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[NEWS] Far East Film Festival 2018


31 risposte a questa discussione

#19 jam

    PortaCaffé

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Inviato 22 April 2018 - 03:43 PM

Pronta alla partenza! Da domani a sabato a Udine! :)
Subtitles per Asian World: Here comes the bride, The bullet vanishes, A story of Yonosuke, The terror live, The journey, The Eternal Zero, Venus Talk, The Snow White Murder Case, Mon Mon Monsters, Heart Attack, The Mohican Comes Home

#20 JulesJT

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Inviato 23 April 2018 - 11:53 AM

Visualizza Messaggiojam, il 22 April 2018 - 03:43 PM, ha scritto:

Pronta alla partenza! Da domani a sabato a Udine! :)

Buona trasferta! ^^ È probabile che incontrerai il nostro fabiojappo. :Japan:

Immagine inserita


Cinema Asiatico:
Welcome to the Space Show, Udaan (2010), Goyōkin, Fuse, Dragon Town Story, The River with No Bridge, ILO ILO, A Time in Quchi
Still the Water, Norte - the End of History, The Terrorizers, Yi Yi, Stray Dogs, Tag,
Cemetery of Splendour, A Brighter Summer Day,
Labour of Love,Double Suicide, Japanese Girls at the Harbor, Nobi (Fires on the Plain), The Postmaster, Radiance, Liz and the Blue Bird
Modest Heroes,
The Seen and Unseen, Killing, Dwelling in the Fuchun Mountains, The Woman Who Ran,


L'Altro Cinema:
Kriegerin, Chop Shop, Marilena de la P7, Kinderspiel, Kes, Abbas Kiarostami (special), Hanami, L'enfance nue, Short Term 12
Mamasunción, The Rocket, The Selfish Giant,
Argentinian Lesson, Holubice, The Long Day Closes, Mon oncle Antoine, O som do Tempo
Mammu, es tevi mīlu, Skin, Une histoire sans importance, Couro de Gato, Los motivos de Berta, Ne bolit golova u dyatla, Valuri, Club Sandwich
, Whiplash, The Strange Little Cat, Cousin Jules, La fugue, Susa, Corn Island, Beshkempir, The Better Angels, Paul et Virginie, Im Keller, Ich Seh Ich Seh, Harmony Lessons, Medeas, Jess + Moss, Foreign Land, Ratcatcher, La maison des bois, Bal, The Valley of the Bees, Los insólitos peces gato, Jack, Être et avoir, Egyedül, Évolution, Hide Your Smiling Faces, Clouds of Glass, Les démons, On the Way to the Sea, Interlude in the Marshland, Tikkun, Montanha, Respire, Blind Kind, Kelid, Sameblod, Lettre d'un cinéaste à sa fille, Warrendale, The Great White Silence, Manhã de Santo António, The Wounded Angel, Days of Gray, Voyage of Time: Life's Journey,Quatre nuits d'un rêveur, This Side of Paradise, La jeune fille sans mains, La petite fille qui aimait trop les allumettes, CoinCoin et les Z'inhumains, Brothers, Permanent Green Light, Ryuichi Sakamoto: Coda, Travel Songs, Reminiscences of a Journey to Lithuania, Retouch, Barn, Fauve, Fragment of an Empire, Ravens, The Trouble with Being Born, Without, Limbo (2020), The Girl and the Spider, Earwig,

Drama: Oshin, Going My Home
Focus: AW - Anime Project 2013, Sull'Onda di Taiwan, Art Theatre Guild of Japan, Allan King, Jonas Mekas,

#21 fabiojappo

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Inviato 30 April 2018 - 03:11 PM

Immagine inserita


Il pubblico del Far East Film Festival 20 ha incoronato la Corea dell’impegno, portando in trionfo 1987: WHEN THE DAY COMES di Jang Joon-hwan (Gelso d’Oro e Gelso Nero, il premio degli accreditati Black Dragon). Al secondo posto si sono classificati gli irresistibili zombie giapponesi di ONE CUT OF THE DEAD di Ueda Shinichiro e, al terzo, ancora la Corea con THE BATTLESHIP ISLAND di Ryoo Seung-wan. I web-giurati di MYmovies hanno scelto THE EMPTY HANDS del mito hongkonghese Chapman To.

Sudcoreano, infine, anche LAST CHILD di Shin Dong-seok, Gelso Bianco per la migliore opera prima. A valutare i cineasti del futuro, un’apposita giuria internazionale formata dal produttore hongkonghese Albert Lee, dal produttore americano Peter Loehr e dallo sceneggiatore italiano Massimo Gaudioso. [da comunicato]

#22 ahmalavo

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Inviato 30 April 2018 - 03:33 PM

chi c'è andato? quali sono stati i vostri film preferiti?

Ecco il mio responso (ho visto una trentina di film):

I capolavori:
  • Last child
  • Mori: the artist's habitat
Mi sono piaciuti molto anche (nell'ordine):
  • 1987 - When the day comes
  • One cut of the dead - sorpresona!!!
  • Bad genius
  • The scythian lamb
  • Be with you
  • Wrath of silence
Vado seriamente al far East dal 2015, quindi è solo il mio 4° FEFF, ma a mio giudizio è anche il migliore.
ps: mi sono perso i film di venerdì, sabato e domenica

#23 fabiojappo

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Inviato 01 May 2018 - 12:42 PM

Presente gli ultimi sei giorni, ho visto in sala 21 film. Sono stato impegnato in alcuni incontri che mi hanno fatto saltare delle proiezioni e poi devo confessare non ho più il fisico per lanciarmi in super maratone senza pause come i fareastiani doc! Dei film premiati ho perso “One Cut of the Dead” (programmato a mezzanotte non ho retto) e “Last Child” (non convinto dalla sinossi).


Queste le mie impressioni, brevemente, sui film visti (in ordine cronologico di visione):

On Happiness Road di Sung Hsin Yin (Taiwan)
Lungometraggio d’animazione con qualche ingenuità, magari visivamente non straordinario, ma che indirettamente ricorda nell’approccio alla memoria e alle dinamiche familiari il maestro Takahata. E poi fa dei simpatici, diretti riferimenti a serie animate mitiche come Candy Candy e Gatchaman. Soddisfatto della visione, con qualche punta di sincera commozione.

1987: When The Day Comes di Jang Joon-hwan (Corea del Sud)
Dal lungo applauso sui titoli di coda si è capito subito che era il film sul quale scommettere per il premio del pubblico. Budget importante, cast di livello, storia di impegno coinvolgente, regia che sa come strizzare l’occhio allo spettatore. Troppo ridondante per me, ma al netto di elementi chiaramente mainstream è un lavoro sicuramente meritevole.

The Taylor di Kay Nguyen (Vietnam)
Un espediente narrativo fantastico, la protagonista viene catapultata dagli anni Sessanta a oggi, innesca una sorta di “Il diavolo veste Prada” in salsa vietnamita, per l’ambientazione nel mondo della moda, che affoga la sua brillantezza colorata in uno spirito troppo buonista e banalmente identitario. Senza pretese si può guardare.

The Scythian Lamb di Yoshida Daihachi (Giappone)
Bello lo spunto iniziale, sei detenuti vengono rilasciati con la condizionale per un progetto di ripopolamento di un piccolo comune, che apre a una coralità molto interessante. Peccato che nella seconda parte il film viri verso il thriller in modo meno convincente.

The Running Actress di Moon So-ri (Corea del Sud)
Esordio alla regia della grande attrice coreana che tratteggia un delizioso, divertente (e tra le righe anche profondo) film semi-autobiografico diviso in tre atti. Evidente l’influenza di Hong Sang-soo con il quale ha lavorato più volte.

Wrath of Silence di Xin Yukun (Cina)
Thriller-western-dramma (anche sociale) dall’affascinante ambientazione rurale. Regia raffinata e bel personaggio principale, un padre muto che va alla ricerca del figlio scomparso. Tra i migliori del programma.

The Blood of Wolves di Shiraishi Kazuya (Giappone)
Yakuza eiga che riprende la tradizione dei film degli anni Settanta e Ottanta senza avvicinarsi però ai vertici del genere. Il carisma di Yakusho Koji, nei panni di un poliziotto dai modi violenti che si muove al limite della connivenza con la criminalità, sostiene la narrazione che si incarta un po’ nella continua disputa tra le famiglie mafiose.

Little Forest di Yim Soon-rie (Corea del Sud)
Versione in formato ridotto del doppio film giapponese, sottotitoli in archivio, tratto dall’omonimo manga. Cambia la cucina, qui ovviamente coreana, e la durata minore dando più ritmo rende la storia in qualche modo meno spirituale rispetto alla produzione nipponica. Comunque come remake si può considerare riuscito.

Tremble All You Want di Ooku Akiko (Giappone)
Commedia romantico-strampalata che riflette sull’alienazione metropolitana. Non tanto a fuoco per diversi aspetti, ma i personaggi suscitano simpatia.

Mori The Artist’s Habitat di Okita Shuichi (Giappone)
Forse meno brillante di altri film di Okita, sempre bravo comunque a delineare personaggi ai quali è impossibile non voler bene. E a raccontare storie, con il suo sguardo affettuoso e un minimalismo garbato, che invitano ad apprezzare la vita e la semplicità delle cose. Tra gli interpreti da segnalare la fantastica Kirin Kiki.

Yocho (Foreboding) di Kurosawa Kiyoshi (Giappone)
La più grande delusione del festival. Idea potenzialmente interessante che si spegne presto in una narrazione noiosa e diverse scene al limite del ridicolo. L’aspetto formale, sempre garantito da Kurosawa, non basta.

No. 1 Chung Ying Street di Derek Chiu (Hong Kong)
Le rivolte filocomuniste e antibritanniche a Hong Kong nel 1967 e una lotta contro la speculazione edilizia ambientata nel 2019. Un film diviso in due, poco omogeneo. Meglio nella prima parte, più coinvolgente.

The Name di Toda Akihiro (Giappone)
Tra commedia e dramma familiare, un bel ritratto di solitudini che si incontrano. Molto giapponese, mi è piaciuto. Il regista, giovane, è da tenere d’occhio.

Love Education di Sylvia Chang (Cina)
Famiglia e generazioni a confronto, temi cari a Sylvia Chang che tratteggia abilmente sentimenti dei personaggi arrivando al cuore dello spettatore.

The Empty Hands di Chapman To (Hong Kong)
Arti marziali, perdono, riscatto in un film - parole dello stesso Chapman To - ispirato a Throw Down di Johnnie To (con risultati più modesti).

A Better Tomorrow 2018 di Ding Sheng (Cina)
Paragone improponibile con il classico di John Woo e tra gli interpreti dei due film. Non si capisce il perché del remake, ma alla fine mi aspettavo di peggio. Almeno nella prima ora regge meglio delle previsioni.

The Chase di Kim Hong-sun (Corea del Sud)
Thriller alla coreana che si distingue per una certa dose di umorismo e soprattutto per il fatto che il protagonista e i personaggi secondari principali sono tutti anziani. Non facendo troppo caso a incastri forzati e soluzioni prevedibili nella seconda parte, si può apprezzare.

Sad Beauty di Bongkod Bencharongkul (Thailandia)
L’ho trovato nullo. La cosa migliore, la bellezza della regista presente in sala.

The Legend of the Demon Cat di Chen Kaige (Cina)
Mega produzione che gioca tutto sul dinamismo e l’aspetto visivo. Il troppo annoia quando sceneggiatura e personaggi lasciano a desiderare come in questo caso.

Night Bus di Emil Heradi (Indonesia)
La guerra civile in Indonesia raccontata attraverso il viaggio di autobus, popolato da umanità varia, nell’inferno di un territorio conteso tra forze governative, indipendentisti e mercenari. Peccato che la necessaria tensione a un film del genere tenda a diminuire con l’avanzare dei minuti.

Throw Down di Johnnie To (Hong Kong)
Perfetta chiusura, prima della premiazione, con la versione restaurata di uno dei film più originali di To, al di là del richiamo-omaggio dichiarato ad Akira Kurosawa. Inno al rialzarsi dopo la caduta che emoziona con i suoi personaggi, lo sguardo dalla parte dei disperati e la narrazione libera che trova unità grazie a tante sequenze memorabili. Su tutte la scena della fuga di corsa in strada di Mona (Cherry Ying) e Szeto (Louis Koo) con le banconote rubate alla bisca che svolazzano dappertutto. Momento indimenticabile.

Messaggio modificato da fabiojappo il 01 May 2018 - 12:56 PM


#24 jam

    PortaCaffé

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Inviato 01 May 2018 - 02:42 PM

Ciao a tutti! :em48:
Condividerò le mie riflessioni, che sono quelle di una passione per il far east che dura da 8 anni! Anche quest'anno ho passato gli ultimi 6 giorni del festival in sala e mi sono vista 34 film :em84: . Ecco i film che mi hanno positivamente colpito.
Primo su tutti, One cut of the dead, per me vincitore morale del festival! :em41: Gli zombie è solo un pretesto: in realtà si tratta di una sorta di metacinema, costruito in una maniera così geniale da divertire nella prima parte e da far ridere con la pancia in mano nella seconda... lunghi minuti di applausi finali meritatissimi! Ci tengo molto a fare la traduzione dei sottotitoli.
Un altro film che mi è piaciuto molto è stato Wrath of silence: l'influenza dei fratelli Coen si fa sentire, il film è proprio bello da vedere. Il terzo film al quale ho dato il voto massimo è stato un altro cinese, Love education: mi è piaciuto molto il pretesto narrativo con cui la regista ha messo a confronto sullo schermo tre generazioni di donne e il rispettivo modo di concepire l'amore.
Il film coreano che ha vinto il Far East non posso dire che non mi sia piaciuto affatto, ma non è neppure comparabile, ad esempio, ad un altro film coreano, anch'esso tratto da una storia vera, che è The Attorney di Yang Woo-seok, visto all'edizione del Far East del 2014: qui infatti il ritmo è molto più incalzante e i personaggi sono memorabili.
Mi ha divertito Never say die, con il solito cliché cinese sullo scambio di identità, che però qui funziona bene.
Il giapponese The blood of wolves, thriller che parla della yakuza, mi è piaciuto, l'attore principale si fa sicuramente ricordare.
L'horror perfetto in questa edizione del Far East non è arrivato, ma quello che più ci è andato vicino è l'indonesiano Satan's Slaves, storia di una famiglia tormentata da spiriti inquietanti, anche se, ad onor di cronaca, si tratta di un remake.
Il remake corano di Little Forest mi ha colpito (inoltre ricordo che era posizionato prima dell'ora di cena, per cui ha destato molti appetitosi stimoli nel pubblico... :em20: ) e a questo punto non vedo l'ora di gustarmi l'originale giapponese!
Il giapponese The Name è un altro film carino che ti fa appassionare alle storie dei personaggi messi in campo.
Dopo Countdown, un film che mi ha divertito un sacco, mi aspettavo di più dal secondo film del thailandese Poonpiriya (Bad Genius): il film regge bene il ritmo e crea magistralmente tensione, ma l'idea non è così memorabile come quella di Countdown.
Per il resto sono piuttosto d'accordo con le considerazioni di Fabio, immancabile "compagno di banco" dei Far East!
Il bilancio che traggo da quest'edizione è critico: registro purtroppo, nel corso degli anni, un incessante trend negativo nella qualità dei film presentati. Trovo che l'offerta sia sempre più piatta e manchino vere idee originali. Non incolpo di questo il cinema asiatico nel suo complesso, ma la selezione che viene fatta a Udine (anche qui però non so se sono i miei gusti che non coincidono con quelli dei selezionatori o se i film asiatici che più mi piacerebbero non si candidano per partecipare al Far East). Nonostante questo, l'esperienza del Festival mi ha lasciato qualche ricordo positivo che spero di poter condividere a breve con un pubblico più ampio. :em50:

Messaggio modificato da jam il 01 May 2018 - 09:34 PM

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#25 AsianPat

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Inviato 02 May 2018 - 08:35 PM

Grazie dei report! Dei veri maratoneti! :em88:
Avete tutta la mia invidia.
Ma toglietemi una curiosità (momento famoseicazzivostra)... come riuscite ad organizzarvi tra tutte le visioni? Mangiate? andate in bagno? dormite?? :em16:
Avete brandine pieghevoli che montate dove capita o ronfate sui treni come i giapponesi? Vi cucinate qualcosa al cinema su un fornelletto da campeggio mentre guardate i film come brave massaie a casa?
Niente risse al cinema per il posto sbagliato?

A parte gli scherzi, tutti parlano di cosa proiettano al FEFF, ma nessuno ci parla mai del dietro le quinte, di come vive il FEFF e vive al FEFF...

Mi aspetto che le storie dietro al festival siano altrettanto interessanti... :em16:
Inclinazione Orientale -> HK:50%; JP:45%; KR:5%
Vantaggi ad essere smemorati: ti rivedi un bel film e te lo gusti (quasi) come la prima volta :)
AW subs: Tsubaki Sanjuro, My Young Auntie, Invincible Shaolin (\w Tiz)
AW rece: Martial Club, The Lady Hermit, The Five Venoms, Shaolin Mantis, The Avenging Eagle, Yes Madam, A Chinese Odyssey, Force of The Dragon, In the Line of Duty 4, On The Run
AW DVD: Il Buono, il matto, il cattivo, A Hero Never Dies, The Beast Stalker, The Longest Nite, Detective Dee, La congiura della pietra nera, One Nite in Mongkok, Fire of Conscience, Bullets Over Summer, Castaway On The Moon, The Man From Nowhere

Maestro dello stile multiplo del TORNEO di KUNG FU di AsianWorld

Tutti sono fan di Jackie Chan, solo che alcuni ancora non lo sanno...
intellettualità e cazzeggio, in complementarietà e non in opposizione, sono il pane delle community. (cit. Magse)

#26 jam

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Inviato 02 May 2018 - 09:43 PM

Ahahahhah, mi piace questa domanda! Allora... innanzitutto devi sapere che il far east è profondamente diviso in caste :em16: :em16: ci sono quelli che spendono almeno 180 euro per un accredito black dragon e possono scegliersi il posto in sala valido per tutta la durata del festival e ci sono quelli con l'accredito normale o con il biglietto per la singola proiezione che invece devono affrontare code più o meno lunghe per entrare in sala e cercare di accaparrarsi il posto migliore...
Questo è stato il mio nono anno al Far East (rettifico quanto detto nel primo post.. ahimè, perdo colpi)...
I primi anni, quando io e i miei amici di festival eravamo dei giovani squattrinati :asd: potevamo permetterci solo l'accredito dei poveri (in senso buono, eh!) e un b&b tristissimo un po' fuori Udine ^^' quello che più mi è rimasto impresso di quelle edizioni sono le poche ore di sonno, gli assedi mattutini alla ricerca del parcheggio e le file infinite. Cioè... non so se rendo l'idea ma facevamo riunioni di gruppo prima dei film di punta per ideare la strategia migliore: uno di noi va mainstream a fare la coda per la platea, uno sta alle gallerie del primo piano per sfruttare l'effetto sorpresa, un altro sta a camperare alle gallerie del secondo e terzo piano perché, se per caso decidono di aprire anche quelle, il posto sarà assicurato! Naturalmente eravamo tutti in stretto contatto telefonico da un piano all'altro del teatro, neanche fossimo la security del papa! Ricordo anche baruffe con le persone un po' mature, scandalizzate dal fatto che uno di noi tenesse il posto per una marea di gente, inscenando un quasi spogliarello per lasciare un indumento segna posto in ogni sedia... :facepalm:
Insomma, sono stati dei Far East duri e selvaggi, lo ammetto! Però divertenti.. li ricordo con piacere... :em17:
Negli ultimi 5 anni invece mi posso permettere il lusso dell'accredito black dragon e l'affitto di una stanza a 10 minuti a piedi dal teatro... naturalmente non ho perso il vizio di occupare i posti limitrofi per gli amici! :asd: Però devo dire che la qualità della permanenza a Udine è sicuramente migliorata...
Per quanto riguarda la resistenza a vedere così tanti film al giorno diciamo che è migliorata con il tempo... i primi anni soffrivo di continui mal di schiena e mi appisolavo più facilmente... :em86:
Cibarsi è un'altra grande sfida che propone il Far East: i 30 minuti di pausa a ora di pranzo e di cena si assottigliano a causa dei ritardi fisiologici sulla tabella di marcia e, se non si vuole saltare un film, c'è tempo solo per sgranocchiare qualcosa al volo, magari comprato al mini despar fronte teatro.
Insomma.... Far East come scuola di vita, fra le altre cose! :dancesmile:

Messaggio modificato da jam il 02 May 2018 - 09:58 PM

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#27 ahmalavo

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Inviato 03 May 2018 - 10:01 AM

Io la vivo perlopiù in solitaria, anche se ho una decina di amici che viene per uno o due film e quando ci sono mi aggrego a loro.

Andare al far east è un po' come andare al lavoro. Le settimane prima mi faccio la lista su IMDb dei film in concorso e mi segno quelli che vorrei vedere basandomi sulle mie scarse ma fondamentali conoscenze di cinema asiatico. Appena esce il calendario cerco di organizzarmi per vedere min 5 max 7 film al giorno. Se sono 7 i pasti diventano esclusivamente a base di frutta, ma appena posso corro al bar per un bicchiere di vino o una grappa (dopo certi film ci vuole). Quando invece i film sono 5 faccio tappa fissa al Dok Dall'Ava, la prosciutteria a 100 metri dal teatro, o alla bruschetteria gestita da due anziani.

Io ho sposato una friulana quindi durante il FEFF l'alloggio è gratuito. Per ora ho sempre fatto l'accredito White Tiger: tutti i film a 69€.

Vedo tanti film principalmente perché so che la maggior parte se non li vedo lì, non lì vedo più, e poi perché non si sa mai a cosa si va incontro quando si entra in sala: ci sono sorprese positive ma anche negative. Tendenzialmente evito le commedie cinesi, i wuxia e, da quest'anno, diffido anche degli indonesiani.





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