TURN
WRD
Titolo originale: TaanAnno: 2001
Regia: Hirayama Hideyuki
Nazione: Giappone
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico
Cast: Riho Makise, Kantarou Nakamura, Akira Emoto, Ayako Kawahara, Kazuki Kitamura, Mitsuko Baisho, Yoneko Matsukane, Fumiyo Kohinata
Trama
È un giorno come tanti altri, esci di casa, spedisci una cartolina, fai un giro per Tokyo, poi, all'improvviso, un incidente.
Ti risvegli sulla stessa poltrona, un brutto sogno, meno male.
Poi esci di casa, non un rumore, non una persona, non una macchina.
E ogni giorno torna indietro al giorno precedente, in una Tokyo completamente deserta.
Cosa è successo, cosa fare per non impazzire....ma, all'improvviso, una telefonata.
Commento
Attenzione, il commento spoilera
Non è una metafora sugli effetti devastanti della routine, perché la protagonista si trova proprio nel concreto a sfogliare sempre lo stesso foglio del calendario. Non è nemmeno il giorno della marmotta come nell’analogo, almeno quanto a spunto iniziale, “Ricomincio da capo” di Harold Ramis. Maki è infatti entrata in coma in seguito a un incidente e vive in una specie di universo parallelo. Grazie a un’accurata sceneggiatura il lungometraggio di Hirayama Hideyuki non brucia subito le sue carte e ogni volta che sta per arenarsi verso un punto morto riprende quota, attraverso varianti originali e fantasiose.
E’ interessante quindi come l’idea di partenza non venga semplicemente dilatata con trovate riempitive, ma sia arricchita da una progressione drammatica. Bella l’invenzione di un non-luogo di parcheggio, in cui chi è in coma nella dimensione terrestre attende un ritorno alla vita o la morte definitiva, e non casuale il fatto che l’unica ancora di salvezza, l’unico collegamento tra il perdersi e il ritrovarsi, sia dato dall’arte. Un surreale punto di incontro che rappresenta uno stimolo a credere nelle proprie capacità, a ciò che si sente, senza cedere al ricatto dell’omologazione. Ma sono tanti gli spunti di riflessione offerti dal film, che può essere letto come un’originale storia d’amore, come un racconto di fantascienza senza effetti speciali o come uno specchio dell’incomunicabilità dei tempi. Brava e graziosa la protagonista Makise Riho, anche se la regia non riesce sempre a valorizzare il suo impegno. Tratto dal sito "gli spietati.it"
Commento personale
Ho voluto riportare sopra il commento tratto da un sito, perchè, tra quelli che ho letto, è l'unico che si accosta alla mia idea del film.
Un film che mi ha lasciato con le lacrime agli occhi già alla prima visione in sala e che ho apprezzato ancor più durante il lavoro di traduzione.
È un film lineare, ma originalissimo nella sua semplicità, commovente e inquietante, ma mai claustrofobico, nonostante il tema che tratta.
Ne consiglio la visione anche se non siete degli spassionati romanticoni.
Messaggio modificato da Kiny0 il 05 September 2012 - 12:29 PM