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[RECE][SUB] Kelid

 foto JulesJT 04 Jul 2017


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Regia: Ebrahim Forouzesh
Sceneggiatura: Abbas Kiarostami
Nazione: Iran
Anno: 1987
Genere: Drammatico
Durata: 85'
Lingua: Persiana
Interpreti: Mahnaz Ansarian (Amir Mohammad), Abbas Jafari, Emad Taheri




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Sinossi

Iran. Quartieri popolari. Due bambini vengono lasciati da soli in casa mentre la madre va a fare la spesa. Da questa premessa si susseguiranno diverse vicissitudini a causa della negligenza del genitore. Ma la collettività del luogo tiene gli occhi aperti.

Commento di JulesJT

Prima opera del filmmaker iraniano Forouzesh che è stato affiancato nella realizzazione da una divinità del cinema, Abbas Kiarostami. Diciamolo subito: il noto regista originario di Teheran si è
occupato del lavoro maggiore, ossia sceneggiatura e montaggio. E in effetti il "tocco neorealista" tipico dei suoi lavori degli anni '70 è ben presente nella suddetta pellicola.
Fondamentalmente non hanno fatto che mostrarci due bambini "abbandonati" in casa che si vedono costretti a svolgere le pratiche domestiche (più che altro il fratello maggiore, ovviamente) a causa della distrazione della madre, donna che si intravede soltanto nelle battute iniziali del film.
La cinepresa si focalizza non soltanto su di loro ma su un'intera comunità che si prodiga ad aiutarli vista la situazione anomala. Ed è proprio qui che comincia il bello: ognuno si rende utile come può facendo risaltare un forte senso di comunità, fratellanza e solidarietà. Regia e scenografia sono chiaramente scarne, minimali, ridotte all'osso proprio perché è la vicenda stessa a regnare sovrana, non tanto il contesto sociale (quartieri popolari, povertà, ecc...).
Ciò che salta subito all'occhio è che laddove vi sono carenze, si impara molto in fretta l'arte dell'arrangiarsi poiché la necessità aguzza l'ingegno ed è in quel frangente che emerge la natura neorealista da me citata in precedenza. Tutto diventa potenzialmente utile al fine di raggiungere un determinato obiettivo.
Opera cinematografica tutto sommato semplice nella messa in scena ma assai coinvolgente sotto il profilo emotivo; in effetti risulta ostico non empatizzare coi protagonisti rivolgendo di conseguenza dure critiche nei confronti del genitore sprovveduto. Viene naturale farlo e immedesimarsi.
Ottima prova di un regista che merita di essere (ri)scoperto.



Traduzione e recensione: JulesJT


SOTTOTITOLI
(Versione: DVD)
Allega file  Kelid.AsianWorld.zip (7.95K)
Numero di downloads: 24


Messaggio modificato da JulesJT il 06 July 2017 - 05:19 PM
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 foto fabiojappo 23 Sep 2017

Si vede che dietro c'è il maestro Kiarostami, per la modalità di racconto neorealista, minimale ma coinvolgente. Mi sono subito appassionato alla vicenda, con il bambino che si prende cura (lo sballotta anche un po') del fratellino ancora in fasce, fa un discreto casino in casa, cercando la "libertà". Si potrebbe anche vedere come una metafora sulla gioventù iraniana che cerca la chiave per uscire da una certa situazione di chiusura. E poi bello il finale, che mi ha ricordato - spero di non fare spoiler - il film più famoso di Truffaut...
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