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[RECE][SUB] Vacation

 foto Oda 22 Apr 2010

V A C A T I O N - Kyuka
Giappone 2008
117 minuti

Regia di Kadoi Hajime
dal romanzo di Yoshimura Akira
I N T E R P R E T I
Kobayashi Kaoru - Nishijima Hidetoshi
Otsuka Nene - Osugi Ren
Kashiwabara Shuji - Shusei Uto
traduzione di Oda
www.asianworld.it
Tratto da un romanzo di Yoshimura Akira, Vacation è una bellissima storia sul senso della vita, sulle scelte che dobbiamo o siamo costretti ad affrontare, sulle nostre colpe, sui nostri modi di agire che si riversano sugli altri e per i quali dobbiamo inesorabilmente rendere conto, a un amico, a un collega o a un familiare, ma a volte diretamente a noi stessi.

Toru Hirai è una guardia di un penitenziario in un imprecisato paese rurale del Giappone; come i reclusi, lui stesso è imprigionato dal suo lavoro che non lascia il tempo per potersi costruire una sua famiglia.
Preoccupata della situazione sentimentale del fratello, la sorella riesce ad organizzargli un matrimonio combinato con una giovane vedova che ha già un figlio di 5 anni a suo carico. Più rassegnato che convinto, Toru accetta e in poco tempo si ritrova a ricoprire il difficile doppio ruolo di marito e padre.

Kaneda Shinici era un illustratore; confinato ormai da tempo in prigione passa le sue giornate disegnando paesaggi in bianco e nero, senza mai lamentarsi e lasciar trasparire alcun tipo di emozione. Colpevole di un terribile reato il giovane e tuttavia un carcerato modello che si è guadagnato il rispetto e le simpatie, seppur timide, di tutte le guardie.

Le monotone giornate di Toru e di tutti i suoi colleghi all'interno del penitenziario vengono stravolte da un ordine del ministero della giustizia: Kaneda Shinici verrà giustiziato venerdi mattina...

Commento


La seconda opera di Kadoi Hajime è un film rigoroso, cupo, freddo ma che nasconde uno spiraglio di luce, speranza e amore.
Tratto dal romanzo omonimo di Yoshimura Akira, il film tratta in maniera egregia il tema scottante della pena di morte. In Giappone, tale pratica è ancora in uso, ma vi rimando all'approfondimento più sotto per maggiori dettagli.

Recensione


Un raptus spinge un uomo qualsiasi a commettere una follia. La sua mente non è, non può essere lucida. Un momento di rabbia, frustrazione, delirio.
Una famiglia distrutta, delle vite spezzate, una tragedia che si consuma in pochi secondi ma che peserà per sempre sul presente e sul futuro di molte persone.

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Una stanza spoglia, al buio anche se illuminata da uno squallido neon, una finestra che lascia entrare la timida luce di un sole invernale e il tempo che scorre lentamente lungo le pareti.
Minuti, ore e giorni per riflettere, per ricordare, per pentirsi o più semplicemente per fare finta che nulla sia successo. Per dimenticare.

Una cittadina, un uomo e il suo lavoro che rappresenta per lui tutto quello che ha.
Il treno ormai è passato e non c'è più speranza di abbandonare quelle strade.
Ma qualcosa di (in)aspettato lo attendeva.

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Un momento, un occasione per ripartire e garantire ad una giovane donna e suo figlio la giusta felicità che gli è stata sottratta. Ma i cambiamenti non sono mai facili all'inizio, per nessuno.

Matite colorare che disegnano treni, aerei e torte che forse, sono agli occhi, più dolci di quelle vere.
E ancora, paesaggi in bianco e nero che diventano colorati e vivi, nella mente, nei ricordi, nei sogni, nella vana speranza di un nuovo inizio.

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Una giornata come le altre, la solita musica come sveglia, ma il rumore dei passi che si avvicinano e che si fermano proprio lì davanti, a pochi centimetri da quella porta che saprebbe portare ovunque ma che non lascia via di scampo.

Per qualcuno c'è ancora speranza…
Ma per altri, non esistono risarcimenti per quello che si aveva e si è ormai irrimediabilmente perso.

Approfondimento


La pena di morte in Giappone è una realtà poco conosciuta. Nella mia esperienza di attivista per i diritti umani ho incontrato poche persone al corrente del fatto che il civilissimo Giappone, paese così moderno e ultratecnologico, ancora prevede nel proprio ordinamento la pena capitale, oramai abolita di diritto o de facto da 118 paesi. Nel Paese, il dibattito tra la gente comune e sui media ha ricevuto una certa attenzione solo negli ultimi anni. Una delle più importanti organizzazioni al mondo per la tutela dei diritti umani, Amnesty International, stima che almeno 25 prigionieri con sentenze definitive siano da oltre dieci anni nel braccio della morte in attesa di esecuzione.

Come e quando avvengono le esecuzioni. Le esecuzioni avvengono di regola per impiccagione e sono eseguite in particolari periodi dell’anno, in genere nel mese di settembre, approfittando del periodo di sospensione dei lavori parlamentari, proprio per evitare critiche o la nascita di un dibattito pubblico. In tutto il paese ci sono sette prigioni attrezzate con un patibolo. I condannati a morte sono completamente isolati dalla società, è proibito ogni contatto con giornalisti e l’incontro con il proprio avvocato viene permesso solo una volta all’anno. In molte occasioni la corrispondenza, anche quella con l'avvocato difensore, viene letta e censurata dalle autorità carcerarie. L’esecuzione viene comunicata al condannato il giorno stesso, e i congiunti vengono informati del fatto solo quando già accaduto.

Il braccio della morte. Le condizioni nel braccio della morte sono a dir poco disumane: ai detenuti non viene assicurata un’assistenza medica adeguata, vivono in celle di circa 5 metri quadrati, illuminate e tenute sotto controllo 24 ore su 24 per prevenire il rischio di suicidio. La maggior parte delle prigioni non ha impianto di riscaldamento e nessuna è dotata di un sistema di condizionamento dell’aria. Le celle hanno quindi un’aerazione ridotta di oltre duecento volte rispetto a una cella normale.

La politica del governo. Nonostante la tendenza abolizionista mondiale il governo giapponese continua a mantenere questa pratica. Non solo. Benché per due volte, nel 1993 e nel 1998, la Commissione dei diritti umani delle Nazioni Unite abbia fortemente raccomandato l’abolizione della pena di morte, criticando peraltro le modalità con cui essa viene praticata, e benché il Consiglio d’Europa abbia minacciato di privarlo dello status di osservatore, il governo giapponese continua a ignorare le pressioni internazionali. E addirittura cerca di influenzare gli altri paesi perché si pronuncino contro l’abolizione della pena di morte. Infatti, il Giappone ha votato per cinque volte contro le risoluzioni della Commissione dei diritti umani delle Nazioni Unite che chiedevano l’abolizione della pena capitale.

Debora Di Dio

Buona Visione





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Messaggio modificato da Oda il 04 February 2011 - 04:21 AM
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 foto ronnydaca 22 Apr 2010

Molto interessante, prendo e metto in archivio, grazie ;-)
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 foto fabiojappo 22 Apr 2010

Mi ispira molto. E poi c'่ Ren Osugi !
Lo metto nella lista delle cose da vedere (a breve). Grazie Oda per i sottotitoli.
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 foto Oda 22 Apr 2010

di niente. ่ davvero un bellissimo film. spero apprezzerete :)
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 foto Shimamura 22 Apr 2010

Grazie Oda, davvero un bel film. Non privo, tuttavia, di una certa retorica, l'ho visto con piacere, e non vedo l์ora di rivederlo in italiano!!
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 foto battleroyale 22 Apr 2010

Grazie per questo, mi interessava :) :em31:
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 foto Yoshikawa 22 Apr 2010

grazie ODA!
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 foto Strabo 25 Apr 2010

Grazie :-)
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 foto VedovaNera 25 Apr 2010

Grazie Oda :em16:
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