←  Corea

AsianWorld Forum

»

[RECE][SUB] The Peter Pan Formula

 foto princerick 20 Oct 2007

Immagine inserita


...Han-soo, 19 anni, studente e molto poco entusiasta promessa del nuoto, vede improvvisamente la propria vita sconvolta da una serie di eventi destabilizzanti. Dopo aver lasciato l'attivita' sportiva per mancanza di stimoli, e' costretto ad abbandonare anche la scuola per occuparsi a tempo pieno di sua madre, ridotta in coma in seguito a un tentativo di suicidio. Iniziera' cosi' per Han-soo un viaggio nella propria adolescenza tra sconforto ed apatia, ossessioni sessuali e solitudine...

The Peter Pan Formula

Immagine inserita

Titolo originale: Pi-teo-paen-eui Gong-sik (피터팬의 공식)
Nazione: Corea del sud
Uscita:2006/04/13

Regia: Jo Chang-ho (regia: peter pan formula, assistente regia: bad guy, birdcage inn)
Cast: On Joo-wan (The city of violence, bloody tie), Kim Ho-jeong (Barking dogs never bite, Woman is the future of man)


TRAILER


Immagine inserita Immagine inserita



"La regressione coatta all'alveo dell'infanzia, come reazione a traumi e disagi, e' conosciuta ai piu' con il termine di "Sindrome di Peter Pan". In realta', in termini psicoanalitici, la questione presenta dei risvolti piuttosto seri, e soprattutto dei termini di espressione (dei codici verrebbe da dire, ammesso che si possa codificare una patologia) tutt'altro che chiari persino agli specialisti. Senza addentrarsi nelle specificita' scientifiche del disturbo, The Peter Pan Formula ci offre un ritratto accurato e credibile dei sintomi della "malattia", gli unici che sia possibile razionalizzare in un racconto che segua un discorso di logica e stretta consecutio.[...]"

Immagine inserita Immagine inserita


"[...]Han-soo, il protagonista della pellicola, vive la propria regressione con un atteggiamento tutt'altro che liberatorio nei confronti della dura realta' circostante. Anzi per lui la Sindrome di Peter Pan e' prigione, condanna, immobilita', scaturigine di frustrazione, apatia, sommo disinteresse verso l'esistente che, al contrario di Han-soo, si muove incessantemente e trova un proprio "senso" immanente proprio in tale movimento perpetuo. Viceversa, il rifugio nell'universo immaginario e trasognato dell'infanzia non serve a vincere la paura del domani, semmai, al massimo, a conviverci. Senza con cio' rinnegare, o evitare, il disagio che ne deriva." (fonte: www.asiancinema.it)

Immagine inserita


Avevo mancato questo film al corean film festival di roma un anno fa, non gli avevo dato molto peso essendo un film per lo piu' sconosciuto, girato da uno sconosciuto, con attori sconosciuti. Arrivato qui in Corea ne avevo sentito parlare molto bene da quei pochi che di film ci capiscono qualcosa, cosi' colto dalla curiosita' appena uscito il dvd (poco tempo fa) l'ho visto senza sapere niente su trama, attori, regista. Ad un certo punto del film mi si inculca in testa il dubbio che questo film abbia a che fare con Kim Ki-duk. Forse lo stile, o il modo di raccontare la storia, forse i simbolismi, ma senza dubbio c'era molto dell'arte di KKD. Finito il film, con somma curiosita spulcio imdb e scopro finalmente che Jo Chang-ho e' stato allevato a svezzato proprio dal maestro in alcuni dei suoi film come aiuto regia.

Immagine inserita



Bel film davvero, bella prova del regista che riesce a raccontare un dramma senza scadere nel patetico. Perche' in fondo la tragedia che colpisce Han-soo non e' vissuta con una disperazione o sofferenza esternata, non vuole commuovere il pubblico e non ci pensa proprio a colpire con facili lacrimoni e piagnisteri. La sofferenza di Han-soo e' diversa, e' molto piu disagio esistenziale dato da un "impatto" brusco ed improvviso dovuto al crollo di tutte le sicurezze e di tutti i ponti che lo guidavano nella sua crescita fino a quel momento. Il problema e' che Han-soo invece di maturare e di reagire positivamente, si chiude in un guscio fatto di domande, tentando di trovare una figura a cui attaccarsi, ossessionato dal sesso, ossessionato dalla sua vicina di casa, ossessionato da quel muro che separa le due case, muro apparentemente scavalcabile, appure...
Insomma, bella prova di Jo Chang-ho, che in fondo riesce ad alternare realta' e simbolismi senza sbilanciarsi troppo ne' da una parte ne' dall'altra, quasi ricalcando le orme del suo maestro Kim Ki-duk.











Sottotitoli


Versione: AXiNE 2cd




Ordina il DVD su

Immagine inserita











Messaggio modificato da Cignoman il 04 March 2011 - 01:01 PM
Rispondi

 foto koroshiya 1 20 Oct 2007

grazie prince :em66:
Rispondi

 foto paulus35 20 Oct 2007

Ringrazio, ma passo :em66:
Rispondi

 foto mizushima76 21 Oct 2007

Grandissimo prince^^! :em66: :em21:

Vedo che ci troviamo d'accordo nel presentare le opere prime di registi coreani interessanti; è lì che si nasconde la potenziale rinascita di un'industria cinematografica tutto sommato in crisi d'idee (mai come la nostra, però!). Io lo prendo e lo guardo sicuramente, come tutte le tue precedenti proposte che non mi hanno mai deluso. Grazie ancora per i sub, la rece la leggo dopo aver visto il film!
Rispondi

 foto partagas 21 Oct 2007

Lo guarderò senz'altro anch'io, grazie mille!!!
Rispondi

 foto princerick 21 Oct 2007

grande mizu! yeah aspetto un tuo commento, veditelo tanto dura non molto, sono curioso ^^
Rispondi

 foto elgrembiulon 21 Oct 2007

grazie mille carissimo!!!

però mi sa che mi ci vorrà un'eternità per averlo dall'edicola... :em16:
Rispondi

 foto nickmattel 21 Oct 2007

Appena posso lo guardo anch'io :em16:
Rispondi

 foto battleroyale 03 Mar 2011

Disturbante e straordinario. Indaga perfettamente il disagio adolescenziale (ma anche del rapporto uomo-donna, mai così inquietante), senza la paura di colpire duro o di scioccare, ma anche con quella spontaneità tutta orientale che gli dona l'equilibrio perfetto tra simbolismo e neorealismo. Poche le musiche, angoscianti e diffusi i silenzi. Certe scene (la piscina svuotata, il tentativo fallito di attraversare il mare per raggiungere l'orizzonte, l'esplosione di violenza nel supermercato) raggiungono apici di bellezza inimmaginabili. Un film bellissimo e sconosciuto da recuperare, che pecca solo in eccessivo autocompiacimento (com'è anche normale per un debutto) e una lunghezza che ne scalfisce la seppur grandissima potenza. Il finale è il sussulto finale che uccide.

Grazie princerick! :em16: :em15: :em15:
Rispondi