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ITAEWON MURDER CASE
BeFree

Titolo originale: Itaewon Salingsageon
Durata: 100'
Anno: 2009
Regia: Hong Ki Seon

Cast:
Jeong Jin Yeong - Procuratore Park

Jang Geun Seok - Pearson
Shin Seung Hwan - Alex

Un ragazzo viene assassinato nel bagno di un fast-food nella zona di Itaewon: si chiamava Jo Joong Pil, era uno studente universitario e non conosceva il suo assassino. Dopo le prime ricostruzioni, il procuratore Park interroga i due principali sospettati: si tratta di due ragazzi per metà americani che sono poco più che maggiorenni, Alex e Pearson. Il primo appare alquanto spaventato dall'accusa di essere un assassino, il suo amico invece resta calmo e continua a dichiararsi innocente. I due ragazzi finiranno per accusarsi a vicenda dell'efferato delitto, e il procuratore Park dovrà stabilire chi dei due sta mentendo, ma la cosa sarà tutt'altro che semplice...

The case of Itaewon Homicide è un film duro ed è probabilmente per questa ragione che è semplice e fin troppo lineare. È fin da subito chiaro che lo scopo del regista non era quello di girare un thriller, ma un film che denunciasse l'assurdità di un delitto che è rimasto impunito e l'incapacità del sistema giudiziario coreano nell'opporsi allo strapotere degli americani che, si lascia ben intendere, hanno avuto un ruolo determinante nelle indagini.

Alla fine, nonostante tutto, ciò che resta più impresso di questo film è il pensiero che è tratto da una storia vera, che questi due ragazzi esistono davvero, così come per davvero hanno ucciso per divertimento un ragazzo innocente che nemmeno conoscevano in un modo orribile.
Jo Joong Pil morì il 3 aprile del 1997 nel bagno di un Burger King ad Itaewon per mano di Arthur Patterson ed Eduard Lee. Entrambi di nazionalità americana e per metà coreani, anche se Patterson aveva dalla sua anche il fatto di essere figlio di un militare dell'esercito USA in servizio in Corea. Questa la ragione, che il film suggerisce in modo più che palese, che gli avrebbe permesso di ricevere la grazia e di vivere, oggi, senza aver pagato per quello che ha fatto.

Il film, uscito lo scorso settembre, ha riaperto la questione dei crimini commessi dagli americani in territorio coreano; dure critiche sono state mosse a chi condusse le indagini e sono state promosse delle petizioni per far sì che Patterson sia estradato e nuovamente giudicato in Corea. Tuttavia, sembra sarà difficile dal momento che sta scontando varie pene per reati commessi in California.
Difficile, alla fine del film, non condividere il senso di inquietudine e di impotenza che prova anche il procuratore Park nel vedere i suoi sforzi per ottenere giustizia vanificati da qualcosa di più influente...

Traduzione: Loony
Revisione/ Qc: Hana / Miyu

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Messaggio modificato da Kiny0 il 22 April 2013 - 09:23 PM

Eccolooooo!
Il Tronkettino della Felicità colpisce ancora.

Ripeto qui qualche mia impressione sul film...
In linea di massima a me è piaciuto, perché la storia mi è parsa parecchio interessante e anche perché è fatto benissimo il personaggio del Procuratore. Tronky e il suo compare non mi hanno convinto molto, probabilmente anche per la recitazione in inglese che li ha messi in difficoltà. In generale il film a me ha dato l'impressione di voler ripercorrere un po' il genere documentaristico che è caratteristico di film come "Sore demo boku wa yatte nai - I just didn't do it", che però sta sicuramente su un altro livello rispetto a questo. Insomma, non è un capolavoro, ma la storia e i contenuti che voleva veicolare alla fine li ha veicolati ed è più che guardabile.

E poi lascia di sasso...

Oh Loonyina,
ma questo mica era quel film che t'ha conciliato il sonno?
Come t'avevo promesso lo vedrò anche io
Con i tuoi subbi

Ahahaha XD
Sì, a me non è piaciuto molto.
E' interessante, ma abbastanza piatto e noioso, come ritmo.

Dopo Voice of a Murderer e Memories of Murder un'altra vera e amara storia che sottolinea l'impotenza della giustizia.
Il film mostra i suoi limiti, soprattutto nel finale, ma concordo con Zan, vale la pena vederlo.

Non avrà lo stile di Bong (anche se il dubbio finale soddisfa da questo punto di vista) ma il giudizio è più che positivo per tutte le ragioni esplicitate da Loony, a cui faccio i complimenti per la traduzione. Ad essere protagonista è ancora una volta l'ingiustizia e il senso di impotenza verso l'"alleato" americano, tematiche che il cinema coreano riflette costantemente dalla realtà del proprio paese.

Film onesto, che si lascia vedere, non tanto come thriller , quanto per il crescente clima di sfiducia e di impotenza che monta piano piano.
Bello il personaggio del procuratore la cui ossessione arriva alle visioni e ai dialoghi immaginari.

Non è proprio il mio genere ma lo guarderò perchè c'è il mio amore "Jang Geun Seok"!

Bello spunto, ottima la regia. Però, abbastanza piatto e prolisso. Peccato.