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[CINEMA] The Danish Girl


1 risposta a questa discussione

#1 Shimamura

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Inviato 18 February 2016 - 03:24 PM

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Dopo un bel po' di assenza dalle sale cinematografiche, in cui non entravo da quasi tre mesi, decido oggi di approfittare delle mie conoscenze e di vedermi in anteprima di qualche ora un bel filmozzo.
Sì, ma quale film? Ma Deadpool naturalmente, quale altro sennò??!!
E invece manco il cazzo! Per Deadpool devo aspettare qualche ora in più, e io non posso permettermelo, così mi tocca rimediare...

E così eccomi a parlarvi di un film che sembrerebbe essere un bel po' attuale.

The Danish Girl, diretto da Tom Hopper è uno di quei film fatti apposta per gli Oscar, con attori in stato di grazia, dal pluripremiato Eddie Redmayne, alla poco nota ma straordinaria Alicia Vikander. Il film racconta la storia vera del pittore Einar Wegener, sposato all'illustratice Gerda Gottlieb. Gerda non ha un cazzo da fare, e così decide di approfittare della figura femminea del marito per farlo vestire da donna e usarlo come modella. Solo che a Einar la cosa piace, così si crea lo pseudonimo di Lili Elbe, e se ne va in giro vestito da donna, spacciandosi per la sorella di Gerda, con la complicità di quest'ultima e prenendo per il culo mezza Danimarca.
Con la riscoperta della propria identità sessuale, Einar deciderà di proseguire lungo questo cammino, appoggiato dalla moglie, ottenendo, primo nella storia, nel 1930, il riconoscimento del cambio di sesso. Lili si sottopose a numerose operazioni, cinque in totale, per ottenere il cambio di sesso, ma nel 1931, un tentativo madestro di trapianto d'utero, con conseguente rigetto, le fu fatale.

Il film affronta, attraverso uno sfarfallio di accecante bellezza, fatto di immagini e costumi curate magnificamente, il tema dell'identità sessuale, del transessualismo in generale, e lo fa con una sceneggiatura abbastanza buona, ma con un risultato finale che purtroppo non convince in pieno.
Intendiamoci, il film è molto bello, Redmayne e Vikander erigono un monumento alla recitazione, e certe scene restano impresse, ma chi fallisce, a mio modo di vedere, è Hopper, con la sua estrema abilità a raccontare ciò che nessuno vuol sentire raccontare edulcorandolo manco fosse un film della Pixair!
È come vedere un porno giapponese con i pixel... La Ogura è bona pure pixellata, ma senza sarebbe meglio...
Ecco, Hopper racconta una trasformazione fisica, tralasciando qualsiasi immagine che abbia reale fisicità. Il tema dell'omosessualità viene mostrato quasi fosse stato girato dal Cardinale Bertone, mentre io non dico che mi aspettavo una metamorfosi alla "Tsukamoto", ma certo ero convinto di andare al cinema, non al precetto pasquale!! Alcuni temi vengono completamente esclusi dalla narazione: il medico che aiuta Lili, lo fa per venire incontro al proprio paziente, per gloria personale? Lili era una cavia o una persona?

Sotto questo aspetto il film delude, diventando un bellissimo racconto patinato, che un po' stanca, tant'è che poi ho finito di vederlo con un occhio allo schermo e un altro alle cazzate che scrivevo chattando con Jules su WhattsApp...
Probabilmente è mancato un po' di coraggio. Si assiste solo alla metamorfosi dell'anima di Lili, e a poc'altro, con intere scene salvate solo dal conflitto interiore di Gerda, che viene ben approfondita dagli autori.

Una visione comunque consigliata, almeno che nella sala accanto non facciano Deadpool...

See ya' soon!

TRAILER


Messaggio modificato da Shimamura il 18 February 2016 - 03:35 PM

Hear Me Talkin' to Ya




Subtitles for AsianWorld:
AsianCinema: Laura (Rolla, 1974), di Terayama Shuji; Day Dream (Hakujitsumu, 1964), di Takechi Tetsuji; Crossways (Jujiro, 1928), di Kinugasa Teinosuke; The Rebirth (Ai no yokan, 2007), di Kobayashi Masahiro; (/w trashit) Air Doll (Kuki ningyo, 2009), di Koreeda Hirokazu; Farewell to the Ark (Saraba hakobune, 1984), di Terayama Shuji; Violent Virgin (Shojo geba-geba, 1969), di Wakamatsu Koji; OneDay (You yii tian, 2010), di Hou Chi-Jan; Rain Dogs (Tay yang yue, 2006), di Ho Yuhang; Tokyo Olympiad (Tokyo Orimpikku, 1965), di Ichikawa Kon; Secrets Behind the Wall (Kabe no naka no himegoto, 1965) di Wakamatsu Koji; Black Snow (Kuroi yuki, 1965), di Takechi Tetsuji; A City of Sadness (Bēiqíng chéngshì, 1989), di Hou Hsiao-hsien; Silence Has no Wings (Tobenai chinmoku, 1966), di Kuroki Kazuo; Nanami: Inferno of First Love (Hatsukoi: Jigoku-hen, 1968) di Hani Susumu; The Man Who Left His Will on Film (Tokyo senso sengo hiwa, 1970), di Oshima Nagisa.
AltroCinema: Polytechnique (2009), di Denis Villeneuve ; Mishima, a Life in Four Chapters (1985), di Paul Schrader; Silent Souls (Ovsyanky, 2010), di Aleksei Fedorchenko; La petite vendeuse de soleil (1999), di Djibril Diop Mambéty; Touki Bouki (1973), di Djibril Diop Mambéty.
Focus: Art Theatre Guild of Japan
Recensioni per AsianWorld: Bakushu di Ozu Yasujiro (1951); Bashun di Ozu Yasujiro (1949); Narayama bushiko di Imamura Shohei (1983).

#2 JulesJT

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Inviato 20 February 2016 - 07:34 PM

Visualizza MessaggioShimamura, il 18 February 2016 - 03:24 PM, ha scritto:

Sotto questo aspetto il film delude, diventando un bellissimo racconto patinato, che un po' stanca, tant'è che poi ho finito di vederlo con un occhio allo schermo e un altro alle cazzate che scrivevo chattando con Jules su WhattsApp...

Quelle non bastano mai. Sono sacre. :em89:

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