Mirrored Mind
Nazione: Giappone
Anno: 2004 - 2005
Durata: 41' - 61'
Titolo Originale: Kyoshin
Regia: Sogo Ishii
Cast:
Miwako Ichikawa, Kou Machida, Kiyohiko Shibukawa, Yuki Inomata, Noriko Naki, Yoshiyuki Matsumoto
Traduzione: calimerina66
Revisione: Kitano
Sinossi
Una giovane attrice vive una crisi esistenziale che la porterà a prendere una decisione estrema. Ma forse non è ancora tutto perduto.
Cenni biografici
Nasce nel 1957 Sogo Ishii e non ancora ventenne inizia a girare i suoi primi film in 8mm. Darà presto prova del suo talento con i seminali lungometraggi punk Crazy Thunder Road (1980) e Burst City (1982) terminando la prima fase creativa con The Crazy Family (1984).
Per i successivi dieci anni Ishii si cimenterà in film-concerto, cortometraggi e produzioni televisive. E' del 1994 il ritorno al cinema con il thriller psicologico Angel Dust seguìto dai capolavori August in the Water (1995) e Labyrinth of Dreams (1997). E' il periodo della completa maturità, un cinema sensoriale ormai lontano dai frenetici lavori della giovinezza.
Il 2000 è l'anno di Gojoe al quale seguiranno una manciata di mediometraggi fino al 2005, anno di Mirrored Mind e della scomparsa dalle scene di Sogo Ishii.
Nel 2010 si apre una nuova fase creativa con il doppio annuncio del cambio di nome (da Sogo a Gakuryu) e della lavorazione ad un nuovo film: Isn't Anyone Alive? (Ikiterumono wa Inainoka).
Il 20 luglio 2013 uscirà nelle sale giapponesi l'ultimo suo lavoro: Flowers of Shanidar.
Commento
"Questo momento, questo tempo,
questa è la felicità suprema."
Mirrored Mind vede la luce nel 2004 all'interno del Jeonju Digital Project, il progetto che ogni anno vede la collaborazione di tre registi nella realizzazione di altrettanti corto/mediometraggi in digitale. Nel 2004 oltre a Sogo Ishii è la volta di Yu Lik-wai e Bong Joon-ho.
Nel 2005 Ishii porta il suo mediometraggio da 40 a 60 minuti. Anche se pubblichiamo qui i sottotitoli per entrambe le versioni, è la seconda ad offrire maggiore interesse in quanto libera da vincoli di durata imposti.
Mirrored Mind si presenta da subito come un lavoro terminale nella filmografia di Sogo Ishii, lontano dal gusto nervoso e anarchico delle prime opere ma allo stesso tempo differente da quelle più raffinate della maturità, anche se è certamente a queste ultime che va avvicinato.
Protagonista del film è una giovane attrice (Miwako Ichikawa) sprofondata in una grave crisi esistenziale; niente più le appare vivo o reale, è lei stessa a dirlo in una lunga sequenza in cui la realtà si confonde abilmente con la finzione, una sequenza che prelude ad uno sviluppo successivo in cui verità e immaginazione, sogno e morte diventano protagonisti.
Il film si costruisce sul tema del doppio, del capovolgimento, del riflesso; la protagonista è oppressa dalla metropoli e il sollievo può arrivarle solo dal ricongiungimento con la natura, ma è qui che Ishii aggiunge qualcosa ad un discorso già noto e abusato: l'esperienza della natura è da ricercare direttamente in noi stessi e non nella fuga dall'abitato.
Viaggio nell'inconscio e affresco sensoriale, l'opera è certamente di difficile visione, così sfuggente ed enigmatica che corre il rischio di dissolversi, di rompere il contatto con lo spettatore.
Considerato alla sua uscita come un nuovo inizio nel percorso del regista, si è rivelato un episodio isolato, ultimo film di Sogo Ishii prima di cambiare nome e di dare avvio (questa volta davvero) ad un nuovo modo di fare cinema.
Quel che resta è un esperimento di forte interesse, una rievocazione personale e delicata in cui sarà bello perdersi almeno una volta.
Un grazie a calimerina66 per il lavoro svolto.
Buona Visione!
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Messaggio modificato da fabiojappo il 12 June 2013 - 06:09 PM