Fried Dragon Fish (TV)
MoNi
Regista: Shunji Iwai
Attori principali: Miyoko Yoshimoto, Tadanobu Asano.
Giappone - 1993
C'era una volta, una compagnia che vendeva un servizio informatico in grado di reperire più informazioni di ogni altra soluzione cartacea o software esistente.
Convinto con bassi doppi sensi ormonal-fallici-erezionoidi, un investigatore privato decide di acquistarlo.
Il pacchetto comprende un primo giorno di addestramento con un tecnico, femmina, giovane e ventenne.
Per imparare ad usare il nuovo programma, effettuano insieme qualche ricerca prendendo spunto da un fascicolo a caso tra quelli su cui il detective stava investigando in quei giorni; la risposta del computer - magicamente – aprirà una finestra su uno degli uomini più enigmatici della città e sui suoi loschi - e misteriosamente impunibili - affari illegali.
Divisi tra omicidi, clandestini con le palle e pesci!
Anzi più che pesci, Dragonfish.
Commento:
Il primo impatto è stato molto negativo.
La pellicola non è una 35 millimetri, il regista ha utilizzato piuttosto una telecamera comprata al Carrefour; è un film per la TV, low budget estremo quindi:
ero tentato di interrompere istantaneamente la visione ma fortuna vuole che io abbia da sempre un'attrazione e un rispetto pedissequo per la parola "estremo".
E infatti vengo "ripagato". Dopo neanche 5 minuti si vedono in sequenza:
- una bottiglia di Suntory e
- una ragazza (bruttissima) a cavallo di una vespa rosa.
Due simboli a me cari; la cosa si faceva quindi interessante. Tanto più che Il Suntory in questo film torna ciclicamente nei meandri scuri delle inquadrature, sempre quando meno ce lo si aspetta, sempre lui, così giusto e forte, sempre pronto a tirar su la fiacca e distillare piacere. La sua presenza rinvigorisce la pellicola di un buon 70%.
Ma il regista non si arrende all'ingombrante presenza del santo nettare, ci vuole per forza mettere del suo, così gli avvenimenti si susseguono alternando con buon gusto ironia e dramma.
Nella parte "sentimentale" il tocco è addirittura convincente. E per essere riuscito a rendere romantica e bella quel ragnetto col casco non integrale, di classe il regista ne deve avere.
50 minuti totali, corto, non noioso, originale e con qualche tocco di violenza gratuita che non guasta mai.
Un bello schizzo (e qui potrei aprire una parentesi) di cinema.
Da essere felici di averlo visto anche se mai più verrà voglia di rivederlo.
Da tenere con cura (non ingombra) in un angolino della testa.
Orè!
PS Dopo questo richiamo visivo irresistibile, se Siwo non dovesse apparire abbagliandoci di luce, il fronte di liberazione verrà ricordato come un fallimento.
PPS Ora so tutto sui Dragonfish, ne voglio uno assolutamente.
PPPS Niente tette stavolta
Messaggio modificato da fabiojappo il 22 February 2015 - 01:44 PM