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[RECE][SUB] A Time for Drunken Horses

 foto Kiny0 05 Jan 2012

Zamani barayé masti asbha



Immagine inserita



Titolo: Zamani barayé masti asbha
(Tit. internazionale: A Time for Drunken Horses)
(Tit. italiano: Il tempo dei cavalli ubriachi)
Produzione: Iran, Francia 2000
Lingua: persiano, curdo
Genere: Drammatico
Durata: 80'
Regia, produzione e sceneggiatura: Bahman Ghobadi

(opera prima)
Musiche: Hossein Alizadeh



Trama
Kurdistan iraniano, nei pressi del confine iracheno. Cinque fratelli (due fratelli e tre sorelle) vivono ai limiti della sopravvivenza. Uno dei ragazzi è gravemente ammalato e il medico dice che deve essere operato in tempi brevi se vuole sperare di poter sopravvivere. Nonostante gli sforzi del fratello maggiore che si impegna nei lavori più duri per racimolare il denaro, la somma è inarrivabile.




Cast:
Ayoub Ahmadi
Rojin Younessi
Amaneh Ekhtiar-dini
Madi Ekhtiar-dini



Commento
Confini.
Il Kurdistan è un non luogo diviso tra Iran, Iraq e Turchia, dove la miseria è speculare alla sopravvivenza di un popolo e della sua cultura, dove si contrabbanda alcol ma si beve tè, secondo i precetti islamici che vietano di bere alcolici, un divieto non prescritto ai muli (i cavalli del film), ai quali è fatto bere mischiato con acqua per sopportare il carico e il freddo della montagna.

Bambini.
È la storia di cinque bambini, tre sorelle e due fratelli. I bambini del villaggio di Sardab incartano bicchieri, inscatolano saponette, scaricano merci per quel poco da portare a casa, un villaggio tra i monti innevati, in una natura aspra come la loro quotidianità, dove le mine antiuomo costituiscono un'ennesima sfida alla sopravvivenza, dove morire è molto, troppo semplice.

Il tempo dei cavalli ubriachi è un film curdo, parlato in lingua curda, girato in un villaggio
curdo-iraniano ai confini con l'Iraq dove vivono cinque fratelli orfani di madre e, di lì a poco, di padre. Una realtà ricreata per il cinema, una storia in cui i bambini sono adulti, in cui un fratello maggiore diviene padre e una sorella maggiore diviene madre. Una storia dove l'unico a rimanere bambino è Madi, quindicenne affetto da una grave forma di nanismo.


Opera prima di Ghobadi con la quale, proprio nel 2000, ha vinto quasi una decina di premi (otto per la precisione) in sette paesi diversi, due nei soli Stati Uniti. I premi più importanti li ha ricevuti al
Festival di Cannes (Caméra d'Or e FIPRESCI).

Il regista ci offre uno sguardo partecipe e al contempo distaccato, una distanza che da sola può offrire un quadro esauriente dei fatti, uno scorcio casuale degli eventi, secondo i codici visivi del documentario. Ed ecco l'uso dei campi lunghi, come quando segue con pudore il dolore della separazione tra Ayoub e la sorella maggiore, andata in sposa ad un iracheno che ha promesso di far operare Madi, un uomo a lei sconosciuto e che soprattutto non ha scelto, tradizione che nasconde l'imbroglio quando la madre dell'uomo rifiuta il ragazzo.

Rispetto, dignità, in una parola amore per la natura umana che si va ad indagare.
Lezione di realismo cinematografico dimenticato o rimosso dagli italiani, dove l'ironia (Madi seduto di spalle mentre guarda il poster di un uomo muscoloso regalatogli dal fratello) emerge come elemento principe di un'esistenza strappata al dolore, dove troviamo la tenerezza dei volti e degli sguardi dei piccoli protagonisti, gesti amorevoli tra fratelli.

Il racconto si sviluppa fuori da ogni concessione melodrammatica, seminando informazioni (sapevamo del contrabbando di quaderni?) senza scivolare nel didattico, inserendo lo sguardo autoriale in modo impercettibile come nel migliore docu-drama, segnando la sospensione del tempo tramite elementi chiari ma non ostentati. E proprio il tempo divide quest'umanità dal resto del mondo, e se i bambini a scuola imparano come una litania del primo volo in aereo dell'uomo, ovviamente occidentale, ovviamente americano, qui il mulo rimane l'unica ricchezza e il maggior mezzo di trasporto.

Tratto da revisioncinema.com


N.B. Il film è uscito in Italia, con un passaggio televisivo su Rai3 nella trasmissione Fuori orario (titolo "Il tempo dei cavalli ubriachi"), ma non in dvd.



SOTTOTITOLI

Allega file  A.Time.for.Drunken.Horses.2000.AsianWorld.zip (11.01K)
Numero di downloads: 84

Versione: 700
Traduzione e adattamento: Kiny0
Revisione: Cignoman


Buona visione e votate la discussione! :em69:




Dello stesso regista potete trovare qui su AW:


Marooned in Iraq sottotitoli a cura di Kiny0


Rhino Season sottotitoli a cura di Handydandy


Messaggio modificato da Kiny0 il 11 January 2020 - 09:59 PM
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 foto Shimamura 05 Jan 2012

Subs aggiunti, grazie per la traduzione KinyO :em07:
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 foto Kiny0 05 Jan 2012

Di nulla! Grazie a te invece per aver risolto il problema! :em15:

:em69:
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 foto fabiojappo 06 Jan 2012

Grande Kiny0 !!!
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 foto polpa 06 Jan 2012

Capolavoro totale. Roba tostissima. Spero di rivederlo al più presto.
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 foto Cignoman 06 Jan 2012

Consigliatissimo! Ottima iniziativa di Kiny0.
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 foto Picchi 06 Jan 2012

Non lo conoscevo affatto, ma dopo aver letto la recensione non me lo farò mancare. Grazie Kiny0 ^__^
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 foto mariolini 07 Jan 2012

Visto al cinema, bello e tristissimo, lo rivedo volentieri, grazie kiny0! :em83:
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 foto vasumitra 12 Jan 2012

non sto esagerando, saranno dieci anni che cerco di rivedere questo splendido film e non ci riesco. ora potrò, grazie infinite per i sub ! :em07:
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