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[RECE] Each Night I Dream

Traduzione Cignoman, revisione Picchi

10 risposte a questa discussione

#10 polpa

    It’s Suntory Time!

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Inviato 22 September 2013 - 08:46 AM

Visto ieri, e fatemelo dire subito: è tra i migliori film di Naruse che abbia visto finora (e non solo dell'epoca del muto).
Quello che mi ha colpito è la straordinaria modernità di questi personaggi. Il film è vero che segue i dettami del melodramma, e che sembra assoggettarsi all'inevitabile moralismo imperante all'epoca nella condanna aprioristica del crimine, cui deve seguire il castigo o quantomeno la presa di coscienza fino alle estreme conseguenze. Ma in realtà ciò che strasborda da ogni fotogramma è l'inarrestabile forza vitale della protagonista femminile, Omitsu. Incredibili le sfumature espressive che attraversano il suo volto, passando dalla frivolezza al dolore, dal rancore alla compassione, ma soprattutto quell'incrollabile volontà di lottare contro tutto e tutti. Seguiranno poi altre eroine forti (non importa se alla fine spesso sconfitte, ma comunque sempre forti, ribelli, indomite) del cinema di Naruse, che in questo si discosta dalla più tradizionale figura della donna/angelo sacrificale giapponese (quella ad esempio di molti film di Mizoguchi - anche se i due condividono spesso invece le figure di uomini deboli e pusillanimi).
Le carrellate frontali, poi, che qualcuno ha trovato un po' goffe, a me sono sembrate efficacissime nello scavo psicologico/emotivo dei personaggi, così come altri espedienti stilistici (il montaggio alternato, alla Griffith, i primissimi piani, quasi in dettaglio, dei piedi in movimento del marito, etc.). Meraviglioso il finale, con quella vista del porto e dell'acqua che continua a scorrere.
E infine: formidabile e bellissima Kurishima Sumiko nei panni di Omitsu: me ne sono innamorato. :em41:
[Quel voto basso, seguito dal pietoso commento in Home, meriterebbe il ban ad vitam :em63: ]

#11 Iloveasia

    Microfonista

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Inviato 25 December 2017 - 02:54 PM

Fra tutte queste nuove traduzioni di film di Naruse anni '30, ho voluto rivedere questo film, uno dei più cupi del regista: per omaggio anche a Cignoman, e al suo fiuto infallibile. Donne forti, uomini deboli, che anticipano il cinema a venire del regista. Qui Naruse descrive in modo magistrale i bassifondi dell'epoca, e rischia anche molto nel tratteggiare la sua protagonista, dalla personalità infinitamente sfaccettata. Molte sfighe per accentuare il dramma. Ma il finale, per intensità, è magnifico, fra la rabbia della donna e lo sfondo della vita che continua e della natura che fluisce indifferente, che anticipano perfino lo stesso tema che scandirà solennemente tanti film del grande Ozu.





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