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[RECE][SUB] Tokyo 1958

 foto Tsui Hark 19 May 2011

TOKYO 1958


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Titolo: Tokyo 1958
Nazione: Giappone
Anno: 1958
Genere: Cortometraggio, Documentario
Regista: Hiroshi Teshigahara
Collaboratori: Susumu Hani, Yoshiro Kawazu, Kyushiro Kusakabe, Sadamu Maruo, Zenzo Matsuyama, Kanzaburo Mushanokoji, Masahiro Ogi e Ryuichiro Sakisaka
Audio: giapponese, inglese e francese
Durata: 24 minuti

Otto registi han collaborato con Teshigahara per mostrare (con uno stile da cinegiornale) un'istantanea di Tokyo nel biennio 1957-58, quando contava otto milioni e mezzo di abitanti ed era la più grande città del mondo. I protagonisti di questo documentario sono le donne e gli uomini di Tokyo che vedremo in diversi aspetti: dalle dimostrazioni di trucco, ai negozi da sposa con prezzi proibitivi, alla folla nei locali di Ginza la vigilia di Natale o alla moltitudine al Santuario Meji il Capodanno per il discorso dell'imperatore e così via. Insomma quello che si vede è una nazione in trasformazione che accetta sempre di più la società dei consumi, non senza una sottile critica di Teshigahara e dei suoi collaboratori.

Spoiler


NOTE



KIMONO

Furisode

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La parola furisode è composta da furi (muovere, sventolare) e sode (maniche); si dice infatti che una fanciulla potesse catturare il cuore di un uomo nelle lunghe maniche del suo kimono, se avesse saputo muoverle con grazia. Il furisode è il kimono più formale per una ragazza nubile e viene indossato quindi nelle occasioni più eleganti: per festeggiare la maggiore età (a gennaio del 20° anno), per un matrimonio, per la prima cerimonia del tè dell'anno... le uniche ad indossarlo con regolarità sono le maiko, le allieve geisha. Più lungo di un kimono normale, ha ricchi motivi che partendo dall'orlo di solito coprono tutta la superficie, diradandosi a livello della vita dove sono coperti dall'obi, per poi espandersi soprattutto verso la spalla sinistra... i colori sono vivaci, i disegni esuberanti, la stoffa è spesso una seta rinzu con motivi damascati. L'obi viene annodato con fiocchi molto elaborati e fantasiosi. Esistono alcune varietà:
O-burisode: maniche lunghe circa 105 cm, in pratica fino alle caviglie
Chu-burisode: furisode "medio", con maniche lunghe circa 90 cm
Ko-furisode: furisode "piccolo", con maniche lunghe circa 75 cm

Uchikake

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Fino al periodo Edo l’uchikake era utilizzato dalle mogli di guerrieri o di nobili nelle occasioni formali, dopo divenne un abito di nozze. Di seta monrinzu o monshusu (satin con pattern), dall’orlo imbottito e dalle lunghe maniche, viene indossato senza essere fermato da alcuna cintura sopra il kimono. Gli uchikake colorati presentano simboli di buon auspicio dai toni sgargianti e sono spesso ricamati in oro e argento. Il kakeshita è un furisode indossato sotto l’uchikake che può essere bianco o colorato, di seta monrinzu o in habutae (taffettà). L’obi per il kakeshita è di monrinzu bianco ed è annodato nello stile bunko. Sotto il kakeshita s’indossa un kimono detto shitagane. Una variante dell’uchikake è lo shiromoku, l’abito nuziale. Nel caso dello shiromoku, uchikake, kakeshita e shitagasane sono bianchi a simboleggiare la volontà della donna di imparare i costumi e le usanze della famiglia del marito e farle proprie. Tradizionalmente veniva indossato il primo dei tre giorni in cui si svolgeva la cerimonia nuziale. Il secondo giorno la donna indossava un abito rosso che serviva come scudo contro la sfortuna, mentre l’ultimo giorno indossava un kimono nero formale.



Koshi Himo

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Fascia di mussola o raramente di seta, di spessore 2-3 cm e 200-210 cm di lunghezza.


Obi

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È una cintura in broccato di seta o seta dipinta per il kimono, più o meno formale a seconda della maggiore o minore larghezza. La lunghezza varia dai 360 cm ai 420 cm e viene avvolto attorno alla vita più volte prima di essere annodato dietro con un fiocco. Un obi viene scelto in modo che contrasti con il kimono e risalti.

Tipi di Obi


Storia del kimono

Come allacciare un kimono


COSTO DELLA VITA NEGLI ANNI '50


Gli anni 50 sono forse stati il decennio più rivoluzionario nella storia moderna giapponese, precisamente perchè annunciarono l'era dei consumi di massa in Giappone.
Il passaggio tra la crisi senza via d'uscita (secondo gli economisti) del 1950 e "la rivoluzione dei consumi" del decennio successivo è stato semplicemente sbalorditivo. In nessun'altra parte del mondo questo rivoluzionario cambiamento nel modo di vivere è stato così evidente come nel sorprendentemente rapido diffondersi in Giappone di merci elettroniche, come televisioni, lavatrici e frigoriferi.
Infatti, la nascita del consumo di merci elettroniche in una società che sembrava troppo povera per questi lussi è stata la condizione indispensabile per la conseguente crescita stellare dell'industria elettronica giapponese.
Nel 1950, il reddito annuale pro-capite in Giappone era $97 (al cambio medio di 1$=360¥). Lo stipendio di un impiegato della classe media a Tokyo si aggirava attorno ai $600 annui - ancora inadeguato per una vita basata sul consumismo. Ad esempio, una televisione nel 1953, anno in cui in Giappone iniziò la teletrasmissione, costava $470, tasse incluse.
Negli stessi anni, negli Stati Uniti lo stipendo di una operaia appena assunta era di $55 per 5 giorni lavorativi, o $230 mensili. Trasformato in yen, significa ¥82.800, ossia lo stipendio del presidente di una compagnia. "Proprio adesso negli USA, l' 80% circa della popolazione fa parte della classe media." disse Matsushita Kônosuke, fondatore della Matsushita Electrical Industrial nel Gennaio 1951.
Per approfondimenti in inglese, clicca
Qui la tabella del cambio yen/dollaro dal dopoguerra, strettamente esponenziale alla crescita economica giapponese. E qui, ci si fa un'idea di quanto valgono oggi i prezzi dei kimono che si vedono nel documentario.

Tokyo 1958 è incluso nel cofanetto Criterion di Hiroshi Teshigahara, insieme ad altri tre documentari: Hokusai, Ikebana e Ako/White Morning del 1953, 1956 e del 1963.

:em16: Ho inserito le foto negli spoiler per esigenze di spazio, non c'è nulla che rovini la visione :em15:


Grazie a Cignoman che ha tradotto le parti con audio inglese che non avrei saputo gestire molto bene :em11: e per questo ed a Asianpat per questa recensione che ho preso a modello.

Edit- Corretti due errori

Fonti:


casazen
versoriente
Newsletter of the Institute of Social Science, University of Tokyo del marzo 1998
wikipedia


SOTTOTITOLI


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Messaggio modificato da Cignoman il 04 October 2011 - 07:40 PM
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 foto Picchi 19 May 2011

Bravo Tsui! Ottima recensione. Grazie a te che me lo avevi già fatto conoscere ora potrò rivederlo in italiano. Grazie anche a Cigno e a Pat ^__^
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 foto Cignoman 19 May 2011

Un gioiellino da intenditori! Ottime note, Tsui!
Messaggio modificato da Cignoman il 19 May 2011 - 01:47 PM
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 foto battleroyale 19 May 2011

Che bella sorpresa! Grazie! :em11: :em16: :em15:
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 foto Tsui Hark 19 May 2011

Visualizza MessaggioPicchi, il 19 May 2011 - 01:31 PM, ha scritto:

Bravo Tsui! Ottima recensione.
Detto da una che scrive le recensioni che posti tu = :em11:

Visualizza MessaggioCignoman, il 19 May 2011 - 01:41 PM, ha scritto:

Un gioiellino da intenditori!
Condivido, mi è piaciuto tanto per il taglio ironico.

Grazie a tutti e tre :em16:
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 foto Shimamura 19 May 2011

Grazie Tsui, ottimo approfondimento e ottima proposta! :em11:
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 foto Tsui Hark 19 May 2011

Visualizza MessaggioShimamura81, il 19 May 2011 - 04:30 PM, ha scritto:

Grazie Tsui, ottimo approfondimento e ottima proposta! :em15:
Vale lo stesso discorso per Picchi, per le tue recensioni :em16: :em05:
Siete un incentivo per fare sempre meglio :em11:
Messaggio modificato da Tsui Hark il 19 May 2011 - 06:04 PM
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 foto Tsui Hark 06 Oct 2011

I sottotitoli sono stati rimessi... Ricordatevi di ri-votare. Grazie! :em83:
Messaggio modificato da Tsui Hark il 06 October 2011 - 09:49 AM
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 foto Tsui Hark 07 Nov 2011

Ehm, son spariti i voti dalla scheda subs :em31: Chi aveva votato, rivoti :em69:
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