Koji; OneDay (You yii tian, 2010), di Hou Chi-Jan; Rain Dogs (Tay yang yue, 2006), di Ho Yuhang; Tokyo Olympiad (Tokyo Orimpikku, 1965), di Ichikawa Kon; Secrets Behind the Wall (Kabe no naka no himegoto, 1965) di Wakamatsu Koji; Black Snow (Kuroi yuki, 1965), di Takechi Tetsuji; A City of Sadness (Bēiqíng chéngshì, 1989), di Hou Hsiao-hsien; Silence Has no Wings (Tobenai chinmoku, 1966), di Kuroki Kazuo; Nanami: Inferno of First Love (Hatsukoi: Jigoku-hen, 1968) di Hani Susumu; The Man Who Left His Will on Film (Tokyo senso sengo hiwa, 1970), di Oshima Nagisa.
AltroCinema: Polytechnique (2009), di Denis Villeneuve ; Mishima, a Life in Four Chapters (1985), di Paul Schrader; Silent Souls (Ovsyanky, 2010), di Aleksei Fedorchenko; La petite vendeuse de soleil (1999), di Djibril Diop Mambéty; Touki Bouki (1973), di Djibril Diop Mambéty.
Focus: Art Theatre Guild of Japan
Recensioni per AsianWorld: Bakushu di Ozu Yasujiro (1951); Bashun di Ozu Yasujiro (1949); Narayama bushiko di Imamura Shohei (1983).

#6 lissa

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Inviato 15 October 2010 - 12:12 PM

il libro è magnifico sono curiosa di vederlo.. :em41:

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#7 Mr. Noodles

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Inviato 15 October 2010 - 12:52 PM

il libro non l'ho letto, ma non farei un confronto (non lo farei mai comunque). perchè Ivory ha secondo me reso "suo" il film, sfruttando solo quello che interessava.

#8 feder84

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Inviato 15 October 2010 - 08:05 PM

Visualizza MessaggioMr. Noodles, il 15 October 2010 - 12:52 PM, ha scritto:

il libro non l'ho letto, ma non farei un confronto (non lo farei mai comunque). perchè Ivory ha secondo me reso "suo" il film, sfruttando solo quello che interessava.


Quoto. Effettivamente alcune parti del film non sono molto convincenti (tipo il finale), però è bello per come è stato girato. La stessa sceneggiatura diretta da un altro regista avrebbe probabilmente prodotto un risultato mediocre.
In una notte della tarda primavera del quinto anno dell'era Meiwa, finisco di scrivere quest'opera, accanto alla mia finestra, mentre, cessata la pioggia, è apparsa la luna appena velata; perciò, nell'affidarla al tipografo, la intitolo Racconti di pioggia e di luna.


Firmato: Seishi kijin
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