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[RECE][SUB] The DMZ


3 risposte a questa discussione

#1 creep

    antiluogocomunista

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Inviato 02 January 2014 - 10:53 AM

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Bimujang jidae

비무장지대






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Estate del 1953. A pochi giorni dalla firma dell'armistizio, un bambino e una bambina viaggiano dal nord verso il sud alla ricerca delle proprie madri attraversando la zona demilitarizzata, una terra di nessuno delimitata dal 38° parallelo, piena di insidie, tra mine antiuomo e spie nordcoreane.





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Di DMZ se ne era parlato a lungo in passato come di una leggenda, poiché della pellicola non era rimasta traccia per decenni. Poi, nel 2005, il Korean Film Archive ricevette The DMZ in formato Betamax dal National Archives & Records Service, confermandone così l’esistenza e svelandolo al mondo per la prima volta. Il film di Park Sang-ho espone le atrocità della guerra attraverso gli occhi di due bambini bloccati nella DMZ dopo la fine della Guerra di Corea. La DMZ, disseminata di carri armati abbandonati, cadaveri, mine antiuomo e bombe inesplose, è tutt’altro che un luogo dove i bambini possano scorrazzare in sicurezza. Ma ciò che li mette di più in pericolo alla fine non sono le armi, ma le persone. Il bambino perde la vita per mano di una spia nordcoreana. La bambina sopravvive da sola e vaga verso sud alla fine del film, in una scena che denuncia efficacemente la crudeltà della guerra (e chiaramente, il regime comunista nordcoreano) e la sua tendenza a sacrificare perfino l’infanzia. The DMZ trasmette un messaggio straordinario di condanna della guerra contrapponendo le minacce della guerra contro i bambini alla loro innocenza immacolata. Si differenzia dagli altri film drammatici del tempo nella misura in cui non ha una trama molto articolata, ma non può essere classificato nemmeno come un documentario (quello che si era concepito in fase di produzione), dal momento che presenta un racconto di finzione.

Tratto da Korean Film Archive





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Regia
Park Sang-ho

Sceneggiatura
Byeon Ha-yeong

Interpreti
Jo Mi-lyeong, Nam Kung-won,
Ju Bin-a, Lee Yeong-kwan


Corea del Sud, 1965, 61'





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Making of The DMZ 1965

Sottotitoli

Documentario sul regista Park Sang-ho




Nato a Seul il 24 Settembre 1931, Park Sang-ho si diplomò alla Gyeongdong High School e si ritirò dalla Facoltà di Amministrazione Aziendale dell’Università Yonsei. Lavorò per un po’ in teatro e nel 1955 cominciò la sua carriera cinematografica come assistente alla regia di Dream (Kkum) (1955) del regista Shin Sang-ok. Esordì alla regia l’anno seguente con The Sea (Haejeong) (1956). Diresse e produsse 24 film di finzione e 26 documentari. Di questi, A Happy Businesswoman (Ttosuni) (1963), The DMZ (Bimujang Jidae) (1965) e Family Meeting (Gajog Hoe-ui) (1962) sono considerati tra I suoi lavori più importanti. Fu attivo durante la fine degli anni 50 e gli anni 60, nell’età d’oro del cinema coreano. È morto nel 2006. È il fratello maggiore dell’attrice Park Jung-ja.











Il capolavoro di Park Sang-ho, il regista delle "donne forti e indipendenti", che si credeva ormai perduto per sempre. Il film fu realizzato in condizioni affatto favorevoli proprio nella DMZ, in un periodo in cui era difficile farsi dare i permessi per girare dall'esercito statunitense e in cui i film di guerra erano solo strumenti di propaganda anticomunista. Park Sang-ho, discepolo del neorealismo, invece pose l'accento sulla tragedia della guerra civile permanente, vissuta e vista da persone innocenti.





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Il regista Park Sang-ho e l'attrice protagonista premiati all'Asian Film Festival





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#2 andreapulp

    Microfonista

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Inviato 03 January 2014 - 01:17 PM

Grazie, questo cinema è storia di un paese e un popolo che ammiro molto! Da recuperare quanto prima:)

#3 marco

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Inviato 21 January 2014 - 02:38 PM

Grazie mille!

#4 Hiroshi84

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Inviato 06 June 2014 - 11:41 AM

Film molto espressivo e di ottima fattura,benchè la durata non sia eccelsa (circa un'ora ma il film è stato palesemente tagliato causa censura dell'epoca) è riuscito non solo a coinvolgermi ma anche a farmi riflettere.
Sicuramente il film ha un chiaro messaggio "anticomunista"e la guerra è solo una cornice della storia.
La guerra vista attraverso gli occhi di due bambini che si comportano come fratello e sorella,entrambi alla ricerca (inutile) dei genitori.
Il film come dicevo poc'anzi fa riflettere,perchè la guerra non risparmia nessuno,neanche i bambini,che sono i primi ad esserne vittima e a pagarne le spese.
Bella la scena quando tentano di bollire delle patate selvatiche sopra una mina antiuomo,la scena è molto forte e allo stesso tempo molto intensa e riesce a dare del suspence allo spettatore,(una mina antiuomo non è cosa da poco eh... :em15: ) il regista questa trovata l'ha elaborata molto intelligentemente!

Tirando le somme posso dire che è proprio un bel film,gli anni 60 per la Corea del Sud hanno rappresentato cinematograficamente parlando il massimo splendore e nonostante le censure i registi riuscivano comunque a produrre film di notevole spessore....come questo!

Creep sempre grande :-)

Messaggio modificato da Hiroshi84 il 06 June 2014 - 12:30 PM






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