Non volevo porre la mia "lettura" in termini di problema o contrapposizione con qualcuno, e mi dispiace se ho dato quest'impressione.
Mi definisco "ateo praticante" e non nego che sia principalmente per questo motivo che la mia lettura è andata in quel senso e si è incentrata sul cogliere gli aspetti più o meno evidenti di critica nei confronti della religiosità. Ritengo Lee Chang-dong troppo intelligente per non aver "coperto", tra le tante riflessioni ed esposizioni in questo film, anche i punti su cui mi sono soffermato. Le scene che mi avete portato sono tutte sfide dirette
nei confronti di quel Dio che ha osato perdonare prima di lei, spesso contrarie ai singoli comandamenti -rubare, commettere atti impuri, desiderare la donna d'altri, uccidere, non santificare le feste- (lo so, quello di citare i comandamenti è un mio vizio banale) non è frutto di una mia interpretazione ma sono messe direttamente in bocca all'attrice. La faccia da ebete di Jeon Do-yeon dopo la conversione vale più di mille parole, secondo me, e se il regista non avesse voluto accentuare tutto ciò non avrebbe trasformata la faccia della bravissima attrice in una maschera di carnevale (lo dico col massimo della stima).
La sincerità del credo viene messa in costante dubbio non solo da quello che ho scritto nel mio primo intervento, ovvero dal fatto che
l'illuminazione sia venuta nel momento di maggiore debolezza psichica e di vulnerabilità di Shin-ae, ma anche dall'atteggiamento del personaggio interpretato da Song Kang-ho (in una delle sue migliori interpretazioni, mi è piaciuto veramente tanto),
che a pregare e in chiesa ci andava solo per Shin-ae, poi in mancanza di lei la cosa si è trasformata in "un'abitudine" (sic).
A focalizzare il mio sguardo verso, mi ripeto, la religiosità è stato anche il fatto che, come quasi sempre riesco a fare, non conoscevo, per scelta, praticamente nulla della trama, pertanto non sapevo nemmeno di cosa parlasse il film, e quando l'ho "scoperto" ne sono rimasto ancora più entusiasta. Perchè? Perchè mi auguro che il prima possibile il film venga proiettato in Italia, che venga visto ed apprezzato dal maggior numero di persone possibili e, perchè no, stimoli qualche discussione in un Paese come il nostro dove la religione cattolica viene di fatto insegnata e tramandata di genitore in figlio (non ho mai visto nessun ragazzo proveniente da una famiglia non religiosa diventare religioso "da solo") messo a confronto con ciò che LCd ha voluto mostrare. Mi auguro altresì che il tema affrontato permetta alla gente di conoscere ed apprezzare maggiormente LCd, certo Oasis lo conosceranno un discreto numero di persone ma Peppermint Candy no...quest'ultimo affronta temi che possono essere estranei ai più, in più il fatto che l'evento catalizzante appartenga ad una dimensione lontana dalla nostra cultura lo allontana ancora di più dal pubblico (lo dico da ex organizzatore di cineforum ed osservatore delle reazioni del pubblico stesso...)...dicevo, se Secret Sunshine può fare in modo che arrivi in Italia anche Peppermint Candy, tanto di guadagnato! E chissà cosa ne penserà il comitato che sceglierà i 5 film che concorreranno all'Oscar per il miglior film straniero (ragiono in termini di "pubblicità gratuita", non di riconoscimento artistico che l'Oscar raramente può rappresentare).
Discutere di questo film mi ha fatto venire una gran voglia di rivederlo...
Messaggio modificato da yotsuya-san il 10 October 2007 - 12:21 AM