lordevol, il Apr 26 2007, 12:29 PM, ha scritto:
C'è da dire che i registi cinesi, anche i più "fetosi" partono con un vantaggio enorme rispetto a quegli di quasi tutti gli altri paesi: paesaggi giganteschi mozzafiato, natura vergine, intatta, imponente, tradizione, antichità e moderno insieme. Insomma chi ha la pazienza di girare e scoprire troverà sicuramente una sponda, una montagna o una barca diroccata che mi farà rimanere a bocca aperta stupefatto. In questo film ci sono immagini di una bellezza massimale. Imponenti, che restano.
rimanendo sul naturalistico, banalmente penso che il fiume giallo sia stato meno sfruttato della savana africana o delle cordigliere peruviane ...
Dan, il Apr 26 2007, 01:14 PM, ha scritto:
quoto assolutamente, questo è una cosa fondamentale per un gran film (come lo intendo io). poi certo non sempre serve Il film deve prima di tutto sapere parlare con le immagini
mi accorgo di preferire le emozioni che mi derivano da altri aspetti di un film, piuttosto che da paesaggi mozzafiato. preferisco avere il fiato mozzato dall'immagine dell'abbandonarsi all'estasi di titta in 'le conseguenze dell'amore' (con quel movimento della telecamera rotatorio da sopra la testa...) piuttosto che da un comunque bellissimo vallone vergine di boschi e montagne sullo yang-tze. fermo restando che per tre mesi di navigazione sul fiume giallo partirei all'istante.
François Truffaut, il Apr 26 2007, 05:49 PM, ha scritto:
Detto questo, mi chiedo cosa succederebbe, oggigiorno, se qualcuno di questo forum vedesse nelle nostre sale i film di Rossellini (quelli del Neorealismo), o magari il Visconti di La terra trema, naturalmente come se fossero inediti e contemporanei. Immagino, ad esempio, quali commenti potrebbero venir fuori dalla scena, in Roma città aperta, dell’uccisione di Pina, colpita da una raffica di mitra: sicuramente si parlerebbe di artificiosità, visto che Rossellini mostra una morte in circostanze particolari, quasi spettacolari: la rincorsa, lo strazio, gli spari dalla camionetta, tutta roba artificiosa per un film di matrice realista. Vero?
François Truffaut, il Apr 26 2007, 05:49 PM, ha scritto:
Probabile che questo genere di dubbi colpisca chi è vittima di una visione troppo smaliziata, quella sempre attenta a cercare con il lanternino le risposte (e i numeri) che certo cinema non può e non vuole dare. Il fuori campo non è una novità di oggi...
il cinema credo ormai abbia poco altro da dire. mi emoziona ancora molto, ma lo fa troppo raramente (parlo del cinema di adesso).
polpa, il Apr 26 2007, 07:51 PM, ha scritto:
Del resto io credo che oggi siamo un po' tutti abituati ad essere imboccati con immagini chiare e didascaliche. Forse non siamo più abituati a rifletterci sopra e se qualcosa non ci torna, subito gridiamo alla fregatura o alla sottigliezza superflua, con ben poca umiltà e prontezza all'ascolto.
Ma posso capirlo, perché forse a volte lo faccio anch'io, con alcuni registi o autori che non mi piacciono e mi sembrano furbi (Soderbergh su tutti, Von Trier, etc.).
Ma posso capirlo, perché forse a volte lo faccio anch'io, con alcuni registi o autori che non mi piacciono e mi sembrano furbi (Soderbergh su tutti, Von Trier, etc.).
Jia, con Still Life, non mi sembra che abbia giocato pulito.