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[RECE][SUB] Peking Opera Blues

Traduzione di Hansi

43 risposte a questa discussione

#37 paolone_fr

    GeGno del Male

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Inviato 12 August 2009 - 05:26 PM

Visualizza MessaggioDan, il Aug 12 2009, 05:26 PM, ha scritto:

NO. :em83:
eggià, ma te CHE NE SAI? EH???
:em41:

#38 elgrembiulon

    maledetto punk

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Inviato 23 August 2009 - 04:19 PM

Visualizza Messaggiobattleroyale, il Aug 12 2009, 05:43 PM, ha scritto:

i no di Dan sono diretti come lame affilate al collo e pugni nello stomaco e strappata di viscere con denti canini :em10: :em07: Se poi sono scritti i nmaiusolo allora è come un trapano tra i denti e uno spazzolini da denti nela narice destra :Japan: :em88:

pensa che a me invece sembrano solo snob. pdv.
Subs Asian: Takeshis' (rece by polpa and subs no longer available, maledizione!!), Aparajito (L'Invitto), 4:30, The Scent Of Green Papaya

Subs Altro Cinema: Ariel (subs no longer available),Kaldaljós, Children of Nature (Börn náttúrunnar), Øyenstikker (TlwtN1),Den brysomme mannen (The bothersome man)(TlwtN2), Voksne Mennesker, La libertad, Vinterkyss (TlwtN3), Valehtelija (The Liar) (RS1), Rosso (RS2), Fantasma, Bleeder, The Man From London (A londoni férfi), Bronson

in work: Mýrin (Jar City) (3%)

Suntoryzzato ufficialmente in data 27/01/2007



Nessuna commedia coreana tradotta dal 24/07/2005.

La natura e le sue leggi erano nascoste nelle tenebre. Poi Dio disse: "Sia fatto Tesla", e tutto fu luce. (B.A. Behrend)

#39 paolone_fr

    GeGno del Male

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Inviato 15 March 2010 - 01:15 PM

riviato ancora una volta.
madonna che capolavoro rimane nel tempo e col tempo. la scena della sparatoria al teatro, che mescola action e slapstick senza che te ne accorgi nemmeno e senza soluzione di continuità è una cosa mostruosa tra proiettili, gente che vola, spettatori che si alzano e abbassano sopra e sotto i tavoli, e poi il personaggio di tsao wan (gitte lin) che è il personaggio più controverso, sdoppiato, quasi mostruoso mai visto nel cinema di HK (donna e uomo, figliafedele e partigiana, ginecologa occidentale e valori cinesi, ragione e sentimento). arrivi alla fine e ti chiedi come abbia potuto non implodere su se stessa una sceneggiatura così sfaccettata e contraddittoria. e la risposta è una: tsui hark. al suo meglio.

#40 battleroyale

    Kimkidukkiano Bjorkofilo

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Inviato 02 April 2010 - 07:55 PM

Interessantissimo :em81: :em60:
In wishlist :) ;)
Sweet Like Harmony, Made Into Flesh... You dance by my side, children sublime!


Immagine inserita



Le mie recensioni cinematografiche: http://matteo-bjork-...i.blogspot.com/

Lungometraggi subbati per aw: Lunchbox, Wool 100% , Tomie: Revenge, Sexual Parasite: Killer Pussy, Pray, Violated Angels, Go Go Second Time Virgin (Migliore attrice al XIV AW Award), A Slit-Mouthed Woman, Kuchisake, Teenage Hooker Became Killing Machine In DaeHakRoh, Marronnier, Raigyo, X-Cross, Loft (premio alla miglior regia al XV AW Award), The House, Evil Dead Trap 2 , Id, Female Market, The Coffin, Art Of The Devil 3, Coming Soon, Wife Collector, Nang Nak , Whispering Corridors 5: A Blood Pledge, Grotesque, Gonin, 4bia , Lover, Unborn But Forgotten, Life Is Cool , Serial Rapist, Noisy Requiem, Pig Chicken Suicide, Tamami: The Baby's Curse, Nymph, Blissfully Yours, La Belle, February 29, The Cut, Zinda, Rule Number One, Creepy Hide And Seek, M, Visage, Female, Naked Pursuit, Today And The Other Days, Red To Kill, Embracing, Kaleidoscope, Sky, Wind, Fire, Water, Earth, Letter From A Yellow Cherry Blossom, The Third Eye, 4bia 2, The Whispering Of The Gods, My Ex, The Burning, The Haunted Apartments, Vegetarian, Vanished, Forbidden Siren, Hole In The Sky (fabiojappo feat. battleroyale), Invitation Only, Night And Day, My Daughter, Amphetamine, Soundless Wind Chime, Child's Eye, Poetry, Oki's Movie , Natalie, Acqua Tiepida Sotto Un Ponte Rosso, The Echo, Gelatin Silver, Love, Help, Hazard, Late Bloomer, Routine Holiday, Olgami- The Hole, Caterpillar, The Commitment, Raffles Hotel, Ocean Flame, The Sylvian Experiments, Bloody Beach, The Vanished, Dream Affection, White: The Melody Of The Curse, Eighteen, I Am Keiko, Guilty Of Romance, Muscle, Birthday, Journey To Japan, POV: A Cursed Film, Exhausted, Uniform Virgin: The Prey, Gimme Shelter

Serie tv subbate per aw: Prayer Beads

Cortometraggi subbati per aw: Guinea Pig: Flowers Of Flesh And Blood, Guinea Pig: Mermaid In The Manhole, Guinea Pig: He Never Dies ,4444444444, Katasumi , Tokyo Scanner, Boy Meets Boy , Kyoko Vs. Yuki, Dead Girl Walking, Sinking Into The Moon, Suicidal Variations, House Of Bugs, Tokyo March, Emperor Tomato Ketchup, Birth/Mother, I Graduated, But..., Fighting Friends, Ketika, Lalu dan Akhirnya, South Of South, Incoherence, Imagine

L'altro Cinema: Drawing Restraint 9 , La Concejala Antropofaga, Subjektitüde

Inwork: Rec (60%), Kisses (50%), Serbis (90%)

#41 BadGuy

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Inviato 19 September 2010 - 11:25 AM

Pellicola rutilante che ha ritmo da vendere. La sequenza della sparatoria nel ring del teatro è azione sopraffina: una bomba ad orologeria di incastri perfetti. Lo stesso dicasi della scena finale sui tetti. Godurioso! Immagine inserita

#42 paolone_fr

    GeGno del Male

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Inviato 19 September 2010 - 06:51 PM

vabbè, ve la regalo, dai:

Parlare di Peking Opera Blues senza esagerare con l’entusiasmo e gli attributi altisonanti è difficile, quasi impossibile, perché questo è uno di quei film tanto densi e carichi di situazioni, sensi, e movimenti che ad ogni visione regala allo spettatore nuovi angoli di visuale. Tuttavia, è facile innamorarsene già alla prima visione, se ci si lascia immergere nella sua struttura a mosaico, ma senza fessure, fatto di musiche, scenografie, spettacolo, coreografie, intrighi, azione, storia e sentimento.
Tante parole sono state spese dalla critica sul fatto che il cinema di Hong Kong, con il suo mescolio naturale di generi e ritmi, sia spesso difficile da incasellare: un cinema di corpi e movimento, di corpi in movimento, di passaggio tra un passato gonfio di tradizioni e un futuro incerto ma promettente, di contraddizioni e di attriti. Tsui Hark è, per molti versi, il campione di questo cinema, la bandiera e il suo vertice dai tempi della New Wave di fine anni ’70. Peking Opera Blues, da alcuni considerato uno dei migliori film in lingua cinese di tutti i tempi, è una delle pietre miliari della sua filmografia, forse la pietra miliare, ed è il film ideale per dare un occhiata più da vicino al lavoro, molte volte sfuggente ed estremamente sfaccettato, di questo grande regista, sia sotto il piano formale che da un punto di vista di poetica e contesto culturale.
La storia raccontata nel film parte nella Cina del 1913, nell’interegno tra la spodestata dinastia Qing e la Repubblica ispirata da Sun Yat Sen; il potere è nelle mani di alcuni signori della guerra fermamente intenzionati (anche con l’appoggio delle potenze europee) a capitalizzare al massimo la confusione politica ed economica. Uno di questi signori della guerra è l’antagonista principe nello schema dei personaggi di Peking Opera Blues; ad apporsi ai suoi maneggi di potere, in maniera più o meno volontaria, sono tre donne: sua figlia Tsao Wen (Brigitte Lin), da poco tornata in Cina dall’Europa, dove ha studiato, Pat Nell (Sally Yeh), figlia di un capocomico dell’Opera Cinese, frustrata nelle sue aspirazioni a recitare su un palco ancora riservato ai soli uomini, Sheung Hung (Cherie Chung) e un suonatrice e furfante, che naviga a vista cercando il colpo grosso che le permetta di permettersi una vita tranquilla. Nei loro sforzi tragicomici di contrasto all’ordine costituito, le tre si ritrovano coinvolte nelle maglie della resistenza democratica.
Estrapolando da 30 anni di suo cinema, in un mare di film i più disparati diretti, co-diretti, scritti e prodotti (da Butterfly Murderes a All About Women), si riescono a scorgere almeno un paio di aspetti ricorrenti, di temi forti. Su un paio ci vogliamo soffermare per parlare di Peking Opera Blues: il primo aspetto è la scissione dei personaggi di Tsui, che sono sospesi tra tra poli emotivi e politici i più distanti tra loro, contraddittori e polivalenti, e nonostante ciò mai bloccati da questo; il secondo aspetto è la volontà di assumersi il compito, come regista, di cucire temi stili agli antipodi, con la straordinaria bravura di farlo senza soluzione di continuità. In un cinema che è da sempre caratterizzato dalla tensione a mescolare i generi (arti marziali, azione, commedia, melodramma) e le situazioni, la grandezza si Tsui, la sua magia, è quella di nascondere i fili che legano questi generi e queste situazioni a rischio di disaccordo. Tsui è un grandissimo direttore d’orchestra, e la sua orchestra è fatta di regia, musiche, montaggio, scenografie, coreografie, direzione degli attori, e mai come in Peking Opera Blues tutti questi elementi hanno suonato così all’unisono. Nel film c’è una scena che rappresenta perfettamente la summa di questa sua capacità: il generale Tsao assiste a una rappresentazione dell’Opera Cinese, nella quale vediamo fondersi le storie di tutti i personaggi, dai rivoluzionari che tendono una trappola al generale alle vicissitudini di un capitano di polizia innamorato di un attore, dalla buffa ricerca di una cassa di gioielli alla voglia di una donna di scardinare le regole sessiste dell’Opera; in questa scena il teatro si trasforma da luogo di spettacolo a scena di una sparatoria e le raffinate movenze degli attori passano dalle acrobazie dell’Opera alle arti marziali nello scontro a fuoco con le guardie del generale, mentre nei dintorni del palcoscenico, da dietro le quinte ai tavoli della platea e fino ai bagni si svolgono una miriade di storie diverse e dai toni più eterogenei (dal tragicomico all’assurdo al romantico al drammatico, fino allo slapstick e alla tensione); è in mezzo a questo apparente caos, meravigliosamente controllato dalla regia, che le tre donne protagoniste trovano una loro strada e fanno la loro scelta (di campo).

Cherie Chung, Brigitte Lin, Sally Yeh: tre donne all’attacco del sistema, tra tradizione e modernità, tra opera cinese e aspirazioni importate dall’occidente.

Il titolo originale del film, Dao Ma Dan, si traduce proprio con “Donne Combattenti”, e Peking Opera Blues è il ritratto in movimento continuo delle loro avventure. E la donne di Tsui sono sempre personaggi estremamente complessi nelle loro contraddizioni; si prenda quella che è l’epitome della figura femminile nei suoi film, rappresentata perfettamente dal personaggio di Tsao Wen, sdoppiata e alla ricerca costante, lungo il corso di Peking Opera Blues, di una ricomposizione problematica (altro topos del cinema di Tsui, come si diceva al principio): donna e uomo, sospesa tra l’appartenenza all’oriente e le influenze della formazione occidentale, dilaniata dalle tensioni alla fedeltà famigliare e quelle volte alla rivoluzione democratica, combattuta tra la ragione e la sensibilità. La ricerca di questa ricomposizione, di questa riconciliazione, passa per la via di un’armonia tutta cinese costruita sull’alternanza degli opposti che convivono nei personaggi del film, Tsao Wen per prima. Che a decidere del destino delle storie che abitano i film di Tsui Hark siano le donne non è un fatto casuale, né un’idea di genere personale di questo regista, ma un retaggio profondo che lega indissolubilmente Tsui alla cultura e alla tradizione cinese, spesso abitata di donne forti e decise pronte a sacrificarsi per cause più grandi della loro stessa vita, donne guerriere come Hua Mulan e come tante eroine vissute e viventi sul palco dell’Opera Cinese. In questo solco il sodalizio, estrinsecato in poche pellicole ma denso di senso, tra lo stesso Tsui e Brigitte Lin, è perfetto, inimmaginabile con altri nomi al posto dei loro due: Tsui porta la Lin nel cinema di Hong Kong con Zu: Warriors from the Magic Mountain e lei ricambia regalando l’interpretazione perfetta di Tsao Wen in Peking Opera Blues, e da là parte la sua carriera magica fatta di personaggi memorabili e controversi, sempre magicamente vivi, come Asia The Invincibile (The East is Red), La strega dai bianchi capelli (The Bride with White Hair), il doppio Murong Yin/Yang (Ashes of Time), in un vortice di ambiguità di genere che non ha pari nel resto del cinema mondiale (quante volte Brigitte Lin ha interpretato una parte maschile, o quella di una donna sotto mentite spoglie maschili? Tante da rendere difficile numerarle).
Peking Opera Blues porta a spasso lo spettatore nel caleidoscopio mondo di Tsui Hark, per poi finire là dove era iniziato, che una grossa risata messa in bocca a una maschera dell’Opera Cinese (quella che nei titoli di testa vede la sovrimpressione del nome dello stesso regista, non a caso), come a dire che sì, che quell’ora e quaranta è una semplice parentesi di storie e di storia, che fare la rivoluzione o cercare di mantenere il potere, in quella Cina del 1913, è in fondo fatto di un momento, guardato da una prospettiva più generale; perché nel mondo di Tsui Hark, l’essere cinesi non può mai prescindere, per quanto si cambi o si cerchi di cambiare, da quell’inerzia di valori e tradizioni che vive ancora adesso nelle strade di Hong Kong, qualcosa che nemmeno l’imponenza minacciosa dei grattacieli gonfi di finanza e intrighi economico-politici può scalfire: i sistemi (politici, economici, sociali) cambiano, le rivoluzioni si susseguono, ma la cultura cinese non si perde mai. E non perde mai. Anzi, se la ride di gusto. Così come sembra se la rida sotto i baffi lo stesso Tsui Hark, il maestro dell’invisibile, il regista capace di gestire immense architetture sceniche senza far pesare ai suoi spettatori meccanismi e giunture che le reggono in piedi. Una lezione di leggerezza, la sua, di cinema puro, lezione in cui Peking Opera Blues assume giustamente il ruolo del capolavoro.


#43 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 19 September 2010 - 11:33 PM

Visualizza Messaggiopaolone_fr, il 19 September 2010 - 06:51 PM, ha scritto:

vabbè, ve la regalo, dai:

:em41:
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#44 BadGuy

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Inviato 21 September 2010 - 07:57 PM

Visualizza Messaggiopaolone_fr, il 19 September 2010 - 06:51 PM, ha scritto:

vabbè, ve la regalo, dai:


E' una dichiarazione d'amore in piena regola... A "Pekking Opera Blues" non rimane altro che dirti di sì.
Ma penso te l'abbia già detto.

Immagine inserita





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