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[RECE][SUB] Black Night

 foto stevet1998 20 Sep 2007

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Black Night

(BiEN)


"Next Door" (Hong Kong)

"Dark Hole" (Japan)

"The Lost Memory" (Thailand)


Il futuro dell’horror asiatico è nel cinema a episodi e nel cortometraggio? Può darsi, sicuramente i cortometraggi per canali dedicati (internet, cellulari…), i film ad episodi e le co-produzioni tra diverse nazioni sono ormai un fenomeno in continuo sviluppo e degno di un’attenzione ben oltre la norma. D’altronde questo Black Night (titolo flaccido, vago e poco pertinente) non è altro che una sottomarca più povera e artisticamente meno elevata di film come Three e Three…Extremes, prende tre registi di diverse nazionalità (Hong Kong, Giappone e Thailandia) e li confronta con visioni personali dell’orrore. Il fattore che fa la differenza è che questi tre cortometraggi sono pervasi da un denominatore comune occulto, la presenza dell’acqua (i titoli del film, la vasca da bagno del primo episodio, l’acquario, il fiume, e la pozza del secondo, la piscina e la pioggia incessante del terzo). L’originalità non è la parola chiave del film e l’intera produzione è meno suntuosa dei film con la parola “three” nel titolo. Però un elemento che si può subito celebrare degnamente è la prova con l’horror di un Patrick Leung (Beyond Hypothermia) perfettamente a suo agio con il genere. Il bravo regista di Hong Kong, un po’ perso ultimamente, dirige il classico horror/melò (come d’altronde tutti e tre gli episodi) in linea con tutti gli elementi caratterizzanti del new horror. Next Door, il suo episodio, probabilmente è quello migliore, che parte dalle strade di Hong Kong e si sviluppa con una regia carica e ostentatamente competente, riproducendo un bignami del genere folle e abborracciato, sviluppato in fretta e con un ritmo accelerato secondo una dinamica quasi da videogioco (l’indizio porta a qualcosa, il foglietto con le scritte utili, il recupero dell’oggetto e della chiave che apre la successiva porta). Piacevole prova di attrici, Race Wong (Cocktails) in versione fantasmatica e una bella e intensa (quasi wongkarwaiana a tratti) Annie Liu (Mob Sisters). Assicurata inquietudine e un paio di salti sulla poltroncina.
Si scende un po’ con l’episodio nipponico, Dark Hole, di Takahiko Akiyama (regista di Hinokio), costruisce un castello di carte che mette in scena regressione, identità multiple, psicologia (grazie all’intervento di un ingrassato Tomorowo Taguchi) e si lascia andare ad un finale geniale tanto reale (nella diegesi del racconto) quanto irreale nella risoluzione finale. Insomma un piccolo divertissement, che sul finale può anche fare emergere un sorrisetto.
Una volta tanto i Thailandesi non fanno la brutta figura visto che l’episodio The Lost Memory di Thanit Jitnukul (Bang Rajan, Art of the Devil) è tanto semplice e derivativo quanto intrigante. Più vicino al suo precedente (orribile) Art of the Devil, “parte in parte” dall’esperienza di Memories, l’episodio di Kim Jee-woon contenuto in Three e cerca di far combaciare i pezzi della memoria persa di una donna in seguito ad un incidente stradale. Confusionario, si riordina pian piano, regala un paio di buoni momenti e un paio di ottimi finali.
Più povero di molti film simili, meno originale e vistoso/visionario, Black Night mostra la vitalità del genere e l’attitudine a sfruttare il filone oltre il lecito. Nonostante tutto si tratta di un film medio dignitoso e a tratti piacevole, consigliabile però solo agli irriducibili e a chi non cerca assolutamente l’originalità. Inoltre fa di nuovo piacere gustarsi un Patrick Leung con una regia così ispirata.
Recensione a cura di CZ tratto da Asianfeast (http://www.asianfeas.../blacknight.htm)



Credits

Regia: Takahiko Akiyama, Tanit Jitnukul, Patrick Leung
Anno: 2006
Sceneggiatura: Takahiko Akiyama, Tanit Jitnukul, Patrick Leung
Durata: 98 minuti
Cast: Nutsha Bootsri, Takashi Kashiwabara, Annie Liu


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Messaggio modificato da fabiojappo il 24 December 2014 - 11:08 AM
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 foto Okrim 21 Sep 2007

Horror ricco mi ci ficco.... arigatou!
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 foto paulus35 21 Sep 2007

Visualizza MessaggioOkrim, il Sep 21 2007, 04:12 PM, ha scritto:

Horror ricco mi ci ficco.... arigatou!
Proprio così!
GRAZIE!!! :em09:
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 foto Hazel 26 Sep 2007

Curiosa anche io!!!*O* Grazie mille!
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 foto sonoro 09 Oct 2007

visto ieri sera... ao' se ne salvasse uno dei tre.
oddio, forse l'ultimo, cosi' cosi'!
Ma e' incerdibile. Ormai per vedere un film horror che sia originale bisogna pagare oro.
Soprattutto quando il film e' asiatico.
mmm...
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 foto masakatzu79 23 Aug 2008

Interessante, presto nei miei scaffali!!!

grazie Stevet1998.... :em12:
Messaggio modificato da masakatzu79 il 23 August 2008 - 06:26 PM
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 foto battleroyale 10 May 2010

Rivisto dopo averlo comprato al FEFF, a lunga distanza dalla prima visione di un annetto e passa fa.
L'idea complessiva non è originale. Il film tenta ,infatti, di bissare il successo dell'accoppiata Three/Three...Extremes evitando nomi troppo noti, ma offrendo un fil rouge tra le tre storie: l'acqua.
I tre registi, di cui due (Takahiko Akiyama, conosciuto per "Hinokio: Intergalactic Love" e Patrick Leung per il piacevolissimo thriller-noir "A Sangue Freddo/Beyond Hypothermia" mai voltati all'horror e uno (Tanit) sì, con il brutto "Art Of The Devil" e l'inguardabile "Hell".
Il risultato poteva non essere eclatante, visti i nomi che, o noti per cose orrende o noti per tutt'altro genere, ma anche per la natura commerciale stessa del progetto, eppure, bene o male, "Black Night" non è da buttar via. E' un film che, pur non offrendo niente in campo "originalità", sa difendersi con destrezza, proponendo tre storie che, volenti o nolenti, si mantengono molto avvincenti.

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NEXT DOOR (Hong Kong): La solita ghost story orientale. Niente di nuovo e, Patrick Leung, è consapevolissimo di questo, vista l'assenza assoluta di pretese o di ambizioni alla storia stessa (basta vedere il modo in cui è morta la ragazza vendicatrice per renderci conto della pochezza narrativa dell'episodio), ma stravince in fatto di tecnica ed emanazione della paura. La trama è, qui, il semplice pretesto per mettere in piedi un gustosissimo teatrino degli orrori, fatto di lunghe spirali di tensioni, rumori strani, porte che sbattono, acqua, fantasmi, biglie maledette... La trama, semplicissima, si fa seguire senza troppe pretese e, unita alla magistrale tecnica di Leung, riesce a scatenare anche un bel po' di balzi sulla poltroncina. Un corto che non aggiunge nulla di nuovo, ma che sa inquietare e coinvolgere, sebbene raggiunga il patetismo in un finale completamente sbagliato e melò.

THE DARK HOLE (Giappone): Sicuramente il più originale tra i tre episodi. La buona tecnica del regista e la discreta prova del cast (tra cui un grandissimo Tomorowo Taguchi) riescono a nascondere la natura low-budget di questo corto girato in digitale. Il regista di "Hinokio" rifiuta, per certi versi, il solito racconto J-Horror, senza però rifiutarsi di trattare il mondo dei fantasmi. Ne esce un frammento weird insolito e avvincente, grazie al continuo scavare nel passato della protagonista, un po' nevrotica, un po' disincantata. L'unico problema di questo simpatico corto è, però, come per "Next Door", il finale che, sebbene sia perfettamente realizzato, non conclude in maniera soddisfacente la narrazione dell'episodio.

THE LOST MEMORY (Thailandia): Incredibile a dirsi, ma Tanit dirige l'episodio migliore. Sebbene non brilli di originalità (trama presa pari pari, in modo meno criptico, dal "Memories" di Kim Ji-Won), dosa bene i tempi, parte in confusione e poi si riassesta dando una conclusione finalmente degna e spiazzante, con ripetuti colpi di scena che danno funzionalità alla trama. Il film è scritto in modo eccellente, i momenti di paura sono ottimamente congedati, la regia è incredibilmente ben dosata. Non è un mediometraggio perfetto, ma è sicuramente il migliore tra i tre. Odiosissimo,comunque, il bambino, quasi quanto l'insostenibile Aidan del remake di "The Ring".
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