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[RECE][SUB] Kurtlar vadisi - Irak

Traduzione di Tanaka

21 risposte a questa discussione

#10 Tanaka

    L'uomo che non ride mai

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Inviato 16 February 2007 - 10:47 AM

Affinchè nessuno resti deluso, ribadisco che siamo di fronte a una pellicola totalmente 'commerciale', lontanissima da qualsiasi tentazione 'autoriale' e squisitamente rivolta alle platee turche. Di sicuro non vincerà premi ai festival di cinema. Per darvi un'idea, tutti i personaggi parlano in turco, siano essi americani, arabi o curdi (altro che il dialetto maya di Mel Gibson). Le numerose scene di guerriglia e azione sono in linea con i corrispettivi action movies americani, mentre i dialoghi hanno il didascalismo delle commedie egiziane (o dei nostri sceneggiati, per capirci).
Eppure è proprio questo sua natura 'popolare', a mio avviso, ad essere motivo d'attrazione, al di là dello 'scandalo' politico-mediatico. Quale migliore occasione ci può essere oggi, per accostarsi all'anima di un popolo, di quella data dal poter condividere le sue emozioni cinematografiche?

Le accuse di antisemitismo sono assolutamente infondate. Si basano su un paio di elementi totalmente trascurabili nell'economia della storia, a meno che non si possa parlare anche di anti-italianismo perchè il cattivissimo scagnozzo di Sam si chiama 'Dante'.
Sicuramente gli americani ne escono peggio. D'altro canto l'Iraq non è il Vietnam. Qui i militari sono tutti professionisti e gli sceneggiatori, purtroppo, hanno dovuto lavorare poco di fantasia..

Messaggio modificato da Tanaka il 17 February 2007 - 02:03 AM


#11 polpa

    It’s Suntory Time!

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Inviato 16 February 2007 - 11:53 AM

Sì, infatti: a me il film attira proprio per la sua natura commerciale ;)

#12 Dan

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Inviato 16 February 2007 - 01:09 PM

Visualizza MessaggioFrançois Truffaut, il Feb 16 2007, 01:13 AM, ha scritto:

Reha Erdem.

:em66:


Visualizza Messaggiopolpa, il Feb 16 2007, 09:29 AM, ha scritto:

Il gregge o Yol, di Yilmaz Guney?

:em25:


spuntano fuori nomi come niente :em83: povero me :em88:

Messaggio modificato da Dan il 16 February 2007 - 01:10 PM


#13 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 17 February 2007 - 02:23 AM

Visualizza Messaggiopolpa, il Feb 16 2007, 09:29 AM, ha scritto:

Vuoi dire che non hai mai visto Il gregge o Yol, di Yilmaz Guney?
Ahi ahi! :em16:

No, purtroppo. :em41:
Spero di rimediare, però. :em41:
Di Guney vorrei recuperare anche Umut e Le mur, il suo ultimo film. Ma si trovano in giro (soprattutto il primo)?

P.S. Nel precedente messaggio avrei dovuto citare anche Fatih Akin, anche se non è un vero e proprio regista del cinema turco.
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#14 polpa

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Inviato 17 February 2007 - 08:56 AM

Visualizza MessaggioFrançois Truffaut, il Feb 17 2007, 02:23 AM, ha scritto:

Ma si trovano in giro (soprattutto il primo)?

A Roma dovrebbero averli entrambi in VHS una videoteca che sta vicino casa mia, la Video Image di via Locchi. Forse ce li hanno anche da Videobuco, a San Lorenzo.

#15 Dan

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Inviato 17 February 2007 - 12:38 PM

Io Yol ce l'ho in lista da tradurre, spero a breve ^__^

#16 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 19 February 2007 - 08:03 PM

Visualizza Messaggiopolpa, il Feb 17 2007, 08:56 AM, ha scritto:

A Roma dovrebbero averli entrambi in VHS una videoteca che sta vicino casa mia, la Video Image di via Locchi. Forse ce li hanno anche da Videobuco, a San Lorenzo.

Grazie mille per la preziosa segnalazione. :em41:
Provvederò appena possibile. :em48:
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#17 partagas

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Inviato 19 February 2007 - 08:32 PM

Interessante un film in cui gli americani fanno la parte dei cattivi, non se ne vedono molti, grazie mille per i sub Tanaka!!!

#18 Tanaka

    L'uomo che non ride mai

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Inviato 08 October 2007 - 08:31 AM

ilGiornale.it - In film il ruggito di un popolo offeso - n. 223 del 21-09-2007
venerdì 21 settembre 2007

di Maurizio Cabona

L'Italia di Craxi ebbe - col dirottamento dell'Achille Lauro e il braccio di ferro a Sigonella - la crisi più acuta con gli Stati Uniti, dopo le rivalità per l'Eni di Mattei e prima dell'omicidio di Calipari. Sempre per cause petrolifere (più altre), la Turchia, Paese fondatore della Nato come l'Italia, ha con gli Stati Uniti un attrito nel Kurdistan iracheno, condensato ne La valle dei lupi di Serdar Akar.

La valle dei lupi è un film di spionaggio in stile pre-007. Gli agenti turchi che entrano in Kurdistan non sono superuomini, ma patrioti decisi a combattere integralisti islamici, che evocano Bin Laden, e integralisti cristiani, che evocano Bush. Il film ha circolato in mezza Europa, ma non in Italia, sebbene lo interpretino Billy Zane (Titanic) e Gary Busey (Un mercoledì da leoni); ma protagonista è Necati Sasmaz, nel ruolo di un agente dell'antidroga. Egli riceve l'ultima lettera di un amico, un ufficiale dell'esercito suicida per l'umiliazione subita da parte degli americani, e decide di restituire la «cortesia»...

L'occasione per vedere il film è il convegno su «Turchia e prospettive di un mondo multipolare», promosso dalla rivista Eurasia e condotto dai suoi redattori, Aldo Braccio ed Ernest Sultanov. Infatti La valle dei lupi s'ispira a un evento reale: il sequestro, il 4 luglio 2003, di undici militari turchi a opera di un reparto americano. Ammanettati, incappucciati e interrogati, i militari, sospettati di organizzare un attentato contro il governatore curdo di Erbil, furono poi rilasciati.

Da allora i rapporti fra Turchia e Stati Uniti non sono migliorati, sebbene l'unica «vendetta» nota dei turchi sia stata La valle dei lupi. Non è il ruggito di un topo: lo straordinario successo del film, in Turchia e nei Paesi (Germania, Francia, Belgio) dove è forte la presenza turca, dice quanto la dignità nazionale ne sia stata ferita. Nazionale, non religiosa, perché il film esprime l'identità laica della Turchia, quella dell'esercito custode dello Stato.

La Sfida nel Kurdistan evocata da Jean-Jacques Langendorf nel suo celebre racconto (Adelphi) ha dunque cambiato protagonisti: gli americani hanno sostituito i tedeschi nello sfruttare l'ambizione curda di darsi uno Stato. Che nessuno degli Stati confinanti vuole, meno che mai la Turchia, ostile a una secessione curda dall'Irak, che infiammerebbe i curdi di Turchia, oltre che di Siria e Iran. Non sembri un pericolo remoto per l'Italia: la prospettiva di uno Stato curdo è infatti connessa a quella di un Kosovo indipendente, satellite dell'Albania, che provocherebbe, oltre alla reazione serba, l'incendio della Macedonia, dove tanti sono gli albanofoni.





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