[RECE] The Vertical Ray of the Sun

#28 kunihiko

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Inviato 30 September 2007 - 12:41 PM

alla fine dissensi o no 'sto film ha colpito nel segno :em10:

”I confini della mia lingua sono i confini del mio universo.” – Ludwig Wittgenstein.

n°0 fan of agitator - the best miike ever /Fondatore del Comitato per la promozione e il sostegno del capolavoro di Fruit Chan: MADE IN HONG KONG

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#29 suiseki

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Inviato 01 October 2007 - 12:34 PM

paolone_fr, il Sep 30 2007, 12:21 PM, ha scritto:

...io credo che la prima reazione di Suong (chiedo venia di aver sbagliato il nome della sorella maggiore) alla rivelazione di Quoc dipenda più dall'affiorare prepotente del proprio senso di colpa che dall'esplicitazione di fatti già conosciuti (l'amante, il bimbo). Insomma, ce l'ha più che se stessa che con il marito, e infatti trovano la via della riconciliazione dopo una lunga discussione notturna (ellissi)

...che bello parlare del film, sono proprio contento. In ogni caso, grazie suiseki! :em66:

...peccato però che secondo me la reazione non è legata anche ad un senso di colpa. In quella scena vuole spiegare troppo lo stato d'animo di Suong e gli riesce male, invece la parte del mattino seguente, dai toni dimessi, è molto più esaustiva.
In definitiva mi è piaciuta la resa visiva e la prima parte dedicata alla sfera quotidiana, i risvegli, le ricorrenze, le confidenze... meno l'ultima per la presenza di forzature e sottolineature di troppo nella narrazione.

grazie a te! :em66:

Messaggio modificato da suiseki il 01 October 2007 - 12:37 PM

Suntoryzzata ufficialmente in data 27/01/2007 Aisssshipal!!!!

"In viaggio il primo giorno ci si chiede perchè si è partiti, chi ce l'ha fatto fare. I giorni successivi ci si domanda come si farà a tornare indietro."

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#30 François Truffaut

Wonghiano

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Inviato 24 April 2008 - 01:45 PM

Bel film, molto gradevole.
Un'istantanea sui rapporti di coppia all'interno di un gruppo di congiunti alle prese con le intermittenze del cuore, raccontate con una leggerezza di tocco che suscita sempre empatia. Il tutto impreziosito da un'attenzione alle piccole cose della vita in cui si rigenerano i rituali di un tempo e di uno spazio che appartengono - forse - solo alla memoria del regista.
La scoperta di un universo in interni, ma anche la consapevolezza che il tempo scorre e nulla è immutabile.
Il miglior film di AHT? Non saprei decidere.

Voto: 7

Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)