AsianWorld Forum

Generalmente le edizioni coreane costano meno, e alle volte quelle Jap non hanno i sottotitoli, altrimenti non c'è nessuna differenza.

che bello sto film...la prima volta l'ho visto nel 2002 in una rassegna sul nuovo cinema coreano.
la scena della foto del protagonista è qualcosa di magnificamente triste

_Benares_, il Aug 8 2007, 07:41 PM, ha scritto:

grazie mille, allora lo prendo coreano

aleforestiero, il Aug 8 2007, 01:06 PM, ha scritto:

Io ho preso la versione coreana e mi sono trovata benissimo.
Come dice Ben, poi, le versioni giapponesi spesso non hanno i sottotitoli e costano il triplo.

Oda, il Aug 8 2007, 10:29 PM, ha scritto:

Hai proprio ragione, stavo pensando a quella scena proprio oggi.
Questo film è il mio preferito in assoluto, mi ci rivedo in tanti punti e mi lascia sempre dentro delle sensazioni particolari che riescono ad appagarmi profondamente.

@aleforestiero
La versione coreana del DVD che hai linkato è del remake giapponese, non del film coreano. E tra le specifiche c'è scritto che sono presenti solo i sottotitoli coreani.
Spero tu non l'abbia già acquistato...
Su YesAsia al momento l'unica scelta disponibile è questa:
http://global.yesasia.com/en/PrdDept.aspx/...pid-1000027299/

Cavolo!!!
Non avendo cliccato, non mi sono resa conto che si trattava del remake giapponese... per fortuna la colpa è solo di Benares

E io che ne so? Il film non l'ho visto.

Visto qualche (?) mese fa.

ACHTUNG! CONTIENE SPOILER

Imbastito su un mosaico di attimi e gesti insignificanti che, nella prospettiva di essere gli ultimi, si rivelano pieni di significato, Christmas in August segue il breve frammento di vita a disposizione di un uomo che vaga alla frontiera tra l’essere e il nulla. In questo spazio “sacro”, il cinema di Hur Jin-Ho sa entrare in punta di piedi, rendendo percepibile l’angoscia del ripiegamento affettivo del protagonista attraverso il realismo degli spazi scenografici, la melanconica freddezza di una fotografia che privilegia le sfumature tenue, la grazia di un commento musicale al cui interno la partitura integra una serie di frammenti melodici.
E’ la cruda parabola calante di una esistenza quella che mette in scena il regista coreano, che si rivolge (forse fin troppo) al melodramma, e che, dall’inizio alla fine – dall’incontro di Jung-Won con una sconosciuta, all’ultima inquadratura (un campo lungo di serena pacificazione su una strada che si svuota di corpi, e quindi di vita) –, riflette sulla dolorosa presa di coscienza della dipartita imminente (scandita dal bisogno di fermare i bei momenti con le immagini – il più delle volte fotografiche, ma anche mnemoniche), firmando così, senza troppi compiacimenti morbosi, un vero e proprio “cancer movie”, dove la presenza della morte permette di strappare momenti di verità alla piattezza delle abitudini quotidiane. Non tutto funziona: ad esempio, mi sembra una forzatura studiata a tavolino l’incursione del personaggio femminile principale nel mondo di Jung-Won. Pazienza.
Un plauso a Hank Suk-Kyu, il quale, di fronte ad una delle prove più ardue per un attore, ricorre ad una straordinaria economia espressiva per evitare qualsiasi eccesso (patetico e non). (Voto: 7)
Messaggio modificato da François Truffaut il 17 August 2007 - 03:19 PM

grazie per le precisazioni, per fortuna aspettavo settembre per comprarlo!

Lexes, il Aug 15 2007, 09:46 AM, ha scritto:

quindi devo prendere questo?
Christmas In August (Hong Kong Version)