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[RECE][SUB] Human

 foto calimerina66 04 Dec 2012

Human (Ningen)


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  • Titolo internazionale: Human
  • Titolo originale giapponese: Ningen
  • Regia: Shindo Kaneto
  • Soggetto: dal romanzo "Il Nettuno" di Nogami Yaeko
  • Sceneggiatura: Shindo Kaneto
  • Produzione: Kindai Eiga Kyokai
  • Direttore della Fotografia: Kuroda Kiyomi
  • Musiche: Hayashi Hikaru
  • Anno: 1962
  • Durata: 117 min.
  • Genere: Drammatico
  • Lingua: Giapponese
  • Nazionalità: Giappone
  • Cast: Tonoyama Taiji, Sato Kei, Otowa Nobuko, Yamamoto Kei
  • Premi: New York Asian Film Festival: premio del pubblico.
  • Link: IMDB, wikipedia in inglese
Sinossi
Kamegoro (Tonoyama Taiji), con il giovane nipote Sankichi (Yamamoto Kei), parte con il suo piccolo peschereccio, il "Dio del Mare", diretto a un'isola vicina, insieme al suo aiutante Hachizo (Sato Kei) e la pescatrice di conchiglie Gorosuke (Otowa Nobuko). Durante il viaggio però un'improvvisa tempesta conduce l'imbarcazione alla deriva. A bordo comincia a diffondersi la disperazione, ma il capitano Kamegoro confida nell'aiuto di Konpira, dio del mare. Le provviste cominciano a scarseggiare e...


Il film è tratto da un romanzo di Nogami Yaeko, a sua volta ispirato ad un fatto di cronaca (che è spesso presente, insieme all'autobiografismo, nella cinematografia di Shindo). Il film si inserisce appieno nel primo Shindo, quello il cui stile visivo doveva tanto a Mizoguchi, quello la cui cinematografia (come confermato in un'intervista a Joan Mellen) si tinge del rosso dell'ideologia marxista, dove i problemi sociali sono predominanti e dove al centro è posta la continua lotta per la sopravvivenza, come mostrato in Hadaka no shima, nel cui filone si inserisce il film. È uno degli ultimi film di Shindo prima che la matrice erotica prenda il sopravvento. Per approfondimenti, rimando al post di Shimamura81, che ringrazio anche per aver collaborato a questa recensione.

E' un film dai dialoghi scarni, dai lunghi silenzi rotti dalla voce del mare e dal jazz di Hayashi Hikaru che accompagna i deliri dei protagonisti. E' anche un film scioccante, e ancora di più dev'esserlo stato per il pubblico giapponese, data l'importanza che ha il cibo in quella cultura.



- Buona visione -



SOTTOTITOLI

(versione: 1,27)



Allega file  Human.AsianWorld.zip (20.09K)
Numero di downloads: 45



Retrospettiva Kaneto Shindo




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Messaggio modificato da fabiojappo il 01 October 2017 - 09:33 AM
Motivo della modifica: : immagini scomparse
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 foto Kitano 04 Dec 2012

Si comincia dunque, grazie!
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 foto fabiojappo 04 Dec 2012

Evviva, si parte !
Questo non l'ho ancora visto, ma rimedierò presto...
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 foto Picchi 04 Dec 2012

Vai Cali, sei tutti noi! :D
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 foto bowman 04 Dec 2012

Da non perdere... grazie mille! :em69:
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 foto Cignoman 04 Dec 2012

Ci vado a nozze con titoli così... da non perdere!!!
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 foto fabiojappo 07 Dec 2012

 fabiojappo, il 04 December 2012 - 08:49 AM, ha scritto:

Questo non l'ho ancora visto, ma rimedierò presto...
Rimediato !

Lotta di sopravvivenza di prigionieri dell'oceano. Tutto su una barca, quattro personaggi, "tiene" bene per tutta la durata. Una Otowa che offre un'interpretazione molto "fisica". Il rollio dell'imbarcazione a ritmo jazz...
Un bel modo di cominciare la retrospettiva (che segue l'ordine cronologico di realizzazione dei film). Coraggio, dateci dentro ! :)
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 foto Cignoman 08 Dec 2012

L'epica del mare, là dove l'uomo talvolta può scendere nei recessi della sua natura ancestrale, si confronta con il limite estremo, là dove inizia la barbarie. Fantastici i giochi di ombre e luci nel tavolato della barca. Ricorda da vicino certe pagine del grandissimo Joseph Conrad, basti pensare a "Tifone" e "Il Negro del Narcissus". Le tematiche riecheggeranno per accenti molto simili l'indimenticabile "Under the Flag of the Rising Sun" di Kinji Fukasaku, di cui Kaneto Shindo fu sceneggiatore. Il cast è assolutamente all'altezza. L'attore Tonoyama Taiji mi fa tornare subito alla mente i primordi delle mie esperienze col cinema asiatico ("L'impero dei sensi" di Nagisa Oshima). Otowa Nobuko, Tonoyama Taiji, Sato Kei, li conosciamo già, in fondo, proprio perché sono presenti neii capolavori del maestro che conosciamo meglio: "Naked Island" (i primi due), "Onibaba", "Kuroneko".
Messaggio modificato da Cignoman il 08 December 2012 - 11:58 AM
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 foto Umberto D. 14 Dec 2012

grazie mille!! recupero al più presto :)
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