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[RECE][SUB] Secrets Behind the Wall


6 risposte a questa discussione

#1 Shimamura

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Inviato 05 November 2013 - 09:33 PM

SECRETS BEHIND THE WALL



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Titolo originale: Kabe no naka no himegoto

Regia: Wakamatsu Koji

Paese: Giappone

Anno: 1965

Durata: 76 '

Genere: Drammatico/Erotico

Traduzione: Shimamura



L'attenzione della critica internazionale nei confronti di Wakamatsu Koji si accese nel 1965, quando al Festival di Berlino venne presentato Kabe no naka no himegoto, (Secrets Behind the Wall - Segreti tra le mura).
Il film scatenò un vero e proprio putiferio in Patria. L'Eirin, la commisione giapponese adibita alla censura delle opere cinematografiche, autorizzò l'iscrizione della pellicola alla Berlinale dopo un controllo estremamente superficiale, e basandosi sul discreto successo che aveva ottenuto il regista in Patria con il suo film precedente, Joji no rirekisho (Resume of a Love Affairs), film del 1964, un'opera che a tratti sembra una pessima copia, per quanto riguarda la trama s'intende, di Nippon konchūki (Insect Woman) di Imamura Shohei, e che ebbe una buona accoglienza dalla critica, sebbene già covasse quei germogli di ribellione e critica sociale tipici della filmografia del regista giapponese, che tuttavia in quest'opera non riuscivano mai ad emergere del tutto. Presa consapevolezza della propria debacle, l'Eirin cercò di correre ai ripari, chiedendo alla commisione della Berlinale di escludere il film dalla competizione, in quanto il particolare genere cinematografico, il pinku eiga, e le tematiche trattate erano fonte di imbarazzo per le Autorità nipponiche. Fortuna volle che la commissione decise di rifiutare almeno in parte il dictat dell'Eirin, predisponendo per il film delle proiezioni destinate solo ad un pubblico limitato, per lo più di addetti del settore, ma senza escluderlo dalla Mostra, e permettendogli così di attirare una certa attenzione, peraltro estremamente positiva.



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In Giappone la reazione però si fece sentire presto nei confronti di Wakamatsu. Il film era stato prodotto dalla Nikkatsu che, per evitare problemi con l'Eirin e le autorità del Paese, si decise per una distribuzione solo per il mercato dell'home video, peraltro mal pubblicizzata. Indignato Wakamatsu decise di creare una propria società di produzione e distribuzione, agli inizi appoggiata all'Art Theatre Guild of Japan (日本アート・シアター・ギルド), la prima azienda cinematografica indipendente in patria: la Wakamatsu Pro.
E tuttavia, se è vero che la fama di Wakamatsu è legata proprio ai film successivi al 1965, uno dei suoi film più rappresentativi e più ricordati dall critica resta Kabe no naka no himegoto. Il film, come buona parte delle opere di Wakamatsu, adopera una scenografia scarna, fatta per lo più di interni. Ed è in effetti all'interno di un complesso resudenziale che si svolge la storia. Qui, tra vicine di casa pettegole e una buona dose di indifferenza generale si muovono uno studente che da tempo finge di studiare per l'esame di ammissione all'università, preferendo sfogliare, piuttosto che un manuale, una rivista erotica (e chiamalo scemo!) ed i suoi genitori, che si vergognano del suo fallimento, e sua sorella, che lavora già e verso cui il fratello sembra provare una certa attrazione. C'è una donna, sposata con un impiegato, che in passato ha partecipato ai moti studenteschi contrari al rinnovo del Trattata nippo-americano, e che ha una relazione con un suo vecchio compagno d'armi, devastato dalla sindrome da radiazioni nucleari. e ancora la signora del piano di sopra, curiosa, sola e depressa... e altri ancora.



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In questo contesto sono già presenti tutti gli elementi della poetica di Wakamatsu. L'alienazione sociale, il disadattamento, le pulsioni primordiali. L'erotismo è molto più esplicito che in tutte le sue altre opere precedenti, pur mantenendosi in realtà molto velato. Rispetto ai film seguenti, infatti, dove la violenza ed il sesso giungeranno a livelli talvolta disturbanti, qui Wakamatsu pone la propria attenzione alla critica socio-politica del suo Paese. Frustrazione sessuale e sociale, lotta politica, violenza ed umiliazione si muovono a braccetto nel raccontare di una classe media, e di persone, che pur stando meglio di molti altre, sono comunque insoddisfatte della propria posizione e del ruolo che la società ha loro riservato.



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Kabe no naka no hiimegoto, a distanza di anni, resta uno dei film più equilibrati all'interno della filmografia di Wakamatsu Koji, stilisticamente più vicino proprio ai suoi ultimi lavori, piuttosto che ai capolavori che seguirono, sebbene già in esso sia visibile una tecnica che non lesina l'uso di sovrapposizioni, vorticose accellerazioni delle immagina, telecamera spesso a braccio. E soprattutto Kabe no naka no himegoto è anche il primo vero pinku eiga di Wakamatsu, segnando così nella carriera del regista un punto di non ritorno.
È un film consigliato non solo ai fan del regista, ma anche a chi non conosce ancora il suo cinema e vi cerca un primo approccio. Vi permetterà di entrare in un universo unico, terribile, angosciante, ma da cui non vorrete più fare ritorno: l'universo di Wakamatsu Koji.

See ya soon!




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Messaggio modificato da Shimamura il 08 March 2023 - 09:58 PM

Hear Me Talkin' to Ya




Subtitles for AsianWorld:
AsianCinema: Laura (Rolla, 1974), di Terayama Shuji; Day Dream (Hakujitsumu, 1964), di Takechi Tetsuji; Crossways (Jujiro, 1928), di Kinugasa Teinosuke; The Rebirth (Ai no yokan, 2007), di Kobayashi Masahiro; (/w trashit) Air Doll (Kuki ningyo, 2009), di Koreeda Hirokazu; Farewell to the Ark (Saraba hakobune, 1984), di Terayama Shuji; Violent Virgin (Shojo geba-geba, 1969), di Wakamatsu Koji; OneDay (You yii tian, 2010), di Hou Chi-Jan; Rain Dogs (Tay yang yue, 2006), di Ho Yuhang; Tokyo Olympiad (Tokyo Orimpikku, 1965), di Ichikawa Kon; Secrets Behind the Wall (Kabe no naka no himegoto, 1965) di Wakamatsu Koji; Black Snow (Kuroi yuki, 1965), di Takechi Tetsuji; A City of Sadness (Bēiqíng chéngshì, 1989), di Hou Hsiao-hsien; Silence Has no Wings (Tobenai chinmoku, 1966), di Kuroki Kazuo; Nanami: Inferno of First Love (Hatsukoi: Jigoku-hen, 1968) di Hani Susumu; The Man Who Left His Will on Film (Tokyo senso sengo hiwa, 1970), di Oshima Nagisa.
AltroCinema: Polytechnique (2009), di Denis Villeneuve ; Mishima, a Life in Four Chapters (1985), di Paul Schrader; Silent Souls (Ovsyanky, 2010), di Aleksei Fedorchenko; La petite vendeuse de soleil (1999), di Djibril Diop Mambéty; Touki Bouki (1973), di Djibril Diop Mambéty.
Focus: Art Theatre Guild of Japan
Recensioni per AsianWorld: Bakushu di Ozu Yasujiro (1951); Bashun di Ozu Yasujiro (1949); Narayama bushiko di Imamura Shohei (1983).

#2 JulesJT

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Inviato 05 November 2013 - 09:48 PM

Visualizza MessaggioShimamura, il 05 November 2013 - 09:33 PM, ha scritto:

(....) presenti tutti gli elementi della poetica di Wakamatsu. L'alienazione sociale, il disadattamento, le pulsioni primordiali.
Musica per le mie orecchie..... :em28:

Visualizza MessaggioShimamura, il 05 November 2013 - 09:33 PM, ha scritto:

Vi permetterà di entrare in un universo unico, terribile, angosciante.....
Il mio universo ideale.... godo nell'osservare il prossimo sprofondare inesorabilmente in esso..... :em26:

Grazie per questa proposta e lo speciale sul regista, frate'!

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Cinema Asiatico:
Welcome to the Space Show, Udaan (2010), Goyōkin, Fuse, Dragon Town Story, The River with No Bridge, ILO ILO, A Time in Quchi
Still the Water, Norte - the End of History, The Terrorizers, Yi Yi, Stray Dogs, Tag,
Cemetery of Splendour, A Brighter Summer Day,
Labour of Love,Double Suicide, Japanese Girls at the Harbor, Nobi (Fires on the Plain), The Postmaster, Radiance, Liz and the Blue Bird
Modest Heroes,
The Seen and Unseen, Killing, Dwelling in the Fuchun Mountains, The Woman Who Ran,


L'Altro Cinema:
Kriegerin, Chop Shop, Marilena de la P7, Kinderspiel, Kes, Abbas Kiarostami (special), Hanami, L'enfance nue, Short Term 12
Mamasunción, The Rocket, The Selfish Giant,
Argentinian Lesson, Holubice, The Long Day Closes, Mon oncle Antoine, O som do Tempo
Mammu, es tevi mīlu, Skin, Une histoire sans importance, Couro de Gato, Los motivos de Berta, Ne bolit golova u dyatla, Valuri, Club Sandwich
, Whiplash, The Strange Little Cat, Cousin Jules, La fugue, Susa, Corn Island, Beshkempir, The Better Angels, Paul et Virginie, Im Keller, Ich Seh Ich Seh, Harmony Lessons, Medeas, Jess + Moss, Foreign Land, Ratcatcher, La maison des bois, Bal, The Valley of the Bees, Los insólitos peces gato, Jack, Être et avoir, Egyedül, Évolution, Hide Your Smiling Faces, Clouds of Glass, Les démons, On the Way to the Sea, Interlude in the Marshland, Tikkun, Montanha, Respire, Blind Kind, Kelid, Sameblod, Lettre d'un cinéaste à sa fille, Warrendale, The Great White Silence, Manhã de Santo António, The Wounded Angel, Days of Gray, Voyage of Time: Life's Journey,Quatre nuits d'un rêveur, This Side of Paradise, La jeune fille sans mains, La petite fille qui aimait trop les allumettes, CoinCoin et les Z'inhumains, Brothers, Permanent Green Light, Ryuichi Sakamoto: Coda, Travel Songs, Reminiscences of a Journey to Lithuania, Retouch, Barn, Fauve, Fragment of an Empire, Ravens, The Trouble with Being Born, Without, Limbo (2020), The Girl and the Spider, Earwig,

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#3 andreapulp

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Inviato 05 November 2013 - 10:42 PM

Grazie infinite Danilo sensei:)

#4 Tyto

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Inviato 06 November 2013 - 05:12 PM

Grazie. Ho visto solo alcuni suoi lavori recenti e questo lo vedo proprio volentieri.
file:///C:/Users/Francesco/Desktop/Francesco/Personale/inkan/Inkan.jpgImmagine inserita

#5 Cignoman

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Inviato 06 November 2013 - 06:36 PM

Straordinario, ricordiamo il maestro Wakamatsu.

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#6 yonkers86

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Inviato 23 August 2014 - 12:28 AM

Visto ieri sera, a mio avviso è riuscito ad essere cerebrale e diretto allo stesso tempo. Grandioso come riesca ad incanalare pulsioni personali, sociali e politiche all'interno della spersonalizzazione e dell'indifferenza della società giapponese.

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#7 Shimamura

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Inviato 08 March 2023 - 09:58 PM

Aggiunti sottotitoli per nuova versione del film. Grazie a tutti.

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AsianCinema: Laura (Rolla, 1974), di Terayama Shuji; Day Dream (Hakujitsumu, 1964), di Takechi Tetsuji; Crossways (Jujiro, 1928), di Kinugasa Teinosuke; The Rebirth (Ai no yokan, 2007), di Kobayashi Masahiro; (/w trashit) Air Doll (Kuki ningyo, 2009), di Koreeda Hirokazu; Farewell to the Ark (Saraba hakobune, 1984), di Terayama Shuji; Violent Virgin (Shojo geba-geba, 1969), di Wakamatsu Koji; OneDay (You yii tian, 2010), di Hou Chi-Jan; Rain Dogs (Tay yang yue, 2006), di Ho Yuhang; Tokyo Olympiad (Tokyo Orimpikku, 1965), di Ichikawa Kon; Secrets Behind the Wall (Kabe no naka no himegoto, 1965) di Wakamatsu Koji; Black Snow (Kuroi yuki, 1965), di Takechi Tetsuji; A City of Sadness (Bēiqíng chéngshì, 1989), di Hou Hsiao-hsien; Silence Has no Wings (Tobenai chinmoku, 1966), di Kuroki Kazuo; Nanami: Inferno of First Love (Hatsukoi: Jigoku-hen, 1968) di Hani Susumu; The Man Who Left His Will on Film (Tokyo senso sengo hiwa, 1970), di Oshima Nagisa.
AltroCinema: Polytechnique (2009), di Denis Villeneuve ; Mishima, a Life in Four Chapters (1985), di Paul Schrader; Silent Souls (Ovsyanky, 2010), di Aleksei Fedorchenko; La petite vendeuse de soleil (1999), di Djibril Diop Mambéty; Touki Bouki (1973), di Djibril Diop Mambéty.
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